Le iniziative in Italia per la Giornata del 17 gennaio
In difesa della vita umana
di Riccardo Burigana
«Un seme fecondo di crescita umana e spirituale, fonte di una maggiore conoscenza e intesa tra cattolici ed ebrei, che annunzino insieme al mondo, mediante la loro fraternità e la loro testimonianza, la permanente validità universale della parola di Dio “Non uccidere!”»: è l'auspicio contenuto nella presentazione del sussidio della XXIII Giornata per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici e ebrei, firmato dal vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana, e il rabbino Elia Enrico Richetti, presidente dell'Assemblea dei rabbini d'Italia. Un documento che invita le due comunità alla riflessione, ricordando loro che, anche quest'anno, prosegue il comune confronto sulle Dieci Parole, le quali «tracciano una via luminosa di comportamento non solo per il popolo ebraico, ma per tutti i popoli, in particolare per la Chiesa che in Gesù Cristo partecipa dell'eredità dei Padri e accoglie la rivelazione biblica».
Monsignor Bianchi e il rabbino Richetti segnalano «i risultati dei molti incontri di dialogo e collaborazione che si sono più di recente susseguiti sia in Italia sia a livello internazionale, specialmente ad opera delle Commissioni miste ebraico-cattoliche, alle quali partecipano ufficialmente delegati e esperti delle due comunità di fede». Tra questi risultati, particolare attenzione deve essere rivolta a una comune riflessione sulla sacralità della vita, dono di Dio: cristiani e ebrei rifiutano «decisamente l'idea di un dominio umano sulla vita, e del diritto di decidere del suo valore o della sua durata da parte di qualsiasi persona o gruppo umano, e il concetto di eutanasia attiva in quanto illegittima pretesa dell'uomo sull'esclusiva autorità divina nel determinare il momento della morte della persona umana».
Decine le diocesi italiane che hanno raccolto l'invito a celebrare la Giornata del 17 gennaio. Molti sono gli incontri nei quali si propone una riflessione biblica a due voci: tra questi alcuni vedono la partecipazione del vescovo locale, come ad Ancona, dove la riflessione è affidata a monsignor Edoardo Menichelli, e al ministro di culto Nahmiel Ahronee, e a Fiesole, dove nell'auditorium di Loppiano parlano il vescovo Mario Meini e il rabbino Joseph Levi, della comunità ebraica di Firenze. Sono previsti inoltre momenti di approfondimento, come quello promosso dalla diocesi di Assisi, con un convegno, ospitato in vescovado, sullo stato del dialogo ebraico-cristiano (sempre a partire dal passo biblico della Giornata), con la partecipazione del padre francescano Giulio Michelini e di Lisa Palmieri Billig, rappresentante in Italia e presso la Santa Sede dell'American Jewish Committee. Tra gli incontri a due voci ricordiamo quelli di Milano, all'Università Cattolica, con il rabbino Giuseppe Laras e don Gianantonio Borgonovo, di Genova, con il rabbino Giuseppe Momigliano e don Davide Bernini, e di Roma, dove si avranno due momenti distinti: uno promosso dall'Ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo e presieduto dal vescovo ausiliare Benedetto Tuzia -- saranno presenti il rabbino Riccardo Di Segni e don Mauro Cozzoli -- e l'altro organizzato dall'Amicizia ebraico-cristiana di Roma, con una riflessione del rabbino Robert Colombo e del gesuita Joseph Sievers.
In molti casi la Giornata è l'occasione per favorire la conoscenza del patrimonio teologico-spirituale del popolo ebraico attraverso l'incontro con un rabbino, come accade a Firenze con Joseph Levi introdotto da monsignor Timothy Verdon, a Brescia con il rabbino Ariel Finzi, a Ivrea con Alberto M. Somekh, a Perugia con Cesare Moscati, a Seveso con Alfonso Arbib, a Vicenza con Aaron Locci. In una prospettiva ecumenica si colloca l'incontro di Palermo, non solo per la presenza del rabbino Gadi Piperno e del pastore valdese Peter Ciaccio ma proprio per la pluralità di Chiese e comunità ecclesiali che lo promuovono. Così come avviene a Milano per opera del Consiglio delle Chiese cristiane; a Bergamo l'intervento di Elena Lea Bartolini è seguito da una riflessione della pastora evangelica Janique Perrin, mentre a Como le comunità cristiane locali promuovono un incontro per un approfondimento ecumenico sul significato del passo biblico «Non uccidere». A Reggio Calabria, il 27 gennaio, la riflessione sul passo biblico sarà affidata a Claudia Milani, coordinatrice del gruppo ecumenico «Teshuvà» per il dialogo ebraico-cristiano dell'arcidiocesi di Milano; l'introduzione sarà invece tenuta da monsignor Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria - Bova.
(©L'Osservatore Romano 16-17 gennaio 2012)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento