sabato 7 gennaio 2012

Concistoro. Se la Curia piglia tutto (Tornielli). Le mie perplessità sulla "lista" (R.)

Leggiamo e poi commentiamo:

Se la Curia piglia tutto

ANDREA TORNIELLI

Il quarto Concistoro del pontificato di Benedetto XVI si terrà il prossimo febbraio con la creazione di 22 nuovi cardinali. Diciotto dei 22 nuovi cardinali hanno meno di 80 anni e dunque sono votanti in caso di conclave. La decisione del Papa conferma una tendenza che si è manifestata negli ultimi anni: aumenta il peso della Curia romana e in particolare dell’Italia. Nella lista che il Papa ha letto ieri, infatti, ben dieci porporati con diritto di voto appartengono alla Curia, cinque di questi sono ex nunzi apostolici. Gli italiani contenuti nell’elenco sono sette, uno soltanto dei quali, Giuseppe Betori, è arcivescovo di una città del nostro Paese. Tutti gli altri ricoprono incarichi nei dicasteri e negli uffici vaticani.
In caso di conclave, gli italiani elettori del nuovo Papa sarebbero trenta su 125. A fronte di questa massiccia presenza curiale – nessuno di coloro che Oltretevere attendevano la berretta rossa è stato deluso – balzano agli occhi delle assenze quanto mai significative: quello del prossimo febbraio sarà un Concistoro senza neanche un cardinale africano, nonostante il successo del viaggio del Papa in Benin e la vitalità dimostrata dalle Chiese del Continente nero. Neanche una berretta rossa va ai vescovi residenziali dell’America Latina, in quello che in altri tempi fu definito «Continente della speranza», dove risiede più della metà dei cattolici del mondo, dove il Papa si recherà tra qualche mese e dove è già in programma la Giornata mondiale della Gioventù del 2013. Nessun vescovo del Medio Oriente diventa cardinale. A parlare sono le cifre. Dopo il Concistoro i cardinali votanti europei saranno 67, che aggiunti ai nordamericani e a quelli dell’Oceania portano a ben 83 gli elettori del Papa appartenenti al Nord del mondo. America Latina, Africa e Asia messe insieme arrivano ad appena 41 elettori. Notevolissimo, in questi equilibri, il peso della Curia: dopo il 18 febbraio, ben 44 dei 125 cardinali elettori, cioè più di un terzo, lavora o ha appena terminato di lavorare nei dicasteri e negli uffici romani.
Il quarto Concistoro di Benedetto XVI segna anche il culmine dell’influenza del suo Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che ha ottenuto la nomina e la designazione cardinalizia di prelati a lui molto vicini. Per giustificare una tale preponderanza di curiali, è stata applicata la regola non scritta – adottata di volta in volta in modo ferreo o con eccezioni a seconda delle circostanze – che prevede di non dare la porpora agli arcivescovi di diocesi cardinalizie che abbiano il predecessore pensionato con meno di ottant’anni e dunque ancora votante in conclave. Così facendo si sono lasciati senza berretta i pastori di grandi diocesi come Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Bogotá, Filadelfia, Los Angeles, Manila, Bruxelles. In base alla stessa regola è stato escluso anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. Non esistono regole non scritte, invece, per chi sta in Curia: anche capi dicastero nominati da qualche mese o da poche ore in ruoli curiali cardinalizi hanno ottenuto immediatamente la porpora.

© Copyright La Stampa, 7 gennaio 2012 consultabile online anche qui.

