mercoledì 18 gennaio 2012

Il Vaticano II visto dalla basilica di San Paolo. Dal 25 gennaio una mostra con documenti originali sul concilio

Dal 25 gennaio una mostra con documenti originali sul concilio

Il Vaticano II visto dalla basilica di San Paolo

Il concilio Vaticano II visto da San Paolo fuori le Mura, dove il 25 gennaio 1959 venne annunciato. È questa la singolare prospettiva della mostra Sanctus Paulus extramoenia et Concilium Oecumenicum Vaticanum ii che mercoledì 25 gennaio sarà aperta nella sala della Pinacoteca della basilica Ostiense, in coincidenza con la presenza di Benedetto XVI per la celebrazione ecumenica dei vespri, a conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, proprio nel giorno della festa della conversione di san Paolo. «Il 25 gennaio saranno anche cinquantatré anni esatti -- era il 1959 -- dall'annuncio del concilio Vaticano II che il beato Papa Giovanni XXIII volle dare in una sala dell'abbazia di San Paolo» spiega il cardinale Francesco Monterisi, arciprete della basilica. Proprio «questa grande memoria storica ha suggerito di dare un contributo sostanzioso per far rivivere essenza e attualità del concilio nel luogo dove venne annunciato». La mostra resterà aperta per tutta la durata dell'Anno della fede -- dunque fino al 24 novembre 2013 -- come «sostegno alla decisione del Papa di celebrare i cinquant'anni dell'apertura del concilio Vaticano II, nello spirito della lettera apostolica Porta fidei dell'11 ottobre scorso».
In queste ore a San Paolo fervono i preparativi per allestire l'esposizione che avrà alcuni pezzi forti di assoluto valore. Innanzitutto i testi autografi dei discorsi preparati da Giovanni XXIII per l'annuncio del concilio e per l'apertura vera e propria, l'11 ottobre 1962, nella basilica Vaticana. Sarà esposto anche il «passaporto di servizio per l'estero» rilasciato nel 1963 a «Carlo Wojtyła» -- con firma dell'allora sostituto della Segreteria di Stato Angelo Dell'Acqua -- che permise al futuro Papa di partecipare al concilio. C'è impresso ben chiaro il visto dell'ambasciata d'Italia che dà il suo via libera, insieme ai timbri di alcuni Paesi mediorientali dove l'allora giovane vescovo capitolare di Cracovia si recò in visita. Un documento non da poco: proprio in quegli anni infatti il Governo polacco arrivò a negare il passaporto al cardinale primate Stefan Wyszyński. Questi tre importanti documenti sono stati consegnati al cardinale arciprete direttamente dalla Segreteria di Stato.
Tutte le istituzioni vaticane contribuiscono alla mostra. Saranno esposte così le prime pagine e le fotografie dell'«Osservatore Romano», insieme a monete, medaglie e francobolli di quel periodo prestati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dall'Ufficio Filatelico e Numismatico. Si aggiungerà anche il nuovo annullo postale vaticano, emesso proprio per i cinquant'anni del concilio. Da parte sua, la Radio Vaticana ha fornito il materiale audio per realizzare un video di circa quindici minuti. «Fa effetto riascoltare la voce di Papa Roncalli e rivedere quelle immagini d'epoca» riconosce il cardinale Monterisi. Inoltre, nelle teche saranno collocati paramenti e oggetti liturgici: non mancherà il calice donato alla basilica proprio il 25 gennaio 1959 da Giovanni XXIII. In mostra anche una copia della Bibbia carolingia -- l'originale è del ix secolo -- e del Codex Pauli: contiene il corpus paolinum integrale, un'accurata selezione di testi apocrifi e una serie di contributi appositamente preparati dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, dal patriarca di Mosca Cirillo, dal primate della comunione anglicana Rowan Williams, dal vescovo evangelico Eduard Lohse e dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Presentazione e introduzioni agli scritti paolini sono del cardinale Gianfranco Ravasi e di autorevoli studiosi, biblisti e teologi. Tutte le informazione sulla mostra, didascalie comprese, saranno presentate ai visitatori in italiano e inglese.
Nella sala uno spazio sarà riservato per conferenze e incontri di studio. È l'abate di San Paolo, il benedettino dom Edmund Power, a occuparsi di preparare il calendario degli appuntamenti che avrà come il suo punto focale nella centralità della parola di Dio, con un particolare riferimento alla costituzione dogmatica conciliare Dei Verbum. In questa prospettiva nell'allestimento della sala sono previste anche le immagini dei quattro evangelisti, insieme con gli stemmi di Giovanni XXIII e Benedetto XVI.
Dunque tutta la sala della Pinacoteca -- già ristrutturata in occasione dell'Anno paolino -- sarà rivoluzionata «per aiutare i visitatori a entrare nello spirito, nell'atmosfera del concilio» dice il cardinale Monterisi. Un'intera parete sarà coperta da una gigantografia dei lavori dell'assise, insieme alle riproduzioni della bolla papale di indizione e della lapide collocata nella sala abbaziale dove avvenne l'annuncio della convocazione. Inoltre tutto il pavimento della sala sarà coperto con una lastra di acciaio traforata al laser con i contorni della basilica paolina e proprio il luogo esatto dell'indizione avrà una particolare illuminazione. I visitatori avranno così l'impressione di camminare nel perimetro dell'intero complesso paolino.

(©L'Osservatore Romano 18 gennaio 2012)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dopo i 150 anni dell'Unità d'Italia, iniziano i festeggiamenti per i "primi" 50 anni della Chiesa.

prima di dicembre vedremo sfilare i " padri della Chiesa " ancora in vita ( Bettazzi, Capovilla)cui i grandi teologi della modernità che vivono nello spirito del Concilio e di Assisi renderanno gli onori dovuti