Dal Papa in Libano un messaggio per la pace in Siria e la libertà religiosa in Medio Oriente
“La visita di Benedetto XVI in Libano rappresenta un grande speranza per il Libano, un messaggio di pace per la Siria ed è un invito alla libertà religiosa in tutto il Medio Oriente”: lo afferma in un colloquio all’agenzia Fides padre Paul Karam, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) in Libano. Il direttore riferendo della grande attesa nella popolazione libanese, ritiene che “il viaggio riporterà attenzione sul tema della libertà religiosa, mentre vediamo chiaramente l’ascesa del fondamentalismo islamico”.
“Il Papa – dice padre Paul – come fece oltre dieci anni fa Giovanni Paolo II, porta un messaggio profetico di rifiuto della guerra e della violenza, di proposta di valori basilari come la libertà religiosa e i diritti umani”. Il direttore delle Pom nota: “La visita del Papa anticipa l’Anno della Fede, che inizia a ottobre. È un segno di provvidenza per rilanciare l’impegno cristiano nei paesi del Medio Oriente”.
L’area è scossa dal conflitto siriano: “Per la Siria, il Papa porterà il messaggio che Cristo ci insegna: pace, dialogo, tolleranza, accettazione dell’altro. I fedeli cristiani della Siria – racconta – sono preoccupati perché sono esposti alla violenza e vulnerabili.
Aspettano con grande ansia e speranza l’arrivo del Papa. L’appello per la pace in Siria deve essere più forte anche per la comunità internazionale, perché si promuova il dialogo fra le parti in lotta. “La violenza non ha mai risolto i problemi”, prosegue .
“L’unica via è incontrarsi per un negoziato, nel rispetto reciproco, per il benessere di tutti i cittadini. Occorre riallacciare i fili del dialogo, secondo credibilità, trasparenza e verità”. “Spero che la visita del Papa – conclude – possa rinnovare fra i cristiani della Siria la responsabilità di una autentica testimonianza cristiana, verso il dialogo e la solidarietà, sempre alla luce della verità che è Cristo”. (R.P.)
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