Condivido in tutto e per tutto il pensiero di Tornielli.
So che il Concistoro e' un atto personalissimo del Papa, ma cio' non significa che io non possa dire la mia.
Mi dispiace ma c'e' molto in quella lista che non condivido.
Troppi italiani e soprattutto troppi curiali!
Sono molto delusa di non vedere porpore assegnate all'America Latina e soprattutto all'Africa, il continente in cui la fede e' viva.
Perche' non concedere il cardinalato ad arcivescovi meritevoli e far saltare qualche turno alla curia?
Il Primate del Belgio, per esempio, e' in trincea e si e' sempre dimostrato fedele ed affettuoso con il Papa, molto piu' di tanti altri...
Per lui vale la regola del predecessore con meno di 80 anni? Beh, se penso al predecessore...
Mi dispiace soprattutto per l'Africa che vede diminuire il suo peso nonostante l'aumento dei Cattolici.
Il Papa ha deciso di premiare la curia romana. Mi adeguo serenamente, ma permettetemi di manifestare le mie perplessita'.
Se avessi compilato io la lista, avrei scelto le personalita' di rilievo sparse in tutto il mondo. L'ultimo "organismo" della Chiesa che avrei premiato sarebbe stata proprio la curia.
Perche'? Per molte ragioni ma soprattutto perche' non ho dimenticato ne' il 2009 ne' il 2010, quando proprio la curia permise che il Papa si caricasse in perfetta solitudine di responsabilita' non sue. Ancora oggi aspettiamo il passo in avanti di qualche cardinale curiale disposto a prendersi un mignolo di colpa.
Chi non controllo' la biografia di Williamson? Chi decise di non convocare una conferenza stampa per spiegare ai giornalisti la revoca della scomunica ai Lefebvriani? La curia o parte di essa.
Chi permise a tutta la stampa internazionale di accanirsi contro Papa Benedetto (e suo fratello) nel 2010 precisando ben poco e difendendo ancora meno l'operato del Santo Padre? Saltarono fuori documenti preziosi (per esempio le lettere del 1988) quando i buoi erano gia' scappati e Joseph Ratzinger aveva gia' risolto varie situazioni spendendosi in prima persona.
Non sto giudicando le singole persone dei cardinali curiali, ma il mio e' un discorso piu' generale. Non vorrei che passasse il messaggio che per diventare cardinali bisogna passare dalla curia perche' sarebbe un ritorno indietro.
Questo Concistoro mi lascia perplessa e non c'e' ragione che io finga una gioia che non ho.
Detto questo, non cambia nulla: questo blog dara' ogni informazione utile da qui a febbraio ed insieme seguiremo le varie cerimonie per il conferimento delle porpore.

R.

20 commenti:

Fabio ha detto...

Ho l'impressione che il Papa abbia delgato anche a Bertone le nomine cardinalizie...
Troppi amici degli amici...

Anonimo ha detto...

Condivido al 100% le tue perplessità: se non avessi una smisurata e cieca fiducia nel Papa direi che si tratta di nomine formali, in primis quella di Filoni (scusate se faccio nomi pur essendo perfettamente incompetente, ma a pelle è la mia impressione). ovviamente mi aspetto e spero di essere smentita perchè a volte ho l'impressione che, nonostante tutto, le parole del Santo Padre non cadano nel nulla e che in realtà stiano scavando nelle coscienze di molti sacerdoti, per molto tempo abbandonati a sè stessi, nella convinzione, anche da parte dei fedeli, che fossero infallibili. Maria Pia

Francesco ha detto...

