sabato 22 settembre 2012

Il processo a Gabriele, la scelta dei media che assisteranno alle udienze ed il Vaticano che si piega alla logica del più forte. Il commento di Salvatore Izzo

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo il seguente commento di Salvatore Izzo. Trovo francamente sconcertante che anche in Vaticano (come in Italia) non si tenga in considerazione il merito delle persone, in questo caso dei vaticanisti, ma ci si pieghi alla logica del piu' forte.
In questi anni abbiamo tutti registrato i danni e la malafede di moltissimi mass media e di tante agenzie straniere. La traduzione fatta da Ap della lettera dell'allora cardinale Ratzinger esige ancora delle scuse!
Purtroppo nulla sta cambiando nel modo di comunicare della Santa Sede. Poi non stupiamoci viaggi storici come quello in Libano vengono ignorati o se il Sinodo rischia di essere oscurato. A proposito: e' chiaro che, mediaticamente, il processo a Gabriele e' piu' appetitoso del Sinodo e dell'inizio dell'Anno della Fede. Vediamo se almeno in questo caso si ragionera' prima o dopo...
R.

Cara Raffaella,


vorrei attirare l'attenzione del blog su un episodio che apparentemente interessa solo la ristretta cerchia dei giornalisti vaticanisti, ma che invece, secondo me, e' la spia del malfunzionamento dell'informazione nel nostro settore, a causa del quale, ad esempio, l'esaltante viaggio del Papa in Libano e' stato relegato in miseri trafiletti. Sembra che della religione interessino solo aspetti scandalistici, ma da ieri come vaticanisti non abbiamo piu' diritto di lamentarci. La segretaria della nostra associazione (AIGAV) ha infatti formulato la seguente proposta per i pool che seguiranno le udienze del processo su Vatileaks: posti fissi per Ap, Reuter, France Presse e Ansa; gli altri quattro a rotazione. Insomma vengono "premiate" le stesse testate che per esempio hanno di fatto danneggiato il Papa a Ratisbona, in Africa sull'Aids e (in questo caso con l'eccezione dell'Ansa) sulla pedofilia (ricordate la lettera del cardinale Ratzinger tradotta male dall'Ap?). Ed e' stata tagliata fuori, invece, la Efe, la principale agenzia in spagnolo, cioe' nella lingua piu' parlata dai cattolici nel mondo. Davanti alle rimostranze delle altre agenzie italiane (TmNews, Asca; Adn Kronos e Agi) alla fine del briefing di padre Lombardi sul processo, ci siamo fermati (quei pochi che c'erano, assenti quasi del tutto i quotidianisti italiani e spagnoli) per discutere la cosa. Trattandosi di un pool, cioe' di un gruppo di giornalisti che hanno il dovere di riferire agli altri colleghi quello che succede in aula e che quindi non possono tenere per se' alcun dettaglio, io ho sottolineato che non e' necessario privilegiare la categoria dei giornalisti di agenzia a scapito dei quotidianisti e dei radiotelevisivi: chiedevo che si potessero votare le persone delle quali abbiamo piu' fiducia. Dopo una lunga discussione e' stata invece messa ai voti dalla segretaria dell'AIGAV una proposta ibrida: per dare soddisfazione a noi delle agenzia italiane e' stata lasciata fuori l'Ansa (abbiamo poi scelto tra di noi che andasse TM News) ma le altre tre "internazionali" sono rimaste. Questa decisione denuncia a mio parere una sudditanza culturale e psicologica verso i piu' forti, cioe' le agenzie che hanno piu' mezzi economici ma non necessariamente piu' autorevolezza.
Che il Vaticano accetti questa impostazione lo trovo assolutamente sconcertante: e' farsi male da soli. Come quando all'inizio di questa penosa vicenda di Vatileaks non hanno detto che PG rubava assegni e pepite, favorendo cosi' la manovra interessata di chi voleva presentarlo come una sorta di eroe della trasparenza (sic!), l'ennesima operazione "macchina del fango" contro la Chiesa, che e' il vero scopo perseguito da tanti media e dai massoni che li controllano.
Grazie dell'ospitalita'.


P.S. L'AIGAV non convoca da 10 anni l'assemblea degli iscritti e sarebbe interessante capire perche' presidente e segretario sono ancora in carica e i consiglieri (tra i quali ci sarei anch'io) no.

15 commenti:

Fabio ha detto...

A questo punto mi chiedo se padre Lombardi dorme o se è lui stesso al soldo di qualche loggia...

Raffaella ha detto...

Padre Lombardi e' una brava persona.
Su questo non ci sono dubbi...
Inoltre la sala stampa non e' un ufficio a se' (purtroppo) ma dipende da una struttura molto piu' grande.
R.

Anonimo ha detto...

Cioè dalla Segreteria di Stato.

Però penso che proprio in questo caso il nuovo consulente per la comunicazione abbia dovuto coordinare l'organizzazione dell'evento, quindi i criteri provengono (almeno anche) da lui. Non stupisce che si privilegino le agenzie più grandi, anche se più laiciste e meno "amiche". Non è nell' "amicizia" del gruppo confessionale che si cercano i canali comunicativi da un laico dell'Opus Dei.

