Inaugurato l'anno giudiziario in Vaticano: la relazione del prof. Picardi
E’ stato inaugurato questa mattina l’anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha presieduto la Santa Messa di apertura presso la Cappella del Palazzo del Governatorato, ha ribadito come il compito della Chiesa di proclamare e difendere in ogni luogo e tempo i diritti e i doveri, la impegni ad essere esemplare anche e soprattutto nel campo della giustizia. Presente, tra le altre autorità, anche il Guardasigilli italiano Paola Severino. A seguire, la relazione del promotore di giustizia vaticano, l’avvocato Nicola Picardi. Il servizio di Cecilia Seppia:
“Un apparato sufficientemente equilibrato ed efficiente”, piuttosto “agile ed armonico” che come confermano i dati, presenta ancora una buona produttività ma le sfide per il futuro non mancano. Così in sintesi l’avvocato Picardi descrive il sistema giudiziario vaticano passando in rassegna gli ultimi 12 mesi di attività di tribunali ed uffici. Nel 2011 in particolare la giustizia vaticana è stata in grado di smaltire un numero di procedimenti superiore a quelli sopravvenuti, con una durata media che scende da 36 a 18,8 giorni, per i processi penali, mettendo a segno tempi nettamente inferiori a quelli registrati di solito in Italia. L’arretrato nel civile resta piuttosto contenuto e i 29 procedimenti attualmente in pendenza sono relativi- ha spiegato il prof. Picardi- a giudizi collegiali più impegnativi. Record nel penale che dai 281 processi in pendenza dello scorso anno, passa a soli 4 ancora da chiudere. Un nodo della relazione ha riguardato poi la consueta sproporzione tra il totale dei processi 640 civili, 226 penali e l’esiguo numero di abitanti residenti in Vaticano, 492 in tutto, tolti i diplomatici e membri delle Rappresentanze Pontificie.
Ad influire su queste cifre, ovviamente i 18 milioni di pellegrini e turisti che transitano ogni anno nella Basilica di San Pietro o nei Musei Vaticani e ai quali va imputato il 99 per cento del contenzioso. Preoccupazioni ed ombre restano invece per l’applicazione della nuova normativa sul pubblico impiego e la revisione del diritto penale vaticano in materia economica e finanziaria. Al primo si può ovviare rendendo obbligatorio il ricorso all’Ulsa, l’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.
Ma problemi più grandi suscita ancora l’applicazione della normativa sull’antiriciclaggio in vigore dal primo aprile 2011 per cui Benedetto XVI con il Motu Proprio ha istituito l’Autorità di Informazione Finanzaria (AIF) al fine di contrastare e reprimere tutte quelle attività illecite che minano le fondamenta della società civile, costituendone una minaccia per il mercato, l’economia, la pace e la sicurezza internazionale. La nuova Autority è investita di poteri molto ampi, tra cui quello di effettuare controlli sul denaro in entrata o in uscita dallo Stato o di irrogare sanzioni. Una legislazione, ricorda il promotore di giustizia vaticano, per certi versi più severa di quella italiana vista anche l’introduzione del reato di “auto-riciclaggio”, cioè quello “commesso dallo stesso autore del reato presupposto”. Tale legge e sue eventuali modifiche da ora si applicano anche ai dicasteri della Curia Romana e a tutti gli organismi della Santa Sede che svolgono attività finanziarie o monetarie, compreso lo Ior (L’Istituto delle Opere di Religione).
Il prof. Picardi saluta con favore la sempre più evidente evoluzione dello Stato Vaticano da “Stato apparato” a “Stato di diritto”. La sua giurisdizione, ribadisce, si estende oltre lo Stato come dimostrano anche i rapporti con la Banca centrale europea, pur non essendo il Vaticano membro dell’Ue. Anche L’AIF pertanto dovrà configurarsi come organo giurisdizionale ultrastatale. Apprezzamento anche per la maggiore interdipendenza fra i diversi sistemi giudiziari degli Stati e la collaborazione tra le rispettive forze di polizia, così come la richiesta di più forte integrazione sul piano informativo ed investigativo, resa necessaria anche dalla globalizzazione in atto. In questo senso va l’adesione del Vaticano all’Interpol ma anche la possibilità che lo Stato possa diventare presto, come suggerito dalla Commissione Europea, membro dell’Europol per combattere il terrorismo internazionale. In mattinata nella Messa celebrata per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario anche le parole del cardinale Bertone che ricorda come la peculiare vocazione della Chiesa sia di essere segno e strumento della giustizia di Dio, sempre espressione del suo amore misericordioso.
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