prendendo spunto da alcuni articoli letti in questi giorni, vorrei anche io dire la mia sul rapporto fra il card. Martini e Benedetto XVI.
Si tratta di un'opinione del tutto personale che viene presentata su un blog altrettanto personale.
Fra Martini e Ratzinger c'e' sempre stata stima reciproca e una affinita' intellettuale che ora fatichiamo a ricordare perche' sepolta da una valanga di articoli celebrativi sulla presunta "rivoluzione silenziosa" dell'ex arcivescovo di Milano.
E' del tutto naturale che fra due grandi menti (l'uno teologo, l'altro biblista) ci siano molte affinita' pur nelle differenze spesso profondissime.
Si tratta di un'opinione del tutto personale che viene presentata su un blog altrettanto personale.
Fra Martini e Ratzinger c'e' sempre stata stima reciproca e una affinita' intellettuale che ora fatichiamo a ricordare perche' sepolta da una valanga di articoli celebrativi sulla presunta "rivoluzione silenziosa" dell'ex arcivescovo di Milano.
E' del tutto naturale che fra due grandi menti (l'uno teologo, l'altro biblista) ci siano molte affinita' pur nelle differenze spesso profondissime.
E' pero' su un piano diverso, quello piu' squisitamente personale e umano, che io vedo una differenza abissale fra i due.
In questi anni Papa Benedetto non ha mai lesinato elogi, pubblici attestati di stima e manifestazioni di affetto verso il card. Martini.
Possiamo dire il contrario?
Qualche volta si', per esempio in una delle ultime risposte ai lettori del Corriere, quando rammentava che Papa Benedetto era stato tradito come Cristo.
Qualche volta si', per esempio in una delle ultime risposte ai lettori del Corriere, quando rammentava che Papa Benedetto era stato tradito come Cristo.
Abbiamo pero' letto anche interviste come questa pubblicata solo ieri dal Corriere.
Essa sta facendo il giro del mondo ed e' diventata la bandiera del magistero parallelo.
Si tratta, ovviamente, di una forzatura ma quelle parole sono state pronunciate e un uomo intelligente come il cardinale sapeva benissimo o avrebbe dovuto sapere che esse sarebbero state strumentalizzate ad uso e consumo dei detrattori del Papa e della Chiesa.
Resta da capire perche' il Corriere abbia pubblicato quell'intervista dopo la morte di Martini o forse l'intento e' cosi' chiaro da non avere bisogno di spiegazioni...
Si dice che l'arcivescovo emerito di Milano non amasse la caricatura di antipapa che i media gli avevano cucito addosso. Sara' vero pero' egli stesso si autodefini' ante-papa.
Si dice anche che egli non volesse essere contrapposto a Papa Benedetto. Sara' anche vero ma egli nulla fece per scoraggiare questi continui e inutili paragoni.
Si dice anche che una volta confido' ad un giornalista che il Papa non aveva bisogno di essere difeso.
Puo' darsi ma egli si accodo' all'andazzo generale dei cardinali che lasciarono Benedetto XVI da solo in piu' occasioni.
Si tratta, ovviamente, di una forzatura ma quelle parole sono state pronunciate e un uomo intelligente come il cardinale sapeva benissimo o avrebbe dovuto sapere che esse sarebbero state strumentalizzate ad uso e consumo dei detrattori del Papa e della Chiesa.
Resta da capire perche' il Corriere abbia pubblicato quell'intervista dopo la morte di Martini o forse l'intento e' cosi' chiaro da non avere bisogno di spiegazioni...
Si dice che l'arcivescovo emerito di Milano non amasse la caricatura di antipapa che i media gli avevano cucito addosso. Sara' vero pero' egli stesso si autodefini' ante-papa.
Si dice anche che egli non volesse essere contrapposto a Papa Benedetto. Sara' anche vero ma egli nulla fece per scoraggiare questi continui e inutili paragoni.
Si dice anche che una volta confido' ad un giornalista che il Papa non aveva bisogno di essere difeso.
Puo' darsi ma egli si accodo' all'andazzo generale dei cardinali che lasciarono Benedetto XVI da solo in piu' occasioni.
Il cardinale Martini aveva importantissimi contatti con i direttori dei maggiori quotidiani italiani che di certo non gli hanno mai negato spazio ed attenzione.
Una sua parola, nel 2010, avrebbe davvero potuto aiutare Benedetto XVI attaccato a livello mondiale.
