Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
Nosiglia senza porpora
Ecco perché
GIACOMO GALEAZZI
Nosiglia resta in panchina.
Nel precedente concistoro aveva appena ricevuto l’investitura a Torino, quindi la sua esclusione dalla lista papale era prevedibile, per quanto stavolta vi figurino curiali freschissimi di nomina. Ora gli è stata applicata la regola non scritta che nega la porpora a chi abbia un predecessore «under 80», anche se per i suoi «colleghi» di Firenze e Toronto sono state fatte eccezioni.
Formalmente Cesare Nosiglia, vicepresidente della Cei, non diventerà cardinale a febbraio perché a Torino risiede Poletto che ha ancora il diritto di entrare in Conclave. Ma è forte l’impressione che, in un concistoro dominato dal «partito romano» del segretario di Stato, la Curia abbia prevalso sugli arcivescovi residenziali. Ed è noto che per la cattedra di San Massimo, Bertone preferisse al ruiniano Nosiglia suoi fedelissimi, come i neo-porporati Versaldi e Bertello oppure outsider quali Giordano e Lambiasi. La partita per Torino l’ha vinta Ruini, quella per il Sacro Collegio Bertone.
© Copyright La Stampa, 8 gennaio 2012
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