La nuova normalità fra Stato e Chiesa
Il cambio secco dello stile di Governo è stato il mantra ripetuto fin da quando Monti è arrivato a Palazzo Chigi.
E anche nei rapporti con il Vaticano il cambio di passo si è visto. L'incontro di ieri tra Benedetto XVI e il Professore è il segno di come i rapporti Stato-Chiesa tornino alla normalità, senza più gli eccessi registrati nell'ultimo triennio, da una parte e dall'altra. Monti sa quanto è importante l'appoggio della Chiesa, specie nei momenti di crisi, e il Papa ha voluto dare visibilità all'attenzione per la «cara Nazione italiana». Un appoggio che assume ancor più valore perché arriva da un tedesco, che nel suo Paese d'origine ha una forte influenza, specie nella Cancelleria federale.
Normalità, quindi, da parte di un cattolico liberale come Monti, che non mancherà di fare gli interessi dello Stato se e quando ci si siederà attorno a un tavolo per stabilire se davvero ci sono dei privilegi sul fronte fiscale.
L'assenza ieri di ministri cattolici del peso di Riccardi e Ornaghi è proprio il segno di uno scarto rispetto a un passato in cui si tendeva a mischiare i ruoli e le funzioni. Ieri i temi trattati erano internazionali, e la delegazione (composta comunque da persone perlopiù cattoliche, come si è visto dalle immagini televisive) rispecchiava questo approccio.
© Copyright Il Sole 24 Ore, 15 gennaio 2012 consultabile online anche qui.
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