Salvo una piccola dichiarazione, peraltro tardiva, ci fu silenzio.
Io non incolpo il cardinale per questo perche' non fu l'unico a tacere in quel momento.
Tacquero tutti (dalla curia romana fino al vescovo di periferia che si considera papa nella sua diocesi) per convenienza e perche' in quel momento non era "chic" difendere il Papa da attacchi vergognosi ed ingiusti.
Salvo una piccola dichiarazione, peraltro tardiva, ci fu silenzio.
Io non incolpo il cardinale per questo perche' non fu l'unico a tacere in quel momento.
Tacquero tutti (dalla curia romana fino al vescovo di periferia che si considera papa nella sua diocesi) per convenienza e perche' in quel momento non era "chic" difendere il Papa da attacchi vergognosi ed ingiusti.
Solo gli arcivescovi di Vienna e di Boston ebbero il coraggio di dire la verita' fino in fondo. Per questa ragione non smettero' mai di ringraziarli.
Ero e sono convinta che il 2010 abbia costituito una sorta di spartiacque. Da allora tutto e' cambiato soprattutto nel mio atteggiamento verso la gerarchia cattolica.
Se in occasione dell'uscita del Summorum Pontificum e della remissione della scomunica ai Lefebvriani noi cattolici abbiamo sperimentato quanto profondamente disunita sia la Chiesa, nel 2010 abbia toccato con mano quanto sappia essere codarda la gerarchia. E questo, mi rincresce, non l'ho ancora superato ne' perdonato.
Ora che il filone pedofilia non da' piu' i frutti sperati, gli uomini di Chiesa si affrettano ad elogiare Ratzinger. Troppo tardi, cari signori!
Purtroppo il menefreghismo ferisce profondamente soprattutto se pensiamo alle tante occasioni in cui il card. Ratzinger decide di fare scudo a Papa Wojtyla per difenderlo da attacchi ingiusti.
Se il cardinale Martini fosse diventato Papa, pensiamo che Ratzinger gli avrebbe fatto mancare il suo sostegno? Io non penso!
Di sicuro non si sarebbe presentato come l'ante-papa perche' troppo rispettoso del ruolo unico del Pastore Universale.
Ho dato e daro' tutto lo spazio possibile sul blog alla morte di colui che fu il mio arcivescovo ma non posso nascondervi che l'ultima intervista, pubblicata postuma, mi ferisce profondamente. Richiamare i vescovi alla conversione e' un conto perche' il discorso e' generale e vale anche per se stessi. Ma affermare che anche il Papa ha bisogno di conversione e di cambiamento significa riferirsi ad una persona in particolare. Ecco la ragione per cui quelle parole stanno facendo il giro del mondo e vengono usate contro il Papa. Benedetto non l'avrebbe mai e poi mai fatto.
Perdonatemi se parlo chiaro ma fare affermazioni del genere non e' andare controcorrente ma dire cio' che certi media e certi intellettuali vogliono sentirsi dire.
Ero e sono convinta che il 2010 abbia costituito una sorta di spartiacque. Da allora tutto e' cambiato soprattutto nel mio atteggiamento verso la gerarchia cattolica.
Se in occasione dell'uscita del Summorum Pontificum e della remissione della scomunica ai Lefebvriani noi cattolici abbiamo sperimentato quanto profondamente disunita sia la Chiesa, nel 2010 abbia toccato con mano quanto sappia essere codarda la gerarchia. E questo, mi rincresce, non l'ho ancora superato ne' perdonato.
Ora che il filone pedofilia non da' piu' i frutti sperati, gli uomini di Chiesa si affrettano ad elogiare Ratzinger. Troppo tardi, cari signori!
Purtroppo il menefreghismo ferisce profondamente soprattutto se pensiamo alle tante occasioni in cui il card. Ratzinger decide di fare scudo a Papa Wojtyla per difenderlo da attacchi ingiusti.
Se il cardinale Martini fosse diventato Papa, pensiamo che Ratzinger gli avrebbe fatto mancare il suo sostegno? Io non penso!
Di sicuro non si sarebbe presentato come l'ante-papa perche' troppo rispettoso del ruolo unico del Pastore Universale.
