giovedì 20 settembre 2012

Decreto della Chiesa tedesca su quanti dichiarano all'anagrafe di non essere più cattolici



Decreto della Chiesa tedesca su quanti dichiarano all'anagrafe di non essere più cattolici 

La Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato oggi un Decreto, approvato dalla Santa Sede, in cui si chiarisce che quanti tra i fedeli dichiarano all’anagrafe civile di non appartenere più alla Chiesa cattolica non potranno più partecipare in modo attivo alla vita della comunità ecclesiale e quindi alla vita sacramentale. Il servizio di Sergio Centofanti.

Il nuovo Decreto, valido per la Germania, ribadisce che non si potrà più fare la distinzione tra appartenenza “civile” e appartenenza “spirituale” alla Chiesa cattolica. Da ricordare che in questo Paese vige un particolare sistema giuridico, che ha tra i suoi aspetti anche quello del finanziamento delle varie Chiese, secondo il quale il fedele di ogni comunità risulta iscritto all’anagrafe come appartenente ad una data confessione religiosa. Questa iscrizione comporta un contributo per il sostegno economico di quella Chiesa. Il Decreto entrerà in vigore dal prossimo 24 settembre. Il segretario generale della Conferenza episcopale, il padre gesuita Hans Langendoerfer, spiega ai microfoni dei nostri colleghi tedeschi dell’emittente Domradio, quale importanza abbia il nuovo Decreto:

R. – “Innanzitutto si tratta di una dichiarazione precisa. Chi chiede all’anagrafe di cancellare la sua appartenenza alla Chiesa cattolica non farà più parte in nessun modo della comunità ecclesiale. Non si può fuoriuscire dalla dimensione “civile” della Chiesa e definirsi al medesimo tempo cattolico. Questo è il punto fondamentale del Decreto. Questa, tra l’altro, è stata da sempre la posizione della Conferenza episcopale e siamo contenti che ora sia anche scritto e approvato in modo ufficiale. Qui sta la differenza con il passato: ora il parroco dovrà occuparsi direttamente di chi intende abbandonare la Chiesa. Con questo documento vogliamo dimostrare di occuparci anche di coloro che non vogliono più far parte della Chiesa.”

D. - Come si procederà, dunque, con coloro che vogliono uscire dalla Chiesa cattolica in Germania?

R. - “Coloro che chiederanno di essere cancellati come cattolici dall’anagrafe, riceveranno una lettera dal parroco della loro zona. Si chiederà loro un incontro e un colloquio. Si cercherà di capire in questo dialogo le motivazioni che hanno indotto a una tale decisione. Si spiegherà anche quali saranno le conseguenze collegate alla fuoriuscita. Ovviamente, i sacerdoti cercheranno di far cambiare idea a queste persone, così da poter loro dare la possibilità di partecipare alla vita della Chiesa, con annessi i doveri”.

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13 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Vi rendete conto della gravità di questo scandalo?

"Chi chiede all’anagrafe di cancellare la sua appartenenza alla Chiesa cattolica non farà più parte in nessun modo della comunità ecclesiale. Non si può fuoriuscire dalla dimensione “civile” della Chiesa e definirsi al medesimo tempo cattolico."

Questo è contro ciò che Roma ha stabilità già anni fa, sempre riguardo lo stesso problema: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20060313_actus-formalis_it.html

Poi: chi non paga - niente sacramenti. Una specie di moderna simonia.

Ritengo che qui si tratta di un grave scandalo per la chiesa universale.

Raffaella ha detto...

Concordo!
Mi riservavo di leggere meglio questo decreto prima di commentare ma temo di avere capito bene...
Non siamo di fronte ad una sorta di ricatto?
Leggo, pero', che il decreto e' stato approvato dalla Santa Sede.
Da chi precisamente?
R.

SERAPHICUS ha detto...

Dalla Congregazione per i Vescovi.
In pratica hanno tolto la parola "scomunica", lasciando tutto il resto uguale come prima. Hanno tolto l'atto formale di separazione dalla chiesa (dal fatto delle tasse da pagare) e lasciato "le pene": divieto di partecipare a tutti gli sacramenti e perdita di tutti i diritti attivi e passivi.

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Diciamo che, in verità, una cosa del genere sarebbe opportuna anche da noi, dal punto di vista della chiarezza: quando si trattano temi scottanti in cui il Magistero si è dichiarato, subito il solito -presentato come CATTOLICO- fa dichiarazioni all'opposto della Chiesa e, come appunto, cattolico, il suo punto di vista fa il giro dei media.
Certo, vero che dare i sacramenti a pagamento.....beh,...!!!
Comunque, quanti giovani non si sposano in chiesa da noi per non affrontare la spesa che ciò comporta?

Anonimo ha detto...


"...non potranno più partecipare in modo attivo alla vita della comunità ecclesiale e quindi alla vita sacramentale".

Cioè sono da considerarsi scomunicati, e lo sono effettivamente a motivo dell'apostasia. Dove sta lo scandalo?

Il "colloquio" di cui si dice serve poi per verificare e accertare in modo definitivo la decisione e l'ostinazione. Anche qui: cosa c'é che non va?

