Messaggio del Presidente Napolitano a Sua Santità Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale della Pace
C o m u n i c a t o
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, ha inviato a Sua Santità Benedetto XVI, il seguente messaggio:
"Ho letto con grande attenzione il messaggio che Vostra Santità ha voluto formulare in occasione della celebrazione della 45^ Giornata Mondiale della Pace, ponendo al centro della propria riflessione il tema dell'educazione dei giovani ai valori fondamentali della giustizia e della pace.
Condivido innanzitutto l'invito, con cui si apre il Suo messaggio, a guardare il 2012 con un atteggiamento fiducioso, pur essendo ben comprensibile "il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l'economia". E non c'è dubbio che dai giovani venga l'aspirazione a poter rivolgersi "con speranza fondata" verso il futuro.
Non posso dunque non ribadire anch'io l'importanza di una rinnovata attenzione che tutte le componenti della società debbono dedicare alle ansie e ai problemi delle giovani generazioni. L'Italia, che ha appena celebrato i 150 anni dell'Unità nazionale, deve volgersi con la massima sollecitudine ai giovani, perché non vi è futuro per un Paese che non sappia salvaguardare il proprio capitale umano più vitale.
Ed è indiscutibilmente dall'educazione che è destinato a partire un impegno comune: chiamando ad esercitare il proprio ruolo in questo campo la famiglia, le istituzioni che hanno compiti propriamente educativi e, in generale, i responsabili politici dalle cui scelte possono trarre sostegno e forza sia le famiglie sia le istituzioni educative.
Ma altamente apprezzabile è anche l'appello, contenuto nel Suo messaggio, ai giovani affinché abbiano "il coraggio di vivere prima di tutto essi stessi ciò che chiedono a coloro che li circondano" e si considerino anche loro "responsabili della propria educazione e formazione alla giustizia e alla pace".
Infine, non occorre che io sottolinei la drammaticità con cui ancora si presentano nel mondo d'oggi le questioni della guerra e della pace: e della pace - il Suo messaggio lo dice con esemplare chiarezza - non come "semplice assenza di guerra" ma come "rispetto della dignità delle persone e dei popoli, assidua pratica della fratellanza".
Con queste ragioni di speranza e nella certezza di farmi interprete dei più profondi sentimenti del popolo italiano Le rivolgo, Santità, un fervido e sincero augurio per la prosecuzione della Sua alta missione apostolica.
Roma, 1° gennaio 2012
Sito Ufficiale Presidenza della Repubblica
Messaggio di Napolitano al Papa: "condivido il suo invito a guardare con fiducia al 2012"
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, ha inviato a Benedetto XVI un messaggio in cui, porgendo i suoi auguri, afferma di condividere l’invito del Papa a guardare il 2012 con un atteggiamento fiducioso, pur essendo ben comprensibile "il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l'economia" (Messaggio di Benedetto XVI per la 45.ma Giornata Mondiale della pace). “E non c'è dubbio – rileva il capo di Stato - che dai giovani venga l'aspirazione a poter rivolgersi ‘con speranza fondata’ verso il futuro”. Quindi, ribadisce “l'importanza di una rinnovata attenzione che tutte le componenti della società debbono dedicare alle ansie e ai problemi delle giovani generazioni. L'Italia, che ha appena celebrato i 150 anni dell'Unità nazionale, deve volgersi con la massima sollecitudine ai giovani, perché non vi è futuro per un Paese che non sappia salvaguardare il proprio capitale umano più vitale. Ed è indiscutibilmente dall'educazione – aggiunge - che è destinato a partire un impegno comune: chiamando ad esercitare il proprio ruolo in questo campo la famiglia, le istituzioni che hanno compiti propriamente educativi e, in generale, i responsabili politici dalle cui scelte possono trarre sostegno e forza sia le famiglie sia le istituzioni educative”. Napolitano definisce poi “altamente apprezzabile” anche l'appello del Papa ai giovani affinché abbiano "il coraggio di vivere prima di tutto essi stessi ciò che chiedono a coloro che li circondano" e si considerino anche loro "responsabili della propria educazione e formazione alla giustizia e alla pace". Infine, osserva come il Messaggio pontificio definisca la guerra con “esemplare chiarezza”, non come "semplice assenza di guerra" ma come "rispetto della dignità delle persone e dei popoli, assidua pratica della fratellanza".
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