domenica 1 aprile 2012

Il Papa: cogliamo la bellezza del mondo e compatiamone la fragilità (Ansa)

Papa: cogliamo bellezza mondo e compatiamone fragilita'

'Cogliamo la bellezza del mondo e compatiamone la fragilita''

CITTA' DEL VATICANO

Tornato tre giorni fa dal viaggio in America Latina, il quasi 85enne Benedetto XVI, apparso in buona forma, ha aperto i riti della Settimana santa con la festosa e colorata liturgia delle Palme in piazza San Pietro, davanti a oltre 60mila persone. Oltre due ore e mezzo di rito, e quasi tre ore in piazza, comprese la processione iniziale, l'Angelus recitato dal sagrato e il giro conclusivo in papamobile, acclamato da una folla festante, tra cui moltissimi ragazzi da ogni parte del mondo, tanti spagnoli e tanti brasiliani. Questa e' stata la messa delle Palme, definita dal Papa ''il grande portale che ci introduce nella Settimana santa''.

L'allestimento della piazza ha rispettato la tradizione: 13 ulivi secolari, segno di pace, sotto l'obelisco, oltre 200mila rami di ulivo distribuiti ai fedeli, oltre 50mila steli, dal pesco al timo, dal mirto alle felci, dalle fresie ai ranuncoli, e altri ancora ad ornare l'emiciclo berniniano. ''Il primo grande messaggio di questa festa'', ha detto papa Ratzinger, e' che lo sguardo delle persone ''sulla umanita' intera, sulle genti che formano il mondo, sulle sue varie culture e civilta''' deve essere ''sapiente e amorevole, capace di cogliere la bellezza del mondo e di compatirne la fragilita'''. Benedetto XVI celebrava sul sagrato della basilica di San Pietro la messa apertasi con la processione di cardinali, vescovi e fedeli che portavano rami di Palme, ricordando l' accoglienza festosa della gente di Gerusalemme a Gesu'. In Gesu', ha spiegato il Pontefice, quella folla festante riconosceva ''il benedetto'' e ''nello stesso tempo, Colui nel quale sara' benedetta l'umanita' intera''.

''Cosi', - ha spiegato papa Ratzinger - nella luce del Cristo, l'umanita' si riconosce profondamente unita e come avvolta dal manto della benedizione divina''. Da cio' deriva a suo avviso il messaggio di guardare il mondo con sguardo di ''benedizione''. Il Papa e' giunto a questa riflessione chiedendosi quali fossero i motivi della gioia delle persone che accoglievano Gesu' che, ha ricordato, vedevano in Cristo il Messia annunciato nell'Antico Testamento, per loro un re di questo mondo. E tutto questo spiega perche' molte di queste persone che lo acclamarono all'ingresso a Gerusalemme con tanta prontezza, pochi giorni dopo, gridarono a Pilato di crocifiggerlo.

''Proprio qui - ha sottolineato Benedetto XVI - sta il nodo della festa di oggi, anche per noi. Chi e' per noi Gesu' di Nazaret? Che idea abbiamo del Messia, che idea abbiamo di Dio? E' una questione cruciale, questa, - ha detto - che non possiamo eludere, tanto piu' che proprio in questa settimana siamo chiamati a seguire il nostro Re che sceglie come trono la croce. Dobbiamo allora - ha invitato Benedetto XVI - chiederci: quali sono le nostre vere attese? quali i desideri piu' profondi, con cui siamo venuti qui oggi a celebrare la Domenica delle Palme e ad iniziare la Settimana Santa?''. Per tradizione in questa domenica la Chiesa celebra la Giornata mondiale della gioventu' in tutte le diocesi, la stessa che a livello mondiale si svolge con i papi ogni 2 o tre anni. L'ultima e' stata a Madrid lo scorso agosto e la prossima sara' a Rio nel 2013. Per questo il Papa nell'omelia ha invitato i giovani a non spaventarsi davanti alla necessita' di prendere decisioni, soprattutto ''la decisione di accogliere il Signore e seguirlo fino in fondo''. Per questo all'Angelus ha rivolto un ''saluto speciale'' a quanti organizzano le Gmg.

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