domenica 16 settembre 2012

Il Papa triste per le sofferenze dei Siriani. Benedetto XVI: grazie ai ragazzi musulmani, presenza che abbellisce. I giovani non fuggano e stiano attenti a droga e internet (Izzo)

PAPA IN LIBANO: TRISTE A CAUSA DELLE SOFFERENZE DEI SIRIANI

Salvatore Izzo

(AGI) - Beirut, 15 set. 

"Il Papa e' triste a causa delle vostre sofferenze e dei vostri lutti e non dimentica la Siria nelle sue preghiere e nelle sue preoccupazioni". 
Benedetto XVI ha confidato con le sue parole il proprio stato d'animo ai ragazzi arrivati dalla Siria e dai campi d'accoglienza per i profughi nel nord del Libano per partecipare questa sera all'incontro del Pontefice con i giovani cristiani e musulmani, nella spianata del patriarcato maronita a Bkerke'. 
"Ho saputo - ha detto rivolto al mare di teste che lo ascoltavano - che ci sono tra noi dei giovani venuti dalla Siria. Voglio dirvi - ha continuato rivolgendosi ora direttamente ai siriani - quanto ammiro il vostro coraggio". "Dite a casa vostra, ai famigliari e agli amici, che il Papa non vi dimentica". 

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PAPA IN LIBANO: GRAZIE GIOVANI MUSULMANI,PRESENZA CHE ABBELLISCE


Salvatore Izzo

(AGI) - Beirut, 15 set. 

Benedetto XVI ha voluto esprimere pubblicamente oggi la sua gratitudine per l'accoglienza che gli hanno tributato in Libano non solo i cristiani dei diversi riti e confessioni, ma anche i seguaci dell'Islam, compresi gli sciiti seguaci di Hzbollah. 
"Vorrei salutare i giovani musulmani che sono con noi stasera. 
Vi ringrazio per la vostra presenza che e' cosi' importante", ha detto al termine del festoso incontro con i ragazzi del Libano, radunati nella spianata del Patriarcato Maronita di Bkerke, colma all'inverosimile. "La bellezza del Libano - ha affermato - si trova in questa bella simbiosi".
"Voi - ha detto il Pontefice ai ragazzi musulmani - siete con i giovani cristiani il futuro di questo meraviglioso Paese e dell'insieme del Medio Oriente. Cercate di costruirlo insieme! E quando sarete adulti, continuate a vivere la concordia nell'unita' con i cristiani. Poiche'". 
"Bisogna - ha concluso Papa Ratzinger - che l'intero Medio Oriente, guardando voi, comprenda che i musulmani e i cristiani, l'Islam e il Cristianesimo, possono vivere insieme senza odio, nel rispetto del credo di ciascuno, per costruire insieme una societa' libera e umana".

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PAPA IN LIBANO: GIOVANI NON FUGGANO E ATTENTI A DROGA E INTERNET


Salvatore Izzo

(AGI) - Beirut, 15 set. 

Le "frustrazioni presenti" non devono condurre i giovani del Libano a rifugiarsi "in mondi paralleli come quelli, tra gli altri, delle droghe di ogni tipo, o quello della tristezza della pornografia". 
Lo ha chiesto il Papa nel discorso rivolto al grande raduno che si e' tenuto questa sera nella spianata davanti al patriarcato maronita, gremita da oltre 20 mila ragazzi cristiani e musulmani. 
"Quanto alle reti sociali, esse - ha ammonito il Pontefice - sono interessanti ma possono facilmente trascinarvi alla dipendenza e alla confusione tra il reale e il virtuale. Cercate e vivete relazioni ricche di amicizia vera e nobile. Abbiate iniziative che diano senso e radici alla vostra esistenza, contrastando la superficialita' e il facile consumismo". Mentre "disoccupazione e la precarieta' non devono spingervi - li ha esortati - ad assaggiare il 'miele amaro' dell'emigrazione, con lo sradicamento e la separazione in cambio di un futuro incerto. Per voi si tratta di essere protagonisti del futuro del vostro Paese, e di occupare il vostro ruolo nella societa' e nella Chiesa".
"Conosco - ha detto il Pontefice tedesco agli oltre 20 mila ragazzi che lo ascoltavano attenti - le vostre difficolta' nella vita quotidiana, a causa della mancanza di stabilita' e di sicurezza, della difficolta' di trovare un lavoro o ancora del sentimento di solitudine e di emarginazione. In un mondo in continuo movimento, siete messi a confronto con numerose e gravi sfide. 
Accanto ai problemi di un Paese esposto alle grandi tensioni del Medio Oriente, i giovani in Libano, ha rilevato Papa Benedetto, sono "sottoposti anche ad un'altra tentazione, quella del denaro: questo idolo tirannico che acceca al punto da soffocare la persona e il suo cuore". 
"Gli esempi che vi circondano non sono sempre i migliori", ha continuato con evidente allusione a episodi di criminalita' finanziaria che hanno accomunato spesso il Libano ai paradisi fiscali. "Molti - ha osservato Ratzinger - dimenticano l'affermazione di Cristo che dice che non si puo' servire Dio e il denaro: cercate dei buoni maestri, delle guide spirituali che sappiano indicarvi la strada della maturita', lasciando cio' che e' illusorio, cio' che e' apparenza e menzogna". "Siate - ha concluso il Papa sempre rivolto a quel mare di ragazzi - i portatori dell'amore di Cristo! Meditate la Parola di Dio! Scoprite l'interesse e l'attualita' del Vangelo". 

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