MONTI IN VATICANO: LO ACCOGLIE MONSIGNOR HARVEY
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
Il premier Mario Monti e' stato accolto in Vaticano dal prefetto della Casa Pontificia, monsignor James Harvey. Giunto, con la consorte, in auto nel cortile di San Damaso, ha trovato schierati i gentiluomini di Sua Santita', che gli sono stati presentati dal presule statunitense.
Accompagnano il premier Monti in Vaticano il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Enzo Moavero e Antonio Catricala', l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il segretario generale di Palazzo Chigi con il suo vice Federico Silvio Toniato, il consigliere diplomatico Pasquale Terracciano, il capo del cerimoniale Eugenio Ficorilli e il consigliere ecclesiastico dell'ambasciata d'Italia, monsignor Marco Ceccarelli.
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MONTI IN VATICANO: QUALCHE MINUTO ATTESA IN SALONE APPARTAMENTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
Giunto alla Terza Loggia del Palazzo Apostolico, il premier Mario Monti e' stato introdotto nell'Appartamento del Papa dal reggente della Casa Pontificia, monsignor Paolo De Nicolo'. Ed ha atteso alcuni minuti in uno dei saloni, intrattenuto dal presule italiano e da uno dei gentiluomini in servizio questa mattina.
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MONTI: AL PAPA DICE "IN GERMANIA TEMPO BRUTTO MA BUON CLIMA"
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
"Lei era in Germania". Con questa battuta di Benedetto XVI e' iniziato il colloquio tra il premier Mario Monti e il Papa. "Tempo brutto ma buon clima", ha risposto Monti, che poi, prima che i giornalisti fossero fatti uscire dalla biblioteca privata dove si svolge il colloquio, ha aggiunto: "E' importante dare fin dall'inizio il segno di una certa determinazione".
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MONTI: PAPA GLI DICE "HA COMINCIATO BENE IN SITUAZIONE DIFFICILE"
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen. - All'inizio del colloquio privato, il Papa ha detto al premier Mario Monti: "Lei ha cominciato bene in una situazione difficile, quasi insolubile".
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MONTI IN VATICANO: SOLO LIBRI I DONI DEL PREMIER A BENEDETTO XVI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
Un libro d'arte edito dal Poligrafico dello Stato con riproduzioni anastatiche di un antico manoscritto: questo il dono principale portato dal premier Mario Monti a Benedetto XVI, che ha ringraziato esaltandone il "valore simbolico".
E in effetti e' stato improntato a una certa sobrieta' lo scambio dei doni in occasione della visita del premier in Vaticano. I suoi predecessori, invece, avevano spesso portato opere d'arte o oggetti di antiquariato, ma non erano tempi di crisi. Comunque Monti ha regalato al Pontefice anche un suo libro del 1992 intitolato "Il governo dell'economia e della moneta", e presentandolo ha detto: "Sono riflessioni nello spirito nel nostro incontro di oggi". "In quell'epoca - ha poi aggiunto riferendosi a interventi dell'allora cardinale Ratzinger - anche lei parlava dell'Europa".
Da parte sua, il Pontefice ha replicato ai doni con una penna artistica che riproduce una colonna del Baldacchino del Bernini all'altare della Confessione nella Basilica di San Pietro, consegnata con la battuta "e' un dono classico" che evocava il fatto che dal 2000 in avanti l'hanno ricevuta tutti i capi di Stato e di Governo in visita in Vaticano. Ma a Monti il Papa ha donato anche una stampa del '500 che riproduce piazza San Pietro con la basilica in costruzione. "Stupenda", ha commentato il premier. "Si vede come e' stata costruita San Pietro", ha spiegato da parte sua il Pontefice.
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MONTI IN VATICANO: LOMBARDI, CORDIALITA' E CONSAPEVOLEZZA MOMENTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
"Nel corso dei cordiali colloqui sono stati affrontati temi che riguardano la situazione sociale italiana e il relativo impegno del Governo, nonche' il contributo della Chiesa Cattolica alla vita del Paese".
Lo afferma il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sulla visita di Mario Monti in Vaticano, dove il premier ha parlato prima con il Papa per 25 minuti e poi quasi un'ora con il segretario di Stato Tarcisio Bertone. "Le due Parti - si legge inoltre - hanno confermato la volonta' di continuare la costruttiva collaborazione a livello bilaterale e nel contesto della comunita' internazionale".
Il portavoce, padre Federico Lombardi, ha aggiunto che oggi i rapporti Italia-Vaticano sono stati affrontati "in generale, perche' ci sara' in febbraio il tradizionale incontro all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede dove le questioni saranno affrontate piu' in particolare". Per padre Lombardi, comunque l'espressione "colloqui cordiali e le parole dette dal Papa all'inizio dell'incontro testimoniano un incoraggiamento e la consapevolezza del momento difficile che il Paese sta attraversando". Secondo il comunicato vaticano, nei colloqui "vi e' stato, pure, un esame di aspetti dell'attuale quadro internazionale, dall'Europa alla situazione nell'area mediterranea meridionale". E "ci si e', infine, soffermati sulla tutela delle minoranze religiose, soprattutto cristiane, in alcune aree del mondo".
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MONTI IN VATICANO: DURATA DUE ORE IN TUTTO LA VISITA DEL PREMIER
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
Partito poco prima delle 13 alla volta di Palazzo Chigi, Mario Monti e' rimasto in Vaticano per due ore esatte. Venticinque minuti e' durato l'incontro con Papa Ratzinger e circa un'ora quello con il segretario di Stato Tarcisio Bertone. L'altra mezz'ora se ne e' andata tra i minuti di attesa nei saloni dell'appartamento papale alla terza loggia e i convenevoli nella biblioteca privata per la presentazione al Papa della delegazione che lo accompagnava e lo scambio dei doni.
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MONTI IN VATICANO: BERTONE "RAPPORTI BUONI E COLLOQUI FRUTTUOSI"
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 gen.
Tra Italia e Santa Sede "i rapporti sono buoni e facciamo auspici di buoni e fruttuosi colloqui con il Santo Padre e con noi". Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato della Santa Sede, ha commentato cosi' la visita del premier prima dell'arrivo di Mario Monti in Vaticano. Senza ovviamente riferirsi alla famosa battuta di Berlusconi, commentando le letture liturgiche di oggi, nel corso della messa per l'inaugurazione dell'anno giudiziario in Vaticano, il porporato ha affermato che non sempre c'e' "rispondenza" tra gli unti del Signore e il disegno di Dio, nel senso che "l'unzione indica la trasformazione di colui che Dio ha eletto, che rimane pero' soggetto alle miserie umane che si era portato addosso. Dio si serve anche nel tempo presente degli strumenti umani per realizzare i suoi disegni e non cessa di vegliare durante gli eventi della storia su coloro che sceglie e consacra, ma sappiamo che la rispondenza degli eletti a volte e' molto incerta se non latitante".
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