lunedì 16 gennaio 2012

Il Papa: Gli immigrati «non sono numeri», ma esseri umani «che cercano un luogo dove vivere in pace» (Gasparroni)

Il Pontefice: più solidarietà verso gli immigrati

Fausto Gasparroni

CITTÀ DEL VATICANO

Gli immigrati «non sono numeri», ma esseri umani «che cercano un luogo dove vivere in pace». Verso di loro, quindi, occorre «vivere concretamente la solidarietà e la carità cristiana». Parole semplici e di profonda umanità quelle usate da Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, per riaffermare che verso i «fratelli» che giungono da altri Paesi, specie se fuggono da fame, guerre, privazioni e persecuzioni, l'atteggiamento non può essere che quello di «testimoni autentici del Vangelo», e «non solo con la preghiera ma anche con gli atti».
Subito dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato ai fedeli come la Chiesa celebri la Giornata del Migrante e del Rifugiato. «Milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri!», ha esclamato. «Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani – ha proseguito – che cercano un luogo dove vivere in pace».
Richiamando il suo messaggio per questa Giornata, dedicato al tema «Migrazioni e nuova evangelizzazione», il Papa ha anche sottolineato che «i migranti non sono soltanto destinatari, ma anche protagonisti dell'annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo». Ad ascoltarlo, nell'assolata Piazza San Pietro, anche i rappresentanti delle comunità migranti di Roma, ai quali si è detto «lieto di rivolgere un cordiale saluto». Poi, salutando in francese i pellegrini di quella lingua, ha continuato il suo appello, spiegando che la Giornata mondiale «ci invita a essere portatori infaticabili della Buona Novella verso i nostri fratelli rifugiati e migranti». «Dobbiamo essere testimoni autentici del Vangelo – ha sottolineato ancora papa Ratzinger – vivendo concretamente la solidarietà e la carità cristiana, non soltanto con la preghiera ma anche con gli atti».
Non è mancata, nel saluto ai pellegrini polacchi, anche l'esortazione a «ricordare nella preghiera tutti coloro che vivono in terra straniera» e a «comprendere meglio i bisogni dei migranti e dei rifugiati».
La Giornata è stata anche occasione per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di esprimere un ringraziamento per «quanto la Chiesa e le sue organizzazioni hanno da sempre fatto e stanno tuttora facendo per i migranti». Il capo dello Stato ha inviato a mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei, un messaggio in cui apprezza «il grande valore di questa opera meritoria».
E il vice presidente della Cei e vescovo di Perugia, mons. Gualtiero Bassetti, nell'omelia della messa per la Giornata del Migrante, ha avvertito che «oltre al problema di riconoscere la cittadinanza italiana agli immigrati, manca in Italia una specifica legge sul diritto di asilo».

© Copyright Gazzetta del sud, 16 gennaio 2012

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