La cosa che più mi preoccupa in queste nomine è la totale assenza di profilo "benedettiano" da un punto di vista liturgico e dottrinale. Nessuno di questi personaggi ha mai celebrato, per esempio, la Messa secondo l'uso antiquior dopo l'uscita del Motu Proprio. Nessuno, credo, ha una visione liturgico-celebrativa che lo avvicini al pensiero di Benedetto XVI (crocifisso e candelieri al centro dell'altare, comunione sulla lingua e in ginocchio, uso del latino e del canto gregoriano ecc...). Nessuno, inoltre, a partire da Filoni, risulta particolarmente ortodosso dal punto di vista della dottrina cattolica.
Mi domando quale futuro potrà avere la tanto agognata "riforma della riforma" e l'ermeneutica della continuità con personaggi di questo genere.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, le sue osservazioni "non fanno una grinza"; credo che la stragrande maggioranza dei cattolici "attivi" vi si ritrovino in pieno.
Modestamente, mi permetto di aggiungere qualche ulteriore considerazione. Nella Chiesa, a seconda dei periodi storici, vanno "di moda" gli "ordini pro-tempore emergenti" e per emergenti intendo soprattutto per la "loro disponibilità di mezzi economici e finanziari e di iniziative solidaristiche planetarie.
Nella storia della Chiesa nel corso degli ultimi secoli si alternarono tra "i potenti del clero" domenicani, benedettini, gesuiti, saveriani, salesiani, altri. Ora "tirano" i salesiani, che sono ormai una delle pocche strutture che riesce ad accrescere le sue strutture (e quindi anche i mezzi finanziari) nel mondo. Per cui è fatale che emergano i bertoniani. Peraltro, "uno del mestiere (un presibetero)" mi faceva notare che ormai la Chiesa Cattolica è ampiamente strutturata sull'asse gerarchico Piemonte-Liguria, serbatoio di vescovi e cardinali.
I tempi sono questi. A molti di noi cattolici le vicende ecclesiastiche di questi tempi piacciono poco o non piacciono affatto. Ma cosa possiamo fare! Se osiamo evidenziare qualche anomalia, non solo non ci ascoltano, ma si sentono oggetto di "lesa maesta". Non ci resta che storcere il naso e prendere l'andazzo così com'è. Triste conclusione, ma non ce ne sono altre.

Raffaella ha detto...

Si', io me la prendo perche' trovo che si potesse e si dovesse valorizzare meglio un Pontificato come quello di Benedetto XVI.
Mi guardo indietro e vedo tante occasioni sprecate.
E la responsabilita' maggiore e' proprio della curia romana.
In questo mondo si devono prendere decisioni importanti ma anche spiegarle e sostenerle a dovere.
E la colpa non e' di padre Lombardi.
Mi auguro solo che l'Anno della Fede non finisca come quello Paolino o quello Sacerdotale: tanto impegno del Papa, poco da diocesi e parrocchie.
R.

mariateresa ha detto...

nella mia realtà devo dire che l'anno paolino e anche quello sacerdotale sono stati valorizzati e parecchio. Questo l'ho visto con i miei occhi.
E devo dire che, anche se in modo ovviamente più superficiale, ho potuto constatare iniziative anche in Francia dove mi capita di andare, soprattutto nelle grandi città. Anzi la cosa mi stupì un po' perchè mi aspettavo il deserto.
Mi permetto anche di dire una cosa.
Incitare chi lavora in Curia ad essere presenti e tempestivi è un dovere soprattutto per non cronicizzare certi errori del passato. Le responsabilità degli errori commessi però restano, dal mio punto di vista, individuali e della struttura responsabile e quindi non parlerei di Curia in generale come se appartenervi fosse una tara incurabile.
Sugli eletti non ho niente da dire perchè la maggior parte non li avevo nemmeno sentiti nominare e anche perchè tutte le volte che ci sono delle nomine cominciano le recriminazioni come se fosse possibile nominare ad libitum.
E' un mondo che non conosco e mi taccio. Sono felice per Dolan. Mi dispiace per Leonard ma questa volta hanno nominato il cardinale antropologo e forse gli tocca il turno prossimo.
Detto questo ammetto la mia ignoranza in materia, a parte alcune mie simpatie a pelle.
Capisco anche l' osservazione di anonimo delle 11.34, è vero si è sempre andati a mode, questo lo ricordo anch'io. Si può discutere sì se i vari gruppi emergenti a mode siano il sistema migliore. Però io non ho niente contro i salesiani perchè sono nella mia parrocchia, fanno un lavoro splendido e mi hanno aiutato a tirare su i miei figli.

Anonimo ha detto...

La prevalenza di Cardinali di Curia in questo concistoro è l'ennesima dimostrazione che il Papa la pensa ben diversamente da Raffaella circa la Curia Romana! Già nel concistoro del 2010 c'era una nutrita rappresentanza di curiali

Raffaella ha detto...

Fortunatamente io non sono un curiale ed osservo dall'esterno.
Vedremo se quest'anno la curia mi fara' cambiare idea.
Primo ostacolo: il viaggio in Messico.
R.

