domenica 15 gennaio 2012

Vaticanisti sul palcoscenico per ricordare Papa Wojtyla (Izzo)

WOJTYLA: VATICANISTI SUL PALCOSCENICO PER RICORDARE IL PAPA POETA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 gen.

"Che ci troveranno tanti giovani in un vecchio?". Se lo chiedeva una ragazza romana che "quel giorno dell'agosto 2000 - racconta nel suo diario - volli fuggire dal caos di Roma invasa dai ragazzi della Gmg. Me ne andai al mare con il mio ragazzo ma poi, dopo aver visto in tv cosa succedeva a Tor Vergata sentii un richiamo irresistibile a unirmi a loro per ascoltare la parola di Giovanni Paolo II". Quella giovane oggi e' una monaca di clausura e il racconto di questa vocazione religiosa, nata come molte altre tra i due milioni di partecipanti al Giubileo dei giovani, e' uno dei testi inseriti dal vaticanista di Avvenire, Mimmo Muolo, nel recital "Il Papa e il Poeta". E lo storico vaticanista e vicedirettore del Gr Rai, Filippo Anastasi, e' salito oggi pomeriggio sul palcoscenico del Teatro Aurelio di Roma per aggiungere la sua voce notissima ai radioascoltatori italiani a quelle degli artisti della compagnia "Spes on Stage" nelle due repliche in cartellone per questo percorso teatrale nella poesia del giovane Karol Wojtyla. Un percorso dagli esiti davvero sorprendenti perche' conduce per mano lo spettatore a una scoperta: "fin dall'inizio - come ha spiegato Monica Di Loreto, conduttrice di TV2000 e voce guida del recital - la letteratura e' stata per il futuro Pontefice una palestra per approfondire tematiche come la vita, l'amore, la persona, la morte e il destino esterno post mortem che poi avrebbe sviluppato nel suo magistero pontificio".
La famiglia, il lavoro e il dolore, che hanno scandito le diverse fasi della sua vita, sono le esperienze che le poesie e l'opera letteraria e teatrale di Karol Wojtyla vogliono comunicare. E nel recital sono stati riproposti attraverso diversi quadri che i bravissimi attori hanno messo in scena senza soluzione di continuita', seguendo in definitiva un unico filo narrativo, quello della santita' del Papa polacco. Il susseguirsi delle diverse situazioni illustrate dalla lettura di brevissimi testi letterari e magisteriali (dalla fatica dell'estrazione delle pietre nella minisera della Solvay fino alle ferite dell'attentato e alle malattie sopportate "perche' il Papa deve soffrire" e offerte perche' la famiglia aggredita da politiche ciniche sia salva) riesce a tenere desta l'attenzione e a far scorgere la grandezza ma anche la semplicita' di un uomo vero, che non si e' mai vergognato di far trapelare i sentimenti che tutti proviamo. E di commuovere ancora - fino alle lacrime - con le parole della poesia dedicata da orfano alla tomba bianca della mamma.

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