venerdì 27 luglio 2012

Il cardinale Comastri: le famiglie cristiane siano testimoni del mistero di Dio che è amore (R.V.)


Il cardinale Comastri: le famiglie cristiane siano testimoni del mistero di Dio che è amore


Nella ricorrenza dei Santi Gioacchino ed Anna, il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha celebrato la Santa Messa nella Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano. Sulla figura dei genitori di Maria, ascoltiamo la riflessione del porporato, al microfono di Isabella Piro: 


R. - I Vangeli sono molto sobri. Non si parla affatto dei genitori di Maria. Come possiamo sapere qualcosa riguardo i genitori di Maria? Guardando la figlia, guardando Maria, possiamo intuire qual era lo stile di vita di Gioacchino ed Anna. Partiamo dal "Sì" dell’Annunciazione: come ha fatto Maria a fidarsi ciecamente di Dio? Vuol dire che in casa, era stata abituata a mettere Dio al primo posto. Il "Sì" dell’Annunciazione si spiega soltanto come frutto di un clima di fede vissuto in famiglia, quindi trasmesso da Gioacchino ed Anna. Non solo; il Magnificat è un intarsio di citazioni bibliche e Maria rivela una grande conoscenza della Scrittura, eppure era giovanissima. Sicuramente in casa, Maria aveva appreso dalla viva voce dei suoi genitori Gioacchino ed Anna, i riferimenti biblici che poi diventeranno il tessuto del Magnificat; e questo è bellissimo per noi. È quasi commovente sapere che in queste parole di Maria c’è il clima di fede respirato in casa nella testimonianza dei suoi genitori.


D. - Nell’ambito della celebrazione odierna, anche una preghiera a tutte le mamme. Perché questa scelta?


R. - Perché oggi è necessario ed urgente riscoprire l’importanza educativa della madre. Clémenceau, grande statista francese, neanche fervente credente, un giorno esclamò: “I popoli si formano sulle ginocchia delle madri”. Questo vale per quanto riguarda la formazione umana, ma ancora di più per quanto riguarda la formazione di fede. Pensiamo a Papa Giovanni XXIII: il primo ricordo della sua infanzia, era un ricordo mariano trasmesso dalla mamma, che accompagnando i figli ad un vicino santuario dedicato alla Madonna, al piccolo Angelino Roncalli, indicò con il dito: “Vedi la Madonna? È la tua mamma”. Che potere educativo ha la madre! Ecco perché vogliamo pregare: perché le madri riscoprano la loro grande e insostituibile missione.


D. - Qual è il significato della festa di Sant’Anna, in particolare in Vaticano?


R. - Ha un particolare significato, perché in Vaticano lavorano tante famiglie e in un contesto sociale di forte smarrimento del senso della famiglia, queste hanno il compito, bello, di essere una lampada che illumina il volto della famiglia. Forse verrà un tempo in cui molti prenderanno il lembo del mantello di noi cristiani e ci diranno:”Diteci qual è il segreto della famiglia, perché non lo conosciamo più. Diteci qual è la missione della famiglia, perché non la capiamo più”. Ecco allora, l’importanza delle famiglie che vivono qui: essere uno specchio fedele della bellezza della famiglia, nella quale si rispecchia il mistero stesso di Dio che è amore. E la famiglia è il santuario dell’amore.


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