mercoledì 12 settembre 2012

Card. Bertone: i vescovi non si aspettino applausi per la loro fedeltà (Izzo)

BERTONE: I VESCOVI NON SI ASPETTINO APPLAUSI PER LORO FEDELTA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 set. 


"Un cristiano, tanto piu' un sacerdote e un vescovo, non deve conformarsi al mondo per la paura di essere criticato o per il desiderio che tutti dicano bene di lui". Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, ha commentato cosi' il monito evangelico, proposto dalla liturgia di oggi, "Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi.  Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti". 
"Se la gente ci critica perche' non viviamo fedelmente la nostra vocazione e la nostra missione - ha spiegato il porporato nell'omelia della messa celebrata alla Pontificia Universita' Regina Apostolorum per i nuovi vescovi ordinati negli ultimi dodici mesi - certamente dobbiamo esaminarci e cambiare". "Ma - ha tenuto a sottolineare - se siamo criticati perche' non seguiamo i criteri del mondo e le mode del momento, dobbiamo rimanere serenamente fermi nella nostra fedelta' al Vangelo e all'insegnamento autentico della Chiesa.
Cosi' la felicita' promessa dal Signore sara' in noi gia' fin d'ora". 
"In questo percorso di fedelta' a Cristo e al suo Vangelo - ha affermato ancora il cardinale Bertone nel testo diffuso da Radio Vaticana - la Vergine Santa e' il nostro modello": questo significa porre il ministero sacerdotale ed episcopale "dentro l'obbedienza mariana" che e' "l'obbedienza della fede, mediante la quale trasferiamo la proprieta' di noi stessi da noi stessi a Cristo nel servizio generoso e fedele della sua Chiesa". 
Il segretario di Stato ha infine esortato i nuovi vescovi a non perdersi d'animo nelle difficolta' che incontreranno nel compimento del loro ministero, ricordando loro che nella prima Lettera ai Corinzi, San Paolo "interviene per aiutare i cristiani a fare una scelta dello stato di vita ispirata dalla vera liberta' evangelica, che ha il suo fondamento nel rapporto con il Signore", eliminando '" pregiudizi derivanti dalle paure e distorsioni dell'ambiente". "Nessuno stato di vita, matrimonio o verginita', e' di per se' salvifico: chi salva - ha concluso - e' il Signore. 
Percio' quello che conta e' la fedelta' nei confronti di Dio, da vivere in ogni condizione". 

© Copyright (AGI)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
Secondo quanto scrive Tornielli, Mons. Fellay sarebbe in procinto di espellere Williamson dalla FSSPX.
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-18066/
Alessia

Anonimo ha detto...

un passo avanti nella giusta direzione