Ho dato e daro' tutto lo spazio possibile sul blog alla morte di colui che fu il mio arcivescovo ma non posso nascondervi che l'ultima intervista, pubblicata postuma, mi ferisce profondamente. Richiamare i vescovi alla conversione e' un conto perche' il discorso e' generale e vale anche per se stessi. Ma affermare che anche il Papa ha bisogno di conversione e di cambiamento significa riferirsi ad una persona in particolare. Ecco la ragione per cui quelle parole stanno facendo il giro del mondo e vengono usate contro il Papa. Benedetto non l'avrebbe mai e poi mai fatto.
Perdonatemi se parlo chiaro ma fare affermazioni del genere non e' andare controcorrente ma dire cio' che certi media e certi intellettuali vogliono sentirsi dire.
Ecco, quindi: giusto rimarcare l'affinita' fra Martini ed il Papa. Per onesta', pero', e senza ipocrisie, dobbiamo fare notare la grande differenza fra i due sul piano personale e, direi, umano.
R.
31 commenti:
Io non sono di Milano ma ovviamente ricordo non dolo il silenzio di vescovi e cardinali nel 2010 ma a mia volta condanno il silenzio indegno ef inaspettato del vicario del Papa per la citta' di Roma che allineandosi perfettamente alla condotta di tutti i altri, non pronuncio' nessuna parolaa difesa o se vogliamo dire meglio a sostegno di Benedetto XVI ne sui pedofili ne tanto meno sul Summorum Pontifucum! Scusate gli errori di battitura ma sto scrivendo dalla tastiera del cell.
Perfetto, Raffaella.
Un solo piccolo appunto (sai che ho un debole per lui).
Ricordo che il cardinal Scola (allora Patriarca di Venezia) rilasciò un intervista, nel 2010, a Lucia Annunziata (Rai3 In mezz'ora) durante la quale difese e sostenne con fermezza e in modo limpido Benedetto XVI.
Non solo Vienna e Boston, anche Venezia.
E l'intervista, rilasciata meno di un mese fa e "letta e approvata dal Cardinale", cara Raffaella, è stata fatta con ogni evidenza per uscire in occasione della morte.
Conclusioni:
1- il Cardinale si metteva scientemente in cattedra sui giornali, e in particolare sul Corrierone di Milano - non si limitava a "venerare" la stampa, come dicevo ieri per il Clero in genere
2- il Manifesto della "Chiesa Libera(l)" è controfirmato da un gesuita tedesco o di lingua germanica, da una giornalista di alta famiglia milanese (le prime in Italia ad aderire alla Massoneria, oltre 200 anni fa), e vidimato dall'attuale capo del Progressismo italiano
3- il punto caratteristico (straordinaria monotonia) è quello della morale sessuale: Matrimonio/Sacramento o "amori che riescono"?
4- viene inserito (manco l'avesse messo uno come me, che ripete che siamo inchiodati al 1790- Costituzione Civile del Clero in Francia, con il divieto di emettere i voti religiosi) il fatidico numero 200 (anni): siamo proprio lì, ai "consigli al Papa" dati dai ghigliottinatori del Re, di preti e di suore
Perché pubblicare ancora queste foto Raffaella? Avrebbe avuto un senso se il messaggio di Martini al mondo si fosse fermato all'ultimo incontro privato col Papa , in occasione del forum delle famiglie a Milano. Invece e' stato volutamente pubblico, al corriere. Evidentemente lo stesso Martini non voleva essere ricordato così come dice questa foto. Mi dispiace molto, perche' l'ho sempre stimato moltissimo, al di la' delle divergenze, ma il dolore che sta provocando al Papa a cui voglio molto bene, quando non e' piu possibile un confronto tra loro due, mi provoca molto disagio. Non ci si lascia così davanti al mondo, tra fratelli
In effetti, un giornale serio l'avrebbe pubblicata venti giorni fa. Mi sa che il Corriere non lo compro più. Eufemia
Hai assolutamente ragione, Gemma!
Lo stesso Corriere della sera parla di "testamento spirituale" riferendosi all'intervista pubblicata ieri.
Mi dispiace ma non posso accettare il male fatto a Papa Benedetto che non puo' piu' rispondere faccia a faccia ad affermazioni pesanti.
Il card. Martini ha voluto che restasse di lui quella intervista e non l'incontro di Milano.
Ne prendiamo atto.
R.
Molto giusto!
Da parte del prete di Francia dell'altro giorno. Ma, in Francia, il Card. Martini non è ne cognosciuto ne amato.
Grazie
E ti pareva che non ci fosse di mezzo la massoneria...
