La "Pacem in Terris" al centro della plenaria in Vaticano dell'Accademia delle Scienze Sociali
Si aprono domani in Vaticano i lavori della XVIII Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali dedicata ad una riflessione sui temi dell'Enciclica "Pacem in Terris" di Giovanni XXIII, pubblicata l’11 aprile 1963. Su questo importante documento e i temi che verranno discussi dai 35 membri dell’Accademia, Stefano Leszczynski ha intervistato mons. Marcelo Sànchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia:
R. – E’ il secondo anno che la plenaria si occupa di questo grande documento “Pacem in Terris”. Oggi – dopo 50 anni – alla luce di quei principi, ci si interroga su che cosa è cambiato e come è possibile attuare questi principi fondamentali che il Papa Giovanni XXIII individua: la verità, la giustizia, la libertà e la carità; sia per quanto riguarda i singoli individui, sia i popoli. Naturalmente ci sono nuove verità, sia nel campo delle scienze, sia nell’ordine sociale e noi vogliamo riflettere su tutte queste cose.
D. – La secolarizzazione che ostacoli pone, per affrontare le nuove sfide che oggi si presentano?
R. – Il tema della secolarizzazione, naturalmente, è un tema importantissimo che viene studiato esplicitamente dal nostro convegno, e nell’Anno della Fede – che coincide con questa celebrazione – vogliamo riprendere quello che una volta si diceva il “preambolo della fede”: la natura umana, l’anima immortale, l’esistenza di Dio sono cose a cui si può arrivare con la ragione. Cerchiamo quindi di dimostrare come le scienze, oggi, aprono questo spazio ed anche il “preambolo della fede” dove ogni scienza – in quanto vera – è in un certo modo una collaborazione, un preambolo - appunto - alla fede stessa.
D. – Un altro elemento di novità interessante, testimoniato anche dalla presenza di molti economisti importanti a questa plenaria dell’Accademia delle Scienze Sociali, è quello del rapporto tra mondo dell’economia, della finanza e la vita reale di tutti i giorni …
R. – Direi che il dibattito è aperto, e questo vale soprattutto per il mercato comune; lo vedremo negli interventi di Stiglitz, Draghi e Tietmeyer. Sarà molto interessante e fra l’altro verrà mons. Toso, che ha fatto questo documento di Giustizia e Pace, che dice due cose molto importanti: bisogna che la banca distingua tra l’aspetto della finanza e l’aspetto proprio dell’aiuto alla gente, con i crediti; seconda cosa, non solo distinguere la finanza dalla banca, nel senso tradizionale, ma anche di stabilire una tassa – la famosa "tassa Tobin", dal nome del premio Nobel. Quindi, anche questo mi sembra una cosa – come giustamente ha detto il documento del mons. Toso – di cui bisogna tener conto.
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