sabato 21 gennaio 2012

Un attacco alla libertà di coscienza: così i vescovi Usa sulle disposizioni del governo pro-contraccettivi e abortivi

Un attacco alla libertà di coscienza: così i vescovi Usa sulle disposizioni del governo pro-contraccettivi e abortivi

Una decisione che attacca la libertà religiosa e di coscienza: così, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti interviene sulla decisione dell’Amministrazione Obama di obbligare tutte le strutture ospedaliere americane, comprese quelle cattoliche, a fornire, a partire dal 2013, contraccettivi e prodotti abortivi nei propri programmi sanitari. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Il presidente ci sta dicendo che abbiamo un anno di tempo per trovare un modo per violare le nostre coscienze”: è quanto affermato dall’arcivescovo di New York e presidente dell’episcopato statunitense, Timothy Dolan, dopo la decisione dell’Amministrazione Obama di richiedere che ogni servizio sanitario debba offrire farmaci contraccettivi e prodotti abortivi. “Obbligare i cittadini americani – sottolinea il futuro cardinale – a scegliere tra violare le proprie coscienze o rinunciare al servizio sanitario è letteralmente immorale”. Si tratta, osserva l’arcivescovo Dolan, di “un attacco sia all’accesso ai servizi sanitari che alla libertà religiosa”. Il governo, avverte l’arcivescovo di New York, “non dovrebbe obbligare gli americani ad agire come se una gravidanza fosse una malattia da evitare ad ogni costo”.

“Never before has the federal government forced individuals …”

“Mai prima d’oggi – ha dichiarato ancora l’arcivescovo Dolan - il governo federale aveva costretto individui ed organizzazioni ad acquistare un prodotto che violasse le loro coscienze”. Il futuro cardinale ha, quindi, sottolineato che è necessario far sapere ai leader eletti al Congresso che è urgente “che siano restaurate la libertà religiosa e la libertà di coscienza”, e che sia dunque respinto questo provvedimento dell’Amministrazione di Washington.

Questa decisione, ha dichiarato da parte sua la religiosa francescana Jane Marie Klein, “è un attacco diretto alla religione e al Primo Emendamento”. Suor Klein, che presiede la “Franciscan Alliance”, un sistema di 13 ospedali cattolici, ha dichiarato che “centinaia di impiegati” degli ospedali “sono molto irati e confusi” a causa di questo provvedimento, annunciato ieri dal segretario alla Salute, Kathleen Sebelius. Anche la “Catholic Health Association” degli Stati Uniti ha criticato severamente il provvedimento. Il presidente dell’associazione, suor Carol Keehan, ha affermato che la Casa Bianca “ha perso un’opportunità” per proteggere adeguatamente la libertà di coscienza. Dal canto suo, il presidente della Caritas degli Stati Uniti, padre Larry Snyder, si è detto “profondamente deluso” per la scelta del governo di non ascoltare gli appelli delle istituzioni religiose.

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6 commenti:

mariateresa ha detto...

ora si spiega anche il tono severo di papa Benedetto ai vescovi americani, un tono che non usa tutti i giorni.
La posizione della Chiesa inquesta vicenda è chiara. E gliela faranno pagare,
Patetico l'articoli di Faggioli su europa di ieri o ieri l'altro, non so. Si è premurato di precisare che la cultura americana non è più giudaico- cristiana come evocato dal Papa nel suo discorso. Ha attaccato il discorso per nascondere l'arroganza di questa amministrazione americana. Anche sul National Catholic Reporter i liberals sono sgomenti.Guardare per credere. Evidentemente non la pensano come Augias che condurrebbe ai ceppi quelli che fanno obiezione di coscienza.

Anonimo ha detto...

la cultura americana non è mai stata strettamente giudaico-cristiana,bensì massonica e incidentalmente protestante; tutti i presidenti americani sono appartenenti a logge massoniche,tranne Kennedy,che,essendo cattolico,dovette fare una specie di giuramento che non si sarebbe mai consultato ,in quanto presidente degli Stati uniti ,con il Vaticano.

Andrea ha detto...

Ma davvero si pensa, da parte del Clero e dei religiosi, in termini di "libertà di coscienza"?
Non c'è qualcuno che pensi e dica che dare una pillola abortiva non è un problema di coscienza per chi lo fa, ma un problema di sopravvivenza per l'embrione?

Anonimo ha detto...

ragazzi,viviamo in una società che teme la morte,ma in realtà offre infinite possibilità di togliersela e di toglierla agli altri,una società in cui esiste solo l'io faccio quel che voglio,dove si difende a spada tratta Caino e si calpesta disinvoltamente Abele,anzi si fa finta non sia mai esistito,dove si difendono i cani randagi e si buttano tra i rifiuti ospedalieri ciò che resta dei bambini abortiti,dove si profana subito uno spazio verde di riflessione ai bambini mai nati e si fanno mausolei per i piccoli amici animali con tanto di angeli monumentali.Se non ora,quando?Diamoci una mossa o saremo inghiottiti tutti da quello che Ratzinger chiama das nichtige,la nientitudine....

Anonimo ha detto...

Sì, caro Anonimo: divorzio/aborto/eutanasia/suicidio sono le "rotture di legame" (fra marito e moglie/ fra madre e figlio/ fra sano e malato/ fra anima e corpo) con cui la Civiltà viene distrutta, negli ultimi secoli.
Il motto (satanico) è sempre lo stesso: "Tutto ciò che esiste merita di morire !". Qualcuno l'ha detto, non ricordo chi

Anonimo ha detto...

Lo dice Mephisto nel Faust:
"Sono lo spirito che nega sempre!
E con ragione, perché tutto ciò che nasce
è degno di perire.
Perciò sarebbe meglio se non nascesse nulla.
Insomma, tutto ciò che voi chiamate
peccato, distruzione, in breve, il male,
è il mio specifico elemento."