Guarda Raffaella,
anche per questa intervista è una vera e propria novità e anche io a primo impatto sono rimasto colpito dal riferimento al Santo Padre (che deve convertirsi). però penso anche ad una lettura diversa meno cattiva cioè Martini alludeva ad un cammino di purificazione che tutta la chiesa deve percorrere compreso il Papa, come del resto da anni ci ripete Benedetto! Non so cosa davvero voleva dire..può darsi ci sia un filo di sarcasmo!?A parte la risposta all'ultima domanda, per il resto ho apprezzato lo slancio di un cardinale ormai invecchiato. E' vero che a volte l'istituzione blocca i nuovi carismi che lo Spirito suscita ed è vero che c'è poco spazio per l'energia di noi giovani. La chiesa cerca questi uomini che ardono o si accontenta di lotte di potere e dell'esterno del bicchiere?
Questa mattina, alla S.Messa, intenzione della preghiera dei fedeli "perché il card.Martini ci guidi dal Cielo".
Intenzione eretica: la Chiesa prega PER i Suoi figli, non I Suoi figli, a meno che siano Beati o Santi (il che vuol dire che Dio ha manifestato la Sua predilezione per loro tramite uno o più miracoli).
P.S. La frase del beato G.Paolo II fu "Lasciatemi andare alla Casa del Padre" - Il martellamento massonico è che Martini (ma già G.Paolo II) sono "TORNATI alla Casa del Padre". Questo è Catarismo: l'uomo sarebbe uno spirito provvisoriamente caduto in un corpo (oscuro, malvagio): prima "si libera", TORNANDO nelle sfere celesti, meglio è.
Ai Catari più "impegnati" era consigliato il digiuno fino al suicidio
Sei l'unico o almeno uno dei pochi che pensa a quella lettura Roberto, credimi. Ci sono cose che non si possono lasciare alla libera interpretazione andandosene. Ci stiamo sbranando nel recinto per questo oggi, divisi piu che mai. Fatico molto a ringraziare chi si comporta così normalmente
La mia più che una certezza è un buon auspicio! Però visto il solito modo di esprimersi di Martini, soprattutto in relazione al Papa e alla gerarchia, temo sia una delle sue solite esagerazioni fuori luogo.
Una ulteriore divisione nella Chiesa non ci voleva.
Dire che la Chiesa e' rimasta indietro di 200 anni non e' un buon servizio.
Martini ha voluto essere ricordato per questa intervista che viene tradotta in tutto il mondo.
Laici e atei hanno trovato il loro papa.
R.
ancora più pericolosa è la frase sulla conversione a mio avviso. Non sempre a chi sta fuori il significato di conversione è chiaro: penso roberto ne abbia capito il giusto significato ma la gran parte di chi legge e racconta l'intervista no. Il guaio dei preti intellettuali è che parlano pure raffinato e difficile e un messaggio difficile è più facilmente manipolabile
non so come facciano certi vecchietti in fila davanti al duomo a dire che martini si faceva capire di meglio da tutti.
io che sono di milano ho sempre sentito dire che martini parlava troppo difficile.
Insisto: non è probabile che attraverso questa intervista Martini sia nuovamente e definitivamente strumentalizzato??
Il problema e' che il card. Martini si e' sempre lasciato strumentalizzare senza mai reagire o puntualizzare. Lo fece solo quando venne pubblicata una sua dichiarazione che metteva in relazione il problema dei preti pedofili con il celibato.
Nell'intervista uscita postuma torna pero' sullo stesso punto e quindi il cerchio si chiude.
R.
Anche perchè, ahimè, ora non può più reagire...
Non lo farebbe nemmeno se potesse.
R.
ma santo cielo roberto, se ritieni ti abbiano strumentalizzato per tutta la vita, non lasci il mondo con un'intervista così se vuoi evitarlo una volta per tutte. Capisco l'affetto, la simpatia e l'ammirazione che provi per l'uomo ma l'evidenza di quel che lascia è sotto gli occhi e le orecchie di tutti. La saggezza degli anziani almeno dovrebbe imporci di non lasciare i giovani in confusione. E siccome non lo ritengo uno sprovveduto, e sapeva come la pensava il corriere, il suo lascito è quel che il corriere fornisce. Troppe ne ho viste di queste presunte strumentalizzazioni su Martini, e per un pò ci ho creduto pure io, ora però diamoci un taglio. I suoi figli spirituali, molti dei quali dissidenti, sono tutti lì a spiegarcelo il suo pensiero. Strumentalizzati pure loro?
