martedì 24 gennaio 2012

Osservatore: quelle accuse di oscurantismo scarsamente originali (Izzo)

OSSERVATORE: QUELLE ACCUSE DI OSCURANTISMO SCARSAMENTE ORIGINALI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 gen.

"La Chiesa Cattolica e' l'unica istituzione mondiale che osa esprimere un giudizio critico su una tendenza 'progressista' volutamente superficiale, l'unica che osa denunciare le possibili conseguenze negative di queste innovazioni. Che osa, in sostanza, stimolare una discussione, far riflettere e chiedere risposte vere".
Lo scrive l'Osservatore Romano che risponde con fierezza all'accusa "di oscurantismo e di incapacita' nell'affrontare la modernita'" mossa alla Chiesa in un libro dall'ex ambasciatore Sergio Romano e da suo figlio Beda, che criticano in particolare la difesa della vita dalle tendenze eutanasiche che vanno affermandosi in Europa.
Per il giornale vaticano, tra l'altro, "il volume rivela una radicata esterofilia" ed e' limitato dalla scelta di interlocutori "di parte", mentre sentire anche l'altra campana - cioe' gli argomenti di quanti motivatamente si oppongono alla deriva permissiva che porta ad approvare aborto, eutanasia e clonazione ma anche le convivenze omosessuali - "avrebbe aiutato a fare un discorso piu' critico".
"Agli occhi degli autori, il Paese ideale - sottolinea il quotidiano vaticano - sarebbe quello dove tutte queste 'vette di progressismo' fossero riunite insieme. Invece l'Italia e' il contrario, perche' non trova posto in nessuna classifica di 'buoni', di 'moderni', di 'scientifici'".
"E naturalmente, ma con scarsa originalita', la colpa viene imputata alla Chiesa, nota per oscurantismo sin dai tempi di Galileo nella sua realta' istituzionale e nei malefici effetti sulla borghesia italiana".
Inoltre, rileva Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea all'Universita' La Sapienza, che firma l'editoriale, nel libro dei Romano si sostiene che "la separazione tra Stato e Chiesa e' riuscita in tutti i Paesi europei ma non in Italia, fondandosi su un'interpretazione molto parziale sia del Risorgimento che del Concordato". La stessa sulla quale e' basato il luogo comune "sulla mancata modernizzazione italiana a causa della Controriforma, che la ricerca storica, negli ultimi decenni, ha ampiamente confutato".
"E' proprio cosi' difficile - si chiede l'editoriale - pensare che le applicazioni delle tecnoscienze o l'accettazione giuridica delle unioni omosessuali non costituiscono solo un test di modernita' ma aprono problemi antropologici perche' trasformano la nostra cultura, ed e' quindi un bene che siano oggetto di riflessione e discussione, e magari di una prudente sospensione di giudizio?". "Lo pensano - rileva l'Osservatore - molti filosofi laici e scienziati, cattolici e non. Non lo pensano invece le industrie farmaceutiche, i ricercatori che vogliono una rapida celebrita' e fondi per le loro attivita'". "La Chiesa - conclude Lucetta Scaraffia - si fa ascoltare ovunque. Disturbando, e non poco, il quadretto di una felice modernita' che avanza senza macchia tanto caro a molti".

© Copyright (AGI)

1 commento:

Anonimo ha detto...

oh oh,ci siamo svegliati? dove eravamo rimasti? sempre tre passi indietro,ma meglio tardi che mai....