lunedì 2 gennaio 2012

Il Papa affida le «speranze e le tragedie» del mondo contemporaneo a Dio che mostra «tenerezza» alla «umanità lacerata da ingiustizia e dolore» (Galeazzi)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Benedetto XVI ai governi: “Più risorse per l’istruzione”

Il Papa: “L’educazione sfida decisiva per il futuro”

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Prima messa dell’anno Papa Benedetto XVI ieri nella Basilica di San Pietro per la giornata mondiale della pace
Da professore nelle università laiche ha formato migliaia di studenti, adesso dal Soglio di Pietro invoca più risorse per l’istruzione. A scuola di pace: Benedetto XVI esorta i governanti a investire sull’educazione. Il mondo si è fatto più piccolo e le uniche garanzia di futuro sono la pace e convivenza, atteggiamenti ai quali i giovani sono aperti, ma che possono essere distorti da una realtà sociale che spinge ad agire in modo intollerante e violento.
Joseph Ratzinger affida le «speranze e le tragedie» del mondo contemporaneo a Dio che mostra «tenerezza» alla «umanità lacerata da ingiustizia e dolore». Ma, in epoca di tagli alla spesa, sollecita anche i responsabili politici a destinare fondi alle scuole a a scommettere sulle nuove generazioni. Va garantita una solida educazione della coscienza che metta al riparo da atteggiamenti negativi.
Il Papa apre il 2012 celebrando a San Pietro la giornata mondiale della pace e per l’Italia, durante l’Angelus, esprime voti di «pace e prosperità» ringraziando il presidente Giorgio Napolitano per i suoi auguri. Il Capo dello Stato, che il 23 dicembre aveva telefonato al Pontefice per un «cordiale colloquio» in occasione del Natale, ha apprezzato in un testo scritto l’appello papale. Ieri, mentre il Pontefice celebrava in basilica, la piazza si è riempita di migliaia di persone, tra cui giovani e immigrati, per la Marcia della pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio con 60 altre sigle cattoliche. Un mare di palloncini blu e di striscioni a ricordo delle zone del mondo dove ci sono conflitti, dall’Iraq al Sudan, alla Nigeria, per testimoniare che è possibile una cultura della pace, «antidoto alla cultura del disprezzo».
Per la Chiesa quella della educazione alla pace è una «sfida» duplice: in primis perchè nell’era attuale, fortemente caratterizzata dalla mentalità tecnologica, voler educare e non solo istruire non è scontato, ma è una scelta. E poi perché la cultura relativistica pone una questione radicale: «Ha ancora senso educare? E poi educare a cosa?».
Di fronte alle ombre che oscurano l’orizzonte del mondo e alle spinte sociali all’ intolleranza e alla violenza, il Papa richiama la responsabilità educativa degli adulti: devono aiutare il formarsi di personalità che uniscano il profondo senso della giustizia con il rispetto dell’altro, con la capacità di affrontare i conflitti senza prepotenza, con la forza interiore di testimoniare il bene anche quando costa sacrificio, con il perdono e la riconciliazione.

© Copyright La Stampa, 2 gennaio 2012

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando i sondaggi non interessano...
Papa Benedetto è l'uomo straniero più ammirato dagli Americani
http://www.usatoday.com/news/nation/story/2011-12-27/most-admired-people-2011/52243574/1
Alberto

Anonimo ha detto...

vuoi mettere gli indici di ascolto alle stelle per lo spettacolo(?) di fiorello? quello sì il, papa per carità;piuttosto qualcuno sa se sono stati sospesi quegli indegni sketches che andavano in onda su mtv? credo fossero i soliti idioti(nomen omen), erano a dir poco offensivi nei riguardi di tutta la chiesa ,non solo del papa,e io ne ho visto solo uno.....l

Anonimo ha detto...

Non credo proprio. I soliti idioti sono stati promossi al prossimo Festival della canzone. Sempre con i nostri soldi...
Alberto