Anonimo ha detto...

Sursum corda, questo non è sicuramente l'ultimo concistoro del nostro amatissimo Benedetto. Smitizziamo l'importanza tutta terrena del "cappello rosso". Sono ben altri i premi a cui un uomo di chiesa deve tendere tendere. Sic transit gloria mundi.
Anche io sono molto felice per Dolan e anche per Betori.
Alessia

infinitoquotidiano ha detto...

Queste sono le cose che non capisco. Il cardinalato è forse uno dei pochissimi modi che il Papa ha per "premiare" i vescovi a lui fedeli e quindi sani e ortodossi e, oltretutto, l'unico modo per salvaguardare la Chiesa del futuro.

Non capisco perchè, allora, si "premi" la Curia che non perde occasione per remare evidentemente contro il Santo Padre.

Anonimo ha detto...

Mi pare di averlo scritto: mi pare che il ruolo del Papa si stia restringendo a distributore di berrette: perché Firenze deve essere sede cardinalizia? Perché lo deve essere un prefetto di congregazione?
Non sarebbe bene che tutto ciò fosse abolito e invece si iniziasse a dare il cardinalato a chi se lo merita veramente e non ha chi si trova per un motivo o per l´altro in sede "tradizionalmente" cardinalizia?

Ma mi pare sia un tratto tipico di questo pontificato: alle straordinarie omelie, ai libri bellissimi seguono nomine di persone che non sono all´altezza degli standard poi enunciati dal Papa.
Inutile parlare di motu proprio se poi vengono scelti vescovi e arcivescovi e cardinali prelati che lo oppongono apertamente o no (l´arcivescovo di Palermo ad esempio).
Questa lista di cardinali mi delude parecchio: ci vorrebbe maggior coraggio!
Come si può pensare che il prossimo Papa (il più tardi possibile) porti avanti questa battaglia per più sacralità nella liturgia e la riforma della riforma se nel collegio cardinalizio non viene nominato quasi nessuno che ha veramente a cuore queste problematiche?
Come si fa a spostare un prefetto da un posto a quello della dottrina della fede senza che questo abbia dato prova di ortodossia?
Credo che stia pagando l´atteggiamento attendista di molti uomini di Chiesa: attendiamo che passi questo pontificato e poi continueremo come prima.
Che cosa accadrà al motu proprio appena ci lascerà Benedetto XVI? Che cosa accadrà ai candelabri, alla comunione in ginocchio e sulla lingua? Solo per fare un esempio, se pochi cardinali seguono questo esempio e non le considerano cose di importanza? Verranno rimesse nella cassapanca come la stramba idea di un attempato e nostalgico Papa? Sua era la scelta e solo sua: se ciò avverrà la responsabilità sarà sua, perché in questi anni sua è stata la scelta dei cardinali e di nessun altro. Si può parlare di card. Bertone quanto ci pare, ma la firma la mette Benedetto XVI!!
Jacu

Anonimo ha detto...

mi permetto di esprimere un mio pensiero,Ratzinger sta giocando una complicata partita a scacchi,ma dove lui è in posizione predominante,tutta la curia è sotto scacco,non potranno permettersi altre mosse false,la scacchiera è sotto gli occhi di tutto il mondo e quindi,occhio alle prossime mosse non del papa,ma della curia;africani e asiatici non sono adatti ai bizantinismi che hanno sempre regolato le politiche curiali e poi non li conosciamo veramente,non credo che BXVI si sia addormentato,ieri nei suoi occhi brillava quel lancinante lampo di freddezza che promette bene.....

infinitoquotidiano ha detto...

Non per essere scettico a oltranza, ma una domanda: che cosa hanno da perdere i cardinali? Che conseguenze potranno subire se non obbediranno al Santo Padre e faranno mosse contro di lui o contro il Suo Magistero?