Troppo lontani tra loro e troppo diversi Papa Benedetto e il Card. Martini. Il Papa è semplice, puro, umile e leale. Gli altri non lo sono sempre. Proprio nel vangelo di oggi si parla della purezza del cuore. la cultura è un latro discorso, ma, sul piano della fede, la cultura non fa sempre la diferenza, anche se Papa Benedetto è uno degli uomini più colti che esistano e ha un'intellgenza e una preparazione formidabilii
Sono stato più volte aspramente criticato nei vari blog, per il mio atteggiamento avverso nei confronti del Cardinale, ma oggi più che mai - pur con enorme dispiacere - mi sento di affermare che chi sta con Martini non può stare con Benedetto!!!
se si celebra ufficialmente Martini però va riammesso anche Kung. Insisto a dire che i messaggi recepiti dal semplice attraverso l'uno e l'altro non sono diversi. E nessuno mi ha spiegato finora la differenza reale tra i due , non teorica di una fedeltà al Papa che di fatto mi pare molto sfumata e fantasiosa. All'uno è stata tolta la licenza di insegnare la cattolicità ufficiale perchè ha messo in discussione l'infallibilità papale ma non mi pare che l'altro sia molto più accomodante su questo punto, per non parlare delle posizioni su dottrina e morale, almeno quelle percepite all'esterno dagli amanti del genere "prete bello"
Se solo avesse voluto nessuno avrebbe potuto strumentalizzarlo e distorcere le sue parole. Evidentemente gli faceva comodo così. Intanto, il suo estremo regalino alla Chiesa sta "facendo discutere il mondo"( Bbc, Le Monde e New York Times)come scrive pomposamente il corrierone.
Alessia
È vietato dire qualcosa sull'ossesione per la massoneria di qualcuno?
Ieri, Raffaella carissima, parlavi dell'anticipo di simpatia che Martini ha sempre avuto e il nostro amato Pontefice no... Ebbene le differenze valgono anche per i balletti delle cifre.... Uno guarda le immagini delle udienze papali e sente certe cifre, poi guarda le immagini di Piazza Duomo e ne sente sparare delle altre... e poi si chiede se la matematica sia un'opinione....
Questo è il mondo, che oggi ha strumenti per tentare la vanagloria e la fame di notorietà e successo degli uomini molto più invasivi e pervasivi di un tempo.
Quanti cattolici si faranno abbindolare da tutto questo e, non avendo mai sentito parlare fino ad ora del Card. Martini, ne compreranno in questi giorni i libri per avvelenarsi di ambiguità e di dubbi?
E pensare che due anni fa un vescovo martire milanese se ne tornava a casa nell'indifferenza generale in una cassa su un aereo merci.....
Miserere nobis, Domine!
L'ha già detto, caro Anonimo.
La questione è solo se si tratti di ossessione o di realtà lampante, e fra l'altro ossessivamente ritornante, o meglio di predicazione sclerotizzata dei ghigliottinatori.
Rousseau-de Sade-Voltaire-Napoleone-Hegel-Marx-Cavour-Darwin... personaggi che non ho né inventato né voluto io. I direttori e gran parte dei giornalisti dei fogli "importanti": personaggi che non ho né inventato né voluto io. I preti lettori dell' "Espresso" e di "Repubblica", pieni di soggezione per il "Corriere" e "La Stampa": personaggi che non ho né inventato né voluto io.
Divorzio-aborto-eugenetica-eutanasia: leggi che non ho né inventato né voluto io.
Quando l'uomo vuol fare del mondo un Paradiso senza Dio, ne fa "un luogo inospitale" (Benedetto XVI
Non è arrivato il mio commento?
Ops scusa.... credevo che il commento di anonimo sottintendesse che un messaggio non era stato pubblicato e temevo ci fossero problemi di spedizione come successe tempo fa.
Purtroppo passo solo salutariamente nei commenti, ma continuo a leggere i contenuti per stare vicino alla nostra torcia!
Grazie di tutto Raffaella. Questo è il tempo della perseveranza e tu sei una testimonianza.
Grazie a te, Sam :-)
R.
P.S. Sam ha ragione sulle "piazze elastiche". Per Papa Benedetto si restringono, per Martini si allargano.
Potrebbe essere argomento di decalogo :-)
R.
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