giovedì 5 gennaio 2012

La stella cometa guida dei Magi: con noi il direttore della Specola vaticana, padre Funes

La stella cometa guida dei Magi: con noi il direttore della Specola vaticana, padre Funes

Domani, nel giorno dell’Epifania, ricorderemo che i re Magi hanno fatto visita a Gesù appena nato. Secondo il racconto del Vangelo di Matteo, a guidarli è stata la stella cometa o meglio detta Stella di Betlemme. Si tratta comunque di un fenomeno astronomico che accompagna nel racconto evangelico la nascita di Gesù. Per approfondire i significati storici, scientifici e spirituali dell’immagine della stella cometa, Fausta Speranza ha intervistato il direttore della Specola vaticana, padre José Gabriel Funes:

R. – Non risulta che ci sia un registro storico di un evento astronomico all’epoca ma questo non vuol dire che non ci sia stato. Quello che sappiamo, grazie soprattutto a chi studia la Bibbia, è che l’evangelista Matteo cerca di far vedere nei racconti dell’infanzia di Gesù che in Gesù si compiono le Scritture. Ha un significato spirituale molto profondo e molto bello.

D. – C’è comunque un’associazione tra scienza e storia: sappiamo che ad un evento importante si associava un evento astronomico …

R. – Molte volte alla nascita di grandi re e grandi personaggi storici veniva associato un evento astronomico. Può darsi che questa sia l’interpretazione. O può darsi che ci sia stata una congiunzione di Giove con Saturno, o con un altro pianeta, oppure una stella che è esplosa, una nova, supernova… oppure una stella cometa. Credo che l’importante sia il significato spirituale, che ha un fondamento anche nella storia, cioè significa la nascita di Gesù.

D. – Padre Funes, vogliamo spiegare dal punto di vista scientifico, in modo divulgativo e semplice, che cosa succede con il fenomeno astronomico della cometa?

R. - Le comete si formano nella periferia del nostro sistema solare e sono molto lontane dal sole. Forse può darsi che una stella vicina che passa vicino al sole sposti questi oggetti astronomici. Per esempio Plutone – il pianeta che noi adesso conosciamo come "Pluto" – forma una parte di questi corpi nella periferia del sistema solare che poi si avvicinano al sole e sviluppano la coda della cometa: il nucleo della cometa può essere di 3-4 chilometri, fino a 10-12, e invece la coda è molto lunga: può svilupparsi fino a 150 milioni di chilometri.

D. – Fenomeno scientifico e poi c’è la fede: la cometa rappresenta il punto di riferimento dei Magi che cercavano Gesù. Dunque, un valore forte di fede, come ha ricordato anche lei. Dunque la cometa ci può far ragionare sul rapporto scienza e fede, in un momento in cui tanti discorsi intellettuali vorrebbero quasi negare questo rapporto…

R. – Certo. Molte volte nella nostra cultura quotidiana, che talvolta è un po’ superficiale, scienza e fede vengono presentate come nemici in una guerra santa. Invece no, i Magi sono per noi un esempio di come scienza e fede possano aiutarsi a vicenda, possano essere integrate. Scienza e fede possono vivere in armonia. I Magi sono pellegrini, sono quelli che cercano la verità. Sono per noi esempi: persone oneste intellettualmente che con la loro intelligenza cercano la verità. Come dice il Vangelo, nel trovare la verità, nell’incontrare Gesù, nel vedere le stelle, loro gioiscono e mi sembra che questo sia un messaggio molto bello e molto importante per i nostri tempi. Mi sembra che ancora oggi questa immagine del presepe sia molto attuale per parlare della Chiesa. La Chiesa è presente tra i poveri, tra i pastori ai quali viene annunciata per primi la nascita di Gesù e c’è anche un annuncio in modo diverso ai Magi che rappresentano un po’ gli uomini di cultura e di scienza: anche a loro è rivolto questo annuncio tramite le stelle. (bf)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Dice padre Funes tra le altre cose: "Non risulta che ci sia un registro storico di un evento astronomico all’epoca ma questo non vuol dire che non ci sia stato"

Dispiace leggere interviste come questa al direttore della Specola vaticana, non nuovo a sortite a dir poco sorprendenti, come quella sulla vita extraterrestre

(http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2008/112q08a1.html).

Le sue dichiarazioni in questo caso sembrano superficiali e disinformate.

Non è il caso di ripercorrere la gran massa di letteratura esistente sul tema dei Magi e della stella, ma basta ricordare che nel Vangelo non si parla di stella cometa, ma più genericamente di una stella, un "astér": per essere più precisi si parla della "sua stella, quindi un fenomeno celeste preciso, riferibile con certezza al Messia.

Qui si dà per scontato che fosse una cometa, il che non è.

L'immagine della cometa, anche se già usata (raramente) in tempi antichi, ebbe diffusione grande nela tradizione natalizia occidentale solo con l'iconografia del Trecento "lanciata" da Giotto.

Ma Matteo parla di un fenomeno di tutt'altra natura.

Che ci siano stati poi vari fenomeni celesti all'epoca della nascita del Messia è assolutamente documentabile in varie testimonianze di osservazioni astronomiche; che qualcuno di questi possa poi essere con certezza associato alla "stella" dei Magi è un altro discorso. Ma la documentazione sull' osservazione di fenomeni celesti intorno al periodo 7 a.C. - 2 a.C e anche oltre è molto ampia.
Strano che padre Funes non lo sappia. Ma l'intento è quello di sempre, relativizzare un po'troppo la concretezza storica dei fatti per ridurli a simboli, a "luoghi teologici" creati dagli Evangelisti.