Di esempi ce ne sono, eppure sono sempre lì.

mariateresa ha detto...

scusate, sono una semplice fedele sprovveduta. Ma qualcuno sembra prendere queste nomine come le decisioni del tribunale di salute pubblica a Parigi nel 1793. Se sei nella lista vieni ghigliottinato perchè non sei fedele alla Repubblica, se salvi la ciccia allora sei fedele. Io non credo che il Santo padre agisca così, anzi si vede.
Se vogliamo continuare nell'esempio storico , trattandosi della scelta dei collaboratori nella Chiesa universale, credo che il criterio dell'obbedienza cieca e pronta magari funzionasse per Napoleone o simil personaggio ma non per un Papa. La Chiesa rimane anche quando il Papa non c'è più (Dio non voglia!!!). Forse ci sono anche altri criteri.
E poi se posso permettermi, ma noi cosa ne sappiamo?

don Marco (ex cardinale) ha detto...

Concordo fino all'ultimo rigo con le perplessità di Raffa, analista lucida e amabilmente spregiudicata.
Mi verrebbe da aggiungere qualche espressione forte, ma è meglio evitare.... ho avuto la disgrazia di conoscere qualcuna delle future porpore e onestamente pensavo avesse preso la 3 media alla CEPU, per non parlare di qualcuno che tira calci per avere incarichi più prestigiosi senza averne lo spessore culturale.
Quanto arrivismo!!!!! Quanto carrierismo!!!! E Benedetto che si sgola nel dire cosa e come si è Vescovi, e quindi cardinali che son convinto non darebbero nemmeno un emocromo per difendere il Papa.....

A.R. ha detto...

Amici, fratelli e Raffaella, NON VI PREOCCUPATE dei cardinali! Il Sacro Collegio non è e non deve essere la "rappresentanza della Chiesa universale", non hanno senso le proporzioni di provenienza da un continente o da un altro. Tutti i cardinali, con la berretta, diventano PRETI E DIACONI della Chiesa di Roma (o vescovi delle diocesi suburbicarie).
Perciò
1) E' normale e doveroso che i capi dicastero di Curia - almeno per le congregazioni - siano Cardinali. Sono loro ad agire a nome e in unione con il Papa. I cardinali sono, come si diceva una volta: "una parte del corpo stesso del Papa".
2) Nessuna diocesi, neanche le italiane, ha diritto a vedere il proprio vescovo "porporato". Da noi questa realtà è dura da digerire, ma piano piano ce ne faremo una ragione.
3) I Cardinali hanno il compito principale di eleggere il nuovo Papa. Ma nessuno sa quando dovranno esercitarlo. Il papa in carica deve sempre usare il bilancino nelle nomine, e alla fine i posti sono sempre meno dei pretendenti. Ma è così da sempre! Ermeneutica della riforma nella continuità... guardate cosa facevano i cardinali nel Rinascimento e ditemi se non siete contenti di come siano oggi!!!!

Anonimo ha detto...

mi incuriosisce l'ex cardinale che dice che nessuno verserebbe una goccia di sangue,è vero,come vero che gli attuali membri del clero versano in pietose condizioni di ignoranza,ma questo è il frutto del vat2,ha ragione agnoli quando dice che leggono deluca erri piuttosto che i padri della chiesa,non possono essere tutti Ratzinger,ma dobbiamo confidare che almeno non lo ostacolino troppo apertamente,d'altronde Gesù è stato tradito dai suoi seguaci più assidui.....

Anonimo ha detto...

Forse il Papa pensa alla reconquista dell'Europa e cerca di agevolare un'eventuale successione di Scola. E comunque Bertone, pur se non molto brillante, piazza i suoi al posto dei sodaniani e non mi sembra male.E i cardinali ultra avrebbero meritato la porpora prima, a scapito di tanti modaioli. Eufemia

Maria Antonietta Calabro' ha detto...

A supporto delle tue perplessita leggi la mia intervisya oggi a pag 11 del supplento culturale del Corriere della Sera la lettura al sociologo delle religioni ronald stark
maria antonietta calabro
maria_mcalabro@ corriere.it

Raffaella ha detto...

Grazie :-)
Un caro saluto
Raffaella