mercoledì 25 luglio 2012
In Inghilterra e Galles minori sempre più tutelati. Pubblicato il rapporto annuale della National Catholic Safeguarding Commission (O.R.)
Pubblicato il rapporto annuale della National Catholic Safeguarding Commission
In Inghilterra e Galles minori sempre più tutelati
Londra, 24. Prosegue con forte impegno l'opera per prevenire e perseguire gli episodi di abusi sessuali ai danni dei minori commessi dal clero in Gran Bretagna. È quanto si dimostra anche dai dati dell'ultimo rapporto (2011-2012) della National Catholic Safeguarding Commission (Nsc), la commissione per la tutela dei minori istituita dalla Conferenza episcopale in Inghilterra e Galles.
I dati del rapporto dimostrano come continui a crescere la fiducia nelle strutture all'avanguardia messe in campo dall'episcopato, una fiducia certamente alimentata anche dal viaggio apostolico nel Regno Unito compiuto da Benedetto XVI tra il 16 e il 19 settembre 2010.
Il Papa, in un incontro svoltosi il 18 settembre -- presso la casa di riposo per anziani Saint Peter's Residence -- con un gruppo di professionisti e volontari responsabili della protezione dei giovani negli ambienti ecclesiali, aveva sottolineato il prezioso lavoro svolto, «che ha offerto un contributo vitale alla promozione di ambienti sicuri per la gioventù».
Il numero delle denunce raccolte dimostra comunque come l'attenzione debba rimanere sempre alta, soprattutto per assicurare giustizia a chi ha subito abusi nei decenni passati. Delle 49 segnalazioni ricevute, 26 sono infatti da riferire a episodi commessi negli anni Ottanta, con un caso di abuso che farebbe, invece, riferimento agli anni Quaranta e altri quattro agli anni Cinquanta. Venticinque denunce sono state invece presentate in relazione a presunti abusi commessi nel 2011. Nel 2010, in totale, era stato registrato una dato di 83 denunce, mentre l'anno precedente erano state quaranta. Nel rapporto si citano anche, per la prima volta, quattordici casi di eventuali abusi commessi da appartenenti al clero o religiosi nei confronti di adulti in situazione di disagio.
Nel presentare il rapporto, il presidente della Ncsc, Danny Sullivan, osserva che a fronte dei positivi risultati finora raggiunti, «molto resta da fare ancora» per migliorare ulteriormente il rapporto di fiducia con le vittime degli abusi. La protezione dei minori, ha detto, «fa parte integrante del ministero all'interno della Chiesa e del nostro servizio al Vangelo». Nel rapporto, a tale riguardo, si evidenzia anche la fruttuosa collaborazione dell'organizzazione con le varie arcidiocesi e diocesi al fine di approntare, garantire e migliorare le procedure volte ad assicurare ai minori ambienti sicuri dove poter sviluppare la propria personalità e le proprie capacità. Tra le priorità individuate dalla commissione ci sono anche una comunicazione più appropriata verso le vittime e il controllo delle procedure di sicurezza per mezzo di un sistema di rilevamento nazionale. Tra il 2011 e il 2012 altre sei audizioni sono state completate in altrettante sedi diocesane. In occasione di questi incontri vengono in pratica verificate le attività poste in atto per prevenire e perseguire gli abusi, nel rispetto degli standard stabiliti a livello nazionale dalla Conferenza episcopale.
Per la baronessa Patricia Scotland, già presidente della Ncsc nel periodo marzo-dicembre 2011, la protezione delle vittime degli abusi «è una priorità per tutti» e il rapporto «mostra che questa continua a essere al centro del nostro lavoro». Tra le varie iniziative approntate c'è anche l'apertura di un sito in rete, www.cedar.uk.net, dove membri del clero ma anche altre persone in posizione di responsabilità nelle parrocchie, possono trovare numeri di telefono ai quali chiedere aiuto, risorse per preparare incontri al fine di rendere le parrocchie più consapevoli del problema, e ogni altro materiale che può essere prezioso in questa attività di prevenzione.
(©L'Osservatore Romano 25 luglio 2012)
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