Anonimo ha detto...

Non credo si tratti di una "moderna simonia", bene hanno fatto i vescovi tedeschi e questo Decreto mette chiarezza su una realtà che vede purtroppo molti cattolici in Germania già da anni intenti a non voler contribuire economicamente al sostentamento delle diverse iniziative delle comunità ecclesiali tedesche. Una situazione penosa e una forma di arrogante egoismo il rifiuto di dare qualcosina del proprio salario alla propria Chiesa. Purtroppo bisogna ricordare agli italiani, piuttosto digiuni e ignari di ciò che accade nei Paesi europei (da noi la cronaca si occupa e si preoccupa della censura della casa reale britannica di certe foto "scomode" riguardanti una principessa del Regno Unito..), che anche tanti nostri "bravi" connazionali cattolici residenti da anni in Germania, chiedono ed ottengono la cancellazione dai registri della propria Chiesa di appartenenza e capita sovente che costoro non si preoccupino nemmeno di educare cristianamente i propri figlioli nè di introdurli ai Sacramenti. Il paradosso è che quella misera somma rifiutata al sostentamento della Chiesa, viene poi sperperato nei diversi centri commerciali con l'acquisto di cose inutili e futili mentre è di moda il motto in quella terra: "io il prete non lo mantengo, che vada a lavorare anche lui"!. L'Anno della Fede possa in qualche modo aprire i tanti cuori chiusi e ostili alla Chiesa in terra tedesca.
un sacerdote già missionario in Germania.

Anonimo ha detto...

Mi sembrava di aver capito che il Papa incoraggia i cattolici a esibire anche formalmente la propria fede. Giusto, quindi, che chi la nega (magari per conformismo, vigliaccheria, odio nei confronti della gerarchia o interesse) si metta da solo e solennemente al di fuori di essa. Cosa c'entra la simonia? Se lo si facesse anche da noi si farebbe un po' di chiarezza e magari qualche teologo d'assalto cambierebbe mestiere.

Raffaella ha detto...

Ma il punto e' che il teologo rampante puo' rimanere cattolico se decide di non cancellarsi dall'anagrafe pagando la tassa.
R.

Anonimo ha detto...

@un sacerdote già in missione in germania

forse durante la tua missione in germania ti è sfuggito il fatto che molti cattolici non vogliono pagare la tassa perché con quella la conferenza episcopale tedesca mantiene in piedi un sistema burocratico abnorme che spesso è pieno di personaggi che lavorano in direzione opposta a roma.
La chiesa tedesca è piena di referenti pastorali pagati dalla tassa che predicano un messaggio diverso da quello che predica il Papa.
Ma hai mai letto i comunicati stampa delle diocesi? hai mai letto i programmi delle attività svolte e organizzate degli stipendiati laici delle diocesi tedesche?

Per molti cattolici tedeschi la tassa ecclesiastica è motivo di scandalo perché con essa vengono finanziati persone, gremi e programmi che di cattolico hanno poco.

Elio ha detto...

ormai siamo ai libelli...e ai fogli di confessione ,mi son perso qualcosa ma non eravamo nell'epoca delle magnifiche SORTI PROGRESSIVE DEL VATICANO II? e COME MAI QUESTI RIMASUGLI DI GIURISDIZIONE CESAROPAPISTA...NEANCHE FOSSIMO AI TEMPI DI WORMS!
Quando si tratta di incassare...tuoni e fulmini !
E Gesù?

Anonimo ha detto...

La storiella che da noi non si sposano in chiesa perchè costa troppo è vulgata per gonzi,da noi non si sposano e basta,perchè anche civilmente ,in caso di divorzio, corrono molti soldi,è più comodo stare insieme giusto finchè non ci si stufa poi ciao e grazie,i figli sono un ingombrante incomodo e vengono smistati come pacchi da un parente all'altro o lasciati soli a se stessi;chi scrive ha insegnato per anni nelle scuole dell'obbligo e ne ha viste di tutti i colori.La tassa in Germania è obbligatoria ed è molto più alta dell'8 x 1000 che tanto viene contestata in Italia,vero che ci si fa cancellare per sparire per sempre perchè molti 'cattolici'tedeschi non sono neanche battezzati e mai si sognerebbero di farlo coi propri figli;che l'episcopato tedesco sia una macchina elefantiaca e poco incline all'obbedienza al Magistero,è cosa risaputa,'los von Rom,immer besser'(lontano da Roma sempre meglio),cmq prima aspettiamo cosa veramente sia questo decreto,poi si trarranno le conclusioni.

Angelo Maria ha detto...

ma i "lapsi" non ci sono stati sempre, specialmente nelle persecuzioni. Di che scandalizzarci? si dovrebbe sensibilizzare lo stato Germanico a istituire, come in Italia, l'8 per mille di modo che chi non opta, nella scelta, per la chiesa,può lasciare la sua preferenza allo stato o per altre organizzazioni. Cosa ci sta a fare la Conferenza Episcopale Tedesca? Frammaria

Anonimo ha detto...

Oltre che simonia è follia, pura follia.