Chiesa/ Tra associazioni e movimenti competition come in anni 70
Roma, 27 apr. (TMNews)
Negli anni Settanta sono state protagoniste della scena ecclesiale italiana. Azione cattolica e Comunione e liberazione interpretavano due modi diversi, se non contrapposti, di essere cattolici.
Sganciata dal collateralismo con la Dc per "scelta religiosa", la più blasonata associazione cattolica italiana. Militante per testimoniare la "presenza" dei cattolici in ogni ambito della società, l'esuberante movimento fondato da don Luigi Giussani.
Poi ci sono stati i lunghi anni di Wojtyla e del cardinale Camillo Ruini, durante i quali la Chiesa è stata rappresentata sulla scena pubblica direttamente dai vescovi, tanto più dopo la fine della Democrazia cristiana. Già con il passaggio delle consegne da Ruini ad Angelo Bagnasco qualcosa era cambiato, cinque anni fa. Ma è in queste settimane che, seppur impercettibilmente, si è posta di nuovo la questione del ruolo, e del protagonismo, di Cl e di Ac, assieme a vecchi e nuovi attori del laicato cattolico sempre più solidi e intraprendenti, dall'Opus dei alle Acli, dai focolarini a Rinnovamento nello spirito alla comunità di Sant'Egidio.
E' stato il cardinale Angelo Scola, un passato accanto a 'don Gius', oggi arcivescovo di Milano a fotografare la storia di un'evoluzione.
Quando, ieri, i cronisti gli hanno posto una domanda sulle tangenti di Finmeccanica a margine di un convegno: "Cosa ne so io di Comunione e Liberazione - ha risposto il porporato - non parlo di queste cose né di Cl né di Formigoni né di altro".
Era stato lo stesso Scola, mesi fa, a prendere le distanze da un Roberto Formigoni che cominciava ad affrontare accuse politiche e giudiziarie per il lungo governo della Regione Lombardia. "Possibile che Scola non c'entri nulla con quello che fa Formigoni? Non c'entra", aveva detto in terza persona singolare il neoarcivescovo di Milano all'improvviso, durante una conferenza stampa. "Scola e Formigoni da vent'anni si sono visti sì e no una volta l'anno a Natale. Possibile che uno si debba portare addosso non uno ma due peccati originali?".
Era il 28 gennaio, e una decina di giorni prima, il 16, mentre la magistratura scoperchiava la vicenda dell'ospedale San Raffaele e gli intrighi del faccendiere ciellino Pierluigi Daccò, era stato il leader spirituale di Cl in persona, don Julian Carron, ad affermare, in un'intervista al 'Corriere della sera', che "Cl deve vigilare di più" e precisare che "ciascuno è personalmente responsabile di quel che fa".
Le parole di don Carron sono state citate oggi dal portavoce di Cl, Alberto Savorana, che in una nota ufficiale pubblicata sul 'Corriere' ha affermato che con le tangenti di Finmeccanica Comunione e liberazione "non c'entra nulla", sta subendo un "calvario" che non merita, con "l'attribuzione di responsabilità individuali" a "Cl in quanto tale". E' solo l'ultimo episodio di una divaricazione interna al mondo ciellino che, in realtà, è in corso da mesi, sebbene sottotraccia. Da una parte Formigoni, dall'altra i mal di pancia del popolo ciellino per Nicole Minetti al Pirellone, da una parte il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, dall'altra le perplessità dei vertici religiosi di Cl nei confronti di Berlusconi. Nelle ultime settimane, però, quella divaricazione è divenuta trasparente con la lettera di accuse che Carla Vites (moglie di Antonio Simone, ciellino della prima ora arrestato nel quadro delle indagini sulla sanità lombarda) ha indirizzato, sempre sul quotidiano di via Solferino, a Formigoni. Il 'celeste' le ha risposto con una missiva sul settimanale ciellino 'Tempi', diretto da Luigi Amicone, chiedendo di essere giudicato per la sua politica e non "per le camicie sgargianti".
