Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
CONCISTORO IL SENATO DI RATZINGER
Il Papa punta sui cardinali italiani
Cresce il peso del “partito romano” tra i porporati che dovranno eleggere il prossimo Pontefice
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
Benedetto XVI ha scelto 22 nuovi cardinali.
Il sacro collegio è un insieme di pesi diversi: è il Pontefice regnante che lo modifica con innesti, offrendo così indicazioni per la propria, futura, successione. E così nella geopolitica vaticana cresce il peso dell’Italia e della Curia. Il concistoro (il quarto dell’era Ratzinger) si terrà il 18 e il 19 febbraio: riceveranno la berretta 7 italiani e 15 stranieri. Dieci neo-porporati guidano dicasteri vaticani: sale il «partito romano», dunque, l’influenza del segretario di Stato Tarcisio Bertone al quale sono legati i curiali Calcagno, Versaldi, Coccopalmerio, Bertello, Santos Abril y Castelló. Più della metà degli elettori sono europei (67 su 125) e un quarto italiani (30). Si rafforzano anche la pattuglia nordamericana (15, incluso l’arcivescovo di New York, Dolan) e quella asiatica (9), mentre resta sostanzialmente ferma la componente sudamericana (da 21 a 22) e cala quella africana (scenderà a 10 non appena il nigeriano Arinze avrà raggiunto gli 80 anni perdendo il diritto di voto).
Benedetto XVI sfora di tre unità il tetto di 120 fissato da Paolo VI. Il vescovo di Hong Kong, Joh Tong, 72 anni, sarà l’unico cardinale cinese elettore, mentre la prassi che nega la porpora al capo di una diocesi il cui predecessore sia «under 80» è stata applicata per Nosiglia a Torino ma non per Betori a Firenze né per Collins a Toronto. Non figurano nella lista il ministro della Sanità, Zimowski, il responsabile della nuova evangelizzazione Fisichella (malgrado sia impegnato nell’Anno della Fede proclamato da Benedetto XVI) e, a sorpresa, il patriarca maronita del Libano Bechara Rai (accusato in patria di essere troppo filo-siriano).
I vescovi seguano l’esempio dei Magi, siano «vigilanti e non cerchino la gloria mondana», ha ammonito ieri Benedetto XVI: oggi si cerca di narcotizzare l’inquietudine del cuore, eppure «la vera supernova che ci guida è Cristo». Entrano nel «senato del Papa» i residenziali Duka (Praga), Eijk (Utrecht), l’indiano di rito siro-malabarese Alencherry, Woekli (Berlino, 55 anni, il più giovane tra i porporati).
Esclusi dal conclave i quattro ultraottantenni: il belga Ries, il romeno di rito greco cattolico Marusin e i due teologi Becker e Grech. Col Concistoro di febbraio gli elettori nominati da Benedetto XVI salgono a 63 e superano i porporati creati da Wojtyla (62). Sebbene l’84enne Ratzinger sia in salute, adesso è più chiaro che nella scelta del suo successore avranno un ruolo fondamentale i cardinali italiani e la Curia romana.
Il Pontefice disegna l’identikit del pastore. Il vescovo «deve essere un uomo dal cuore inquieto che non si accontenta delle cose abituali di questo mondo», ma «segue l’inquietudine del cuore che lo spinge ad avvicinarsi interiormente sempre di più a Dio, a cercare il suo volto,a conoscerlo sempre di più, per poterlo amare sempre di più». Il modello per le gerarchie ecclesiastiche sono i Re Magi: «Anche il Vescovo deve essere un uomo dal cuore vigilante che percepisce il linguaggio sommesso di Dio e sa discernere il vero dall’apparente». E sopporta pure la derisione:«ricolmo del coraggio dell’umiltà, non si interroga su che cosa dica di lui l’opinione dominante, trae il criterio di misura dalla verità di Dio ed è capace di precedere e di indicare la strada». Un programma di governo.
© Copyright La Stampa, 7 gennaio 2012
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