Non dico per sparlare, perché apprezzo questo criterio.

mariateresa ha detto...

quello che leggo è deprimente ma non mi stupisce molto. Già in altre occasioni avevamo notato una strana e straordinaria pazienza nei riguardi di giornalisti colpevoli di vere cialtronate (e magari, in qualche occasione, parallelamente, una strana severità verso altri leali).
Sì, ha ragione Izzo. C'è sudditanza, Non ha altro nome. E' come continuare a dire "sorry" a qualcuno che ti dà dei calci nei denti forse sperando che smetta.
Quindi se nelle cronache dal processo salteranno fuori dei maroni potremo evitarci la fatica di sorprenderci.
ma come si fa ad essere così cucchi?

gemma ha detto...

mi cascano le braccia, tanti discorsi e poi si premia sempre il potere, grosse agenzie e tutto quel che ci sta dietro. . Ma stupiteci ogni tanto!

Andrea ha detto...

Il problema è: I "grandi" giornali e le "grandi" agenzie sono nemici della Chiesa, o sono dei neutri "specchi della realtà"?

Ho espresso più volte la mia valutazione, in particolare per i giornali delle città italiane impugnate dalla Massoneria fin dal 1800 (Torino e Milano).
Qualcuno sa perché esistano la Mole Antonelliana e la Galleria Vittorio Emanuele (una croce rovesciata piazzata accanto al Duomo di Milano, orientata a portare la gente alla Scala in luogo del Duomo stesso) ?

Se il Vaticano, e ancor più la maggioranza dei Vescovi di oggi, fanno finta di non saperlo, è segno che pensano "se ci saltano addosso ogni giorno da due secoli, qualche buon motivo ce l'avranno... E poi, sono rispettabili borghesi! "
Ecco la vera tragedia del post-Concilio: un giornale fa campagna ogni giorno per l'aborto -oggi per l'eutanasia- e all'interno c'è lo spazio per "la voce cattolica" !

Anonimo ha detto...

Forse si tratta di una scelta obbligata ...
Alessia

Anonimo ha detto...

Carlo Tecce la racconta così
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201209/120922tecce.pdf
Alessia

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Ma io penso che anche l'apparato deputato all'informazione vaticana registrerà tutto il processo e avrà documenti per "sputtanare" i prescelti se avranno fatto mala-informazione o informazione malevola verso la S Sede.
Questa scelta per loro (i media) sarà anche un'arma a doppio taglio perchè saranno seguiti da tutto il mondo.

Raffaella ha detto...

Contromosse per mettere i media di fronte alle loro responsabilita' se non riporteranno fedelmente quanto accade in aula?
Non so perche' ma credo che la scelta sara' quella del silenzio (come sempre).
Non mi faccio molte illusioni.
R.

gianniz ha detto...

Ma quando mai l'apparato vaticano, pur possedendo i documenti necessari, ha 'sputtanato' la mala-informazione?
L'avesse fatto non saremmo di certo qui a questo punto: con le mani quasi-legate e costretti a pietire...

Raffaella ha detto...

Purtroppo devo concordare con Gianniz.
R.

Andrea ha detto...

Non c'è alcuna volontà della Chiesa di mettere i "grandi" giornalisti di fronte alle loro colpe... né di mostrarle alla vasta platea dei lettori.
In poche parole: l'abolizione dell'Indice dei libri proibiti (1966) ha significato, nella pratica se non nella teoria, "Tutto ciò che viene stampato è lecito... anzi venerando". Viene stampato per distruggere la Chiesa? allora è anche "interessante"

Anonimo ha detto...

Visto che sono stato tirato in ballo direttamente, come presidente dell'Aigav, vorrei precisare che forse non è ben chiaro a tutti - o molti l'hanno dimenticato - che cosa sia un pool e a che cosa serva. Non è né un premio ai più bravi, o ai più forti, ma un servizio - con regole precise - che ci si rende tra colleghi quando non c'è la possibilità di essere tutti presenti. La diretta televisiva ha nella maggior parte dei casi "ucciso" i pools, tanto è vero che si fa sempre più fatica a trovare colleghi disposti a farne parte. Nel caso del processo in questione, avendo la Santa Sede deciso di non volerlo - giustamente - trasformare in un reality show, e trattandosi di un evento comunque "goloso", tutti si sono scatenati, con le idee piú trampalate. Preciso ancora che ad oggi, domenica, nessuna decisione definitiva è stata presa,e vieppiú il commento di Salvatore Izzo, carissimo amico e collega, mi appare completamente fuori luogo: non siamo né noi né il Vaticano che dobbbiamo o possiamo "giucare" i colleghi, e Izzo sa benissimo come certe cose funzionano. Allo stesso modo, fuori luogo mi sembra l'aggiunta finale sui dieci anni (sono di più, in realtà, e il consigliere Izzo non è scaduto neppure per idea) senza ricambio all'Aigav: fare il presidente, così come il segretario, è solo una rogna colossale - sarebbe un servizio, in realtà, con solo oneri e nessun onore - e nessuno ha mai fatto pressioni per un ricambio. Pronto a lasciare, ovvio, ma se qualcuno crede che il presidente dell'Aigav possa prendere decisioni d'imperio, ho come l'impressione che sia completamente fuori strada.
Salvatore Mazza

Andrea ha detto...

La questione, egregio dottor Mazza, è quella che esprimevo più sopra:
... I "grandi" giornali e le "grandi" agenzie sono nemici della Chiesa, o sono dei neutri "specchi della realtà"?..

Il dottor Izzo ha dato la sua risposta, nella chiusa del suo commento, parlando di "massoni che controllano molti media"; io ho dato una risposta, basata sulla storia (Mole Antonelliana, Galleria di Milano) e sull'attualità (divorzio/aborto/eutanasia)