Fedele alla sua "scelta religiosa", intanto, Azione cattolica è tornata ad essere molto attiva sulla scena pubblica italiana. Domenica prossima viene beatificato nella basilica romana di San Paolo fuori le mura l'economista Giuseppe Toniolo (1845-1918), figura fondamentale nella storia di Ac, fondatore delle Settimane sociali e dell'organizzazione universitaria delle Fuci. "Beatificare un papà di famiglia, un politico, un economista, soprattutto in questo tempo di crisi, solleva un morale che sta sotto i tacchi per tutto ciò che sta succedendo", ha detto mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico di Azione cattolica. Domani si svolgerà una veglia per il Toniolo a piazza San Pietro alla quale parteciperà, tra gli altri, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e alla messa domenicale - che si concluderà con un videocollegamento del Papa all'Angelus - saranno presenti, tra gli altri, i ministri Lorenzo Ornaghi, Andrea Riccardi e Renato Balduzzi, nonché Rosy Bindi, ex vicepresidente di Ac. Il pomeriggio, infine, alla sede di Ac interverrà il presidente della Cei Bagnasco. Sotto la guida del presidente Franco Miano, più in generale, l'Azione cattolica ha moltiplicato negli ultimi anni iniziative, incontri, seminari per amministratori locali. Ha partecipato, con una punta di distacco, al convegno dei cattolici diTodia ottobre scorso, e, con convinzione, al convegno organizzato a Roma dalla Cei per le scuole di formazione politica diocesane. Dopo anni in penombra nell'era Ruini, insomma, Azione cattolica è tornata protagonista.
E', più in generale, il mondo dei movimenti e delle associazioni cattolici a vivere un periodo di fermento che sembra aver archiviato, almeno parzialmente, il ruolo centrale svolto negli anni scorsi da sigle 'tematiche' come Scienza e vita (molto attiva su temi bioetici come il referendum sulla procreazione assistita o la vicenda di Eluana Englaro) e il Forum delle associazioni famigliari (promotore del Family day del 2007). Nonostante il fondatore, Andrea Riccardi, sia 'imprestato' alla politica come ministro dell'Integrazione e della Cooperazione internazionale, con deleghe anche alla famiglia e ai rapporti con le comunità di fede, la comunità di Sant'Egidio prosegue ad essere crocevia di iniziative internazionali di dialogo interreligioso e interculturale. Come l'incontro mondiale di preghiera per la pace che, presentato in questi giorni, si svolgerà a Sarajevo a settembre nel ventesimo anniversario della guerra in Bosnia.
Nello scenario ecclesiale e politico italiano rimane solida la presenza dell'Opus dei. In Vaticano la stima della prelatura personale fondata da Josemaria Escrivà de Balaguer è immutata negli anni, come dimostra anche la scelta del Papa di affidare ad un cardinale dell'Opus dei, Julian Herranz, la guida della commissione che indagherà sui 'corvi' responsabili delle recenti fughe di notizie. Il 3 e 4 maggio prossimi, intanto, la Pontificia università della Santa croce, emanazione dell'Opera, organizza un convegno su "Concilio Vaticano II: il valore permanente di una riforma per la nuova evangelizzazione" con la partecipazione dell'arcivescovo di Monaco Reinhard Marx, molto vicino al Papa.
Da sempre attive nella società italiana, anche le Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) sono impegnate in questo periodo di transizione politica ed economica. Presenti aTodicon un proprio specifico profilo, guidate da un capo giovane e carismatico come Andrea Olivero, le Acli terranno il loro congresso nazionale dal tre al sei maggio prossimo. Ad aprire l'evento ci sarà il segretario della Cei, il vescovo Mariano Crociata, e vi parteciperanno, tra gli altri, i ministri Andrea Riccardi ed Elsa Fornero. Guidato dall'attivissimo Salvatore Martinez, (è il volto della prossima copertina di 'Famiglia cristiana'), il movimento del Rinnovamento dello spirito, nel frattempo, celebra in questi giorni aRiminiil quarantennale della propria fondazione con 'big' del Vaticano come i cardinali Tarcisio Bertone e Gianfranco Ravasi. In Vaticano sono cresciuti di peso, in questi anni, anche i focolarini. Il movimento fondato da Chiara Lubich, oggi guidato da Maria Voce (il capo è una donna per statuto), ha un'efficiente cittadella dello spirito in Val d'Arno, Loppiano. Ma ha visto alcuni suoi uomini scalare le posizioni nella Curia romana, dal cardinale brasiliano Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione per i Religiosi, al cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, al numero due della segreteria di Stato, l'arcivescovo 'sostituto' Giovanni Angelo Becciu. Focolarina è la coppia di coniugi che ha scritto quest'anno le meditazioni per la Via crucis del Papa al Colosseo. In un articolo intitolato 'Chi ci guadagna dai guadi di cielle', il 'Foglio' ieri ha notato come anche la segretaria del cardinale Bertone, Eurosia Bertolassi, è focolarina.
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