martedì 3 gennaio 2012

Il Papa: accogliere generosamente la vita umana, anche se debole o malata. Assicurare ai malati e agli anziani la possibilità di fare la Comunione (Izzo)

PAPA: ACCOGLIERE GENEROSAMENTE VITA UMANA, ANCHE DEBOLE O MALATA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 dic.

Difendere e sostenere il diritto alla vita e' un preciso dovere dei cristiani. Lo ricorda Benedetto XVI nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Vita, che sara' celebrata l'11 febbraio.
"Nell'accoglienza generosa e amorevole di ogni vita umana, soprattutto di quella debole e malata, il cristiano - spiega il Papa nel testo reso noto oggi - esprime un aspetto importante della propria testimonianza evangelica, sull'esempio di Cristo, che si e' chinato sulle sofferenze materiali e spirituali dell'uomo per guarirle".
Commentando inoltre le parole di Gesu' al lebbroso guarito, "la tua fede ti ha salvato", Jospeh Ratzinger sottolinea che "chi nella propria sofferenza e malattia invoca il Signore e' certo che il Suo amore non lo abbandona mai".
In proposito, nel suo Messaggio, il Pontefice assicura a chi soffre che "anche l'amore della Chiesa, prolungamento nel tempo dell'opera salvifica di Cristo, non viene mai meno".

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PAPA: ASSICURARE A MALATI E ANZIANI POSSIBILITA' FARE COMUNIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 gen.

"L'intera comunita' ecclesiale, e le comunita' parrocchiali in particolare, prestino attenzione nell'assicurare la possibilita' di accostarsi con frequenza alla Comunione sacramentale a coloro che, per motivi di salute o di eta', non possono recarsi nei luoghi di culto". Lo chiede Benedetto XVI nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale del Malato, il cui testo e' stato pubblicato oggi.
Per il Papa, "e' importante che i sacerdoti che prestano la loro delicata opera negli ospedali, nelle case di cura e presso le abitazioni dei malati si sentano veri 'ministri degli infermi'", cioe' "segno e strumento della compassione di Cristo, che deve giungere a ogni uomo segnato dalla sofferenza".
Nel Messaggio per la ventesima Giornata Mondiale del Malato, il Pontefice esalta inoltre il valore medicinale del sacramento della penitenza, che ugualmente deve essere assicurato ai degenti. Attraverso di esso, infatti, "il momento della sofferenza, nel quale potrebbe sorgere la tentazione di abbandonarsi allo scoraggiamento e alla disperazione, puo' trasformarsi cosi' in tempo di grazia per rientrare in se stessi e ripensare alla propria vita, riconoscendone errori e fallimenti".
In vista della Giornata del Malato, che sara' celebrata l'11 febbraio con lo slogan "Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!", Benedetto XVI esorta infine a non trascurare l'Unzione degli Infermi.
"Questo Sacramento - afferma nel testo - merita oggi una maggiore considerazione, sia nella riflessione teologica sia nell'azione pastorale presso i malati". Per il Papa teologo, del resto, i contenuti di tale preghiera liturgica "si adattano alle diverse situazioni umane legate alla malattia e non solo quando si e' alla fine della vita", e per questo "l'Unzione degli Infermi non deve essere ritenuta quasi 'un sacramento minore' rispetto agli altri". "L'attenzione e la cura pastorale verso gli infermi, se da un lato e' segno della tenerezza di Dio per chi e' nella sofferenza, dall'altro arreca vantaggio spirituale - conclude Papa Ratzinger - anche ai sacerdoti e a tutta la comunita' cristiana, nella consapevolezza che quanto e' fatto al piu' piccolo, e' fatto a Gesu' stesso".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Raffaella,mi permetto di segnalarti un articolo su Riccardi su papale papale,è un pò lungo,ma esaustivo al massimo....