giovedì 26 luglio 2012
Perù. Il presidente dei vescovi all'Università cattolica: rispetti le norme della Santa Sede (R.V.)
Perù. Il presidente dei vescovi all'Università cattolica: rispetti le norme della Santa Sede
Appello del presidente della Conferenza episcopale peruviana, alle autorità accademiche dell’Università del Perù perché obbediscano alle decisioni della Santa Sede, che “si è vista costretta” a togliere a questa istituzione i titoli “Pontificia” e di “Cattolica”. In una nota diffusa ieri, mons. Salvador Piñeiro García-Calderón, dichiara “la sua piena adesione alla decisione del Santo Padre”. L’Università del Perù, fondata nel 1917, era stata riconosciuta dalla Santa Sede nel 1942. Il servizio di Roberta Gisotti.
Il provvedimento, con decreto del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, era arrivato lo scorso 21 luglio, “a motivo – ricorda il presidente dei vescovi peruviani – della reiterata resistenza”, di questo ateneo “durante più di 30 anni, ad applicare le norme ecclesiastiche previste per questo tipo di università”. Ricorda l’arcivescovo Piñeiro García-Calderón che, nonostante il divieto imposto dalla Santa Sede, l’Università del Perù resta sul piano amministrativo “persona giuridica della Chiesa cattolica”, cui deve rispettare “i legittimi diritti” e “sottomettersi alla legislazione canonica” in materia di enti ecclesiastici, amministrazione di beni ed istituti di istruzione superiore.
Da qui il richiamo “alla responsabilità delle autorità” accademiche ad adeguare i propri Statuti alla Costituzione apostolica Ex Corde Ecclesiae del 1990 per garantire “l’identità e l’orientamento cattolico”. “In questo modo – scrive il presule - si eviterà di continuare a pregiudicare i diritti della Chiesa al servizio dell’educazione cattolica, tra i quali è la libertà di cui gode per organizzare le istituzioni educative in piena osservanza dell’ordinamento legale peruviano e del vigente accordo internazionale tra la Santa Sede e la Repubblica del Perù. Si rispetterà cosi – conclude il presule – anche il diritto degli studenti a frequentare un’università che è stata creata e dotata di un patrimonio per offrire un’educazione cattolica universitaria, nell’ambito della legittima autonomia che la Chiesa ha sempre riconosciuto a questo tipo di istituzioni”.
Da ricordare che il rettore dell’Università del Perù, Marcial Rubio Correa, aveva condizionato “la modifica degli Statuti alla rinuncia da parte dell’arcidiocesi di Lima al controllo della gestione dei beni dell’Università”.
La vicenda che ha colpito la più grande università peruviana, tra le principali dell’America Latina, vede ora spaccata la comunità accademica. Da un lato l’Assemblea dell’università ha deplorato in un comunicato la decisione della Santa Sede; dall'altro, docenti, personale ed allievi riuniti nell’associazione Riva Agüero - intitolata al benefattore che permesso la fondazione dell’Università - hanno inviato alla stessa Assemblea una lettera (già oltre mille le adesioni sul web) per chiedere di rientrare nei canoni ecclesiastici.
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