martedì 3 gennaio 2012

Osservatore Romano: si può criticare il Papa ma bisognerebbe leggerlo bene (Izzo)

PAPA: OSSERVATORE,SI PUO'CRITICARLO MA BISOGNEREBBE LEGGERLO BENE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 gen.

"Perche' il modo di riflettere di Benedetto XVI, chiaramente espresso nei suoi libri e nei suoi interventi, e quindi accessibile a chiunque cerchi seriamente di capire, troppo spesso non viene letto nella sua originalita' e novita'?
Perche' ogni cosa che egli dice deve per forza rientrare nei logori schemi dei progressisti e dei conservatori?".
Se lo chiede oggi - in merito a recenti saggi dedicati al Pontificato di Joseph Ratzinger - l'Osservatore Romano.
L'editoriale della professoressa Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea all'Universita' La Sapienza di Roma e firma di punta del quotidiano vaticano, ricorda che una sorte analoga tocco' anche allo stesso Papa del concilio, Paolo VI, con la pubblicazione dell'Humanae vitae.
"E' come se la schematicita' della visione politica del nostro tempo facesse velo a una vera e libera interpretazione, che naturalmente puo' essere anche critica, di questo pontificato che, in qualsiasi modo lo si voglia giudicare, si sta rivelando - sottolinea l'articolo - sempre piu' sorprendente e interessante".
"Gli storici ci metteranno cento anni per capirlo? Speriamo di no", scrive ancora la professoressa Scaraffia che "smonta" in particolare le tesi del recente volume "La Chiesa dell'anticoncilio. I tradizionalisti alla riconquista di Roma", scritto da Giovanni Miccoli per Laterza.
"Una requisitoria - denuncia l'editorialista dell'Osservatore - fondata sulla consultazione di una massa di testi e documenti e che si basa su una lettura del concilio Vaticano II come momento di rottura di un secolare immobilismo".
Per la professoressa Scaraffia, "si tratta di una concezione della storia perlomeno discutibile, di cui e' portatore non solo Miccoli, ma altri storici della Chiesa e in particolare del Vaticano II, i quali in questo modo arrivano facilmente a concludere cio' che a loro preme di piu': che cioe' i tradizionalisti, con il Papa in testa, sarebbero alla riconquista della Chiesa". Il che, con tutta evidenza, non sta avvenendo.

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