Il Papa a Monti: crisi seria ma avete cominciato bene
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
I doni «sobri» Monti ha donato al Papa due libri: un suo volume intitolato «Il governo dell’economia e della moneta. Contributi per un’Italia europea» e un volume di «Atlanti nautici». Il pontefice ha ricambiato con una penna foggiata sulla forma delle colonne tortili di San Pietro e con una riproduzione che mostra l’aspetto di piazza San Pietro ai tempi della costruzione
La stretta di mano Il presidente del Consiglio, Mario Monti ha stretto la mano a Benedetto XVI, ma non si è chinato a baciare l’anello
Fuori, a piazza San Pietro, gli slogan irriverenti degli «indignados». Dentro, nella Biblioteca papale, parole di incoraggiamento e un tono caloroso che suonano come una benedizione al governo. Nella bufera finanziaria è «importante dare subito un segno di determinazione» esordisce Mario Monti. «Avete affrontato bene una crisi complessa, quasi insolubile», gli riconosce il Pontefice. Una lunga stretta di mano e uno scambio di battute «fuori protocollo» hanno spianato la strada alla prima udienza del presidente del Consiglio, accompagnato dalla moglie Elsa senza velo (a capo scoperto come già Flavia Prodi nel 2006). Colloqui «cordiali e fruttuosi» con Benedetto XVI (25 minuti) e con il segretario di Stato, Tarcisio Bertone (45 minuti). «Costruttiva collaborazione», sintetizza il comunicato ufficiale. Tra le questioni affrontate: Ue, cristiani perseguitati, azione anti-crisi. «Lei è stato adesso a Berlino», ha detto il Papa al premier, che ha replicato: «Sì, il tempo era brutto, ma il clima era buono». Niente baciamano, nessun fronzolo. Un incontro molto atteso su entrambe le sponde del Tevere, tanto che Benedetto XVI a un certo punto ha esclamato scherzosamente: «I fotografi sono insaziabili». Nel segno della sobrietà anche i doni: Monti ha regalato al Pontefice un atlante nautico (perché «lei orienta») e un suo volume sulla nascita dell’euro i cui temi «rispecchiano la nostra discussione». Joseph Ratzinger ha ricambiato con una penna e una stampa. Nel «faccia a faccia» con Bertone sono stati discussi i dossier aperti tra Stato e Chiesa, inclusa l’esenzione fiscale per gli immobili ecclesiastici.I rapporti con l’Italia «sono buoni», assicura il cardinale all’apertura dell’anno giudiziario, ricordando che «Dio si serve degli strumenti umani per realizzare i suoi disegni e veglia su coloro che sceglie». Senza ovviamente riferirsi alla famosa autodefinizione di Berlusconi, Bertone puntualizza che non sempre c’è «rispondenza» tra gli unti del Signore e il progetto di Dio: «L’unzione indica la trasformazione di colui che Dio ha eletto, che rimane però soggetto alle miserie umane». Intanto Monti incassa consensi. «Cordialità e contenuti forti per un incontro non di circostanza- commenta il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian-. Da intellettuali e leader, il Papa e il premier sono accomunati dalla “curiositas” di conoscere e dalla preoccupazione di risolvere i problemi». Dunque, avanti nonostante la crisi, il Papa incoraggia l’ex «collega» il cui «understatement» è apprezzato. «Mai un corteo di sole tre macchine. Mai una delegazione così qualificata, con i due ministri Terzi e Moavero per approfondire i nodi Ue». Una vicinanza di stile «tra due ex professori, come allude la data del saggio di Monti». Nel ‘91 «entrambi riflettevano sulle prospettive dell’Europa post-Muro». Quella comune sensibilità è divenuta cooperazione. «Terzi e l’omologo Mamberti si sono già incontrati due volte»,conclude Vian. In Curia hanno gradito che i coniugi Monti, con figli e nipotini, abbiano festeggiato il 1˚ gennaio pregando sulla tomba del Beato Wojtyla. «E’ scoccata la scintilla tra due persone vere, consapevoli dell’emergenza in corso- osserva il cattolico Pd, Beppe Fioroni-.
L’udienza è stata preceduta da incontri preparatori sulla libertà educativa e la disoccupazione giovanile».
© Copyright La Stampa, 15 gennaio 2012
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