lunedì 30 luglio 2012

La gioia dei giovani brasiliani per il saluto del Papa all'Angelus. Intervista con l'arcivescovo di Rio (Radio Vaticana)

Su segnalazione di Laura leggiamo:


La gioia dei giovani brasiliani per il saluto del Papa all'Angelus. Intervista con l'arcivescovo di Rio


Ad un anno esatto dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, in Brasile, ieri il Papa all’Angelus ha voluto ringraziare gli organizzatori. La Gmg, ha detto Benedetto XVI, è “una preziosa occasione di sperimentare la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa e di vivere la fede”. Grande la gioia in Brasile per questo segno di vicinanza del Papa. Al microfono di Silvonei Protz, collega del programma brasiliano, mons. Orani João Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro: 


R. – Siamo ormai a un anno dalla Giornata mondiale della gioventù, qui a Rio de Janeiro, e sappiamo quale momento importante sia per la Chiesa brasiliana, che sta aspettando con gioia tutti i giovani che arriveranno a Rio de Janeiro, in Brasile, per la Giornata mondiale della gioventù. C’è un gran lavoro in tutto il Paese e c’è un gran lavoro nel Comitato organizzativo locale della Giornata mondiale della gioventù. Preghiamo tutti di essere insieme a noi, di pregare insieme Dio, affinché i giovani – insieme a Cristo Gesù – possano essere quelli che annunciano un nuovo mondo nella città di Rio, nel Brasile e in tutto il mondo.


D. – Come state aspettando i giovani che arriveranno da tutte le parti del mondo?


R. – Stiamo aspettando tutti i giovani con il nostro cuore aperto, con le nostre braccia aperte come il Cristo Redentore, per vivere insieme a loro questa Giornata mondiale della gioventù.


E ieri a Rio de Janeiro si è conclusa la tre giorni di preparazione alla Gmg dal titolo: “Preparate il cammino”. Messe, testimonianze, momenti di festa hanno caratterizzato l’appuntamento che ha avuto il suo momento clou proprio nel collegamento con l’Angelus del Papa a Castel Gandolfo. Lo sottolinea al microfono di Benedetta Capelli, il collega brasiliano Silvonei Protz: 


R. – Il momento dell’Angelus è stato visto dai giovani in tutto il Brasile ed è stato vissuto con un’esplosione di gioia, ma anche di consapevolezza della responsabilità che i giovani brasiliani, insieme alla Chiesa in Brasile, hanno in questo momento in vista di questo grande incontro con i giovani provenienti da tutto il mondo. Per noi è cominciata veramente la Giornata mondiale della gioventù.


D. – A Rio si è conclusa questa iniziativa dedicata al cammino verso la Gmg: che appuntamento è stato?


R. – E’ stato un incontro molto bello, con più di 50 mila giovani, nel complesso del Maracanã, che è un po’ il simbolo del calcio in Brasile, ma anche nel mondo, e che in questo senso è stato anche il simbolo dell’inizio di questa grande corsa verso la Giornata mondiale della gioventù. Tre giorni quindi, con un momento anche molto importante e centrale – il sabato – con l’arrivo dell’Icona della Madonna del Brasile, Nostra Signora di Aparecida, che è stata portata dall’arcivescovo di Aparecida, cardinale Raymundo Damasceno Assis, che è anche il presidente della Conferenza episcopale brasiliana. Un momento che ha rappresentato anche l'affidamento alla Madonna di questo percorso che ci porterà fino alla Gmg del prossimo anno, a Rio de Janeiro. All’evento era presente anche il nunzio apostolico in Brasile, mons. Giovanni D’Aniello, che ha incontrato i rappresentanti dei giovani brasiliani e ha già fissato un altro incontro con loro per il prossimo 10 agosto. Seguendo un po’ l’orientamento dell’arcivescovo di Rio, mons. Orani João Tempesta: i giovani potranno in quell’occasione presentare al nunzio tutte le loro difficoltà, le loro sfide, ma anche le gioie. Il nunzio trasmetterà poi tutto questo al Santo Padre per testimoniare quanto i giovani aspettano Benedetto XVI a Rio.


D. – Qual è, secondo te, la particolarità che sta emergendo della religiosità brasiliana e soprattutto dei giovani?


R. – Io credo che sia quella di appartenere ad una Chiesa veramente viva. I giovani stanno vedendo che non appartengono semplicemente alla parrocchia, ma ad una Chiesa che va oltre e che il centro è la persona di Cristo. Credo che questo risveglio della fede e del ruolo dei giovani nella nostra Chiesa darà nuovi frutti anche dopo questa Giornata.


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