venerdì 2 novembre 2012

Mons. Marchetto: ristabilire la verità storica sul Concilio Vaticano II


Mons. Marchetto: ristabilire la verità storica sul Concilio Vaticano II 

A 50 anni dalla sua apertura, il Concilio Ecumenico Vaticano II rimane una bussola per tutta la Chiesa. Ne è convinto mons. Agostino Marchetto, segretario emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e noto studioso del Vaticano II. Il presule presenterà mercoledì prossimo a Roma il suo ultimo libro sull’argomento, intitolato “Il Concilio ecumenico Vaticano II. Per la sua corretta ermeneutica”. Per mons. Marchetto, infatti, oggi più che mai, occorre che i testi conciliari siano letti e interpretati in modo corretto. Federico Piana lo ha intervistato:

R. – Naturalmente, perché la bussola funzioni ci devono essere delle condizioni, e le condizioni sono che ci sia una storia veritiera del Concilio, perché penso, purtroppo, che ancora non ci sia; e ci deve essere un’accettazione dell’interpretazione del Concilio che sia corretta – quindi l’ermeneutica conciliare – per avere alla fine la ricezione, cioè l’attuazione delle grandi linee conciliari, e al centro del pensiero del Vaticano II, la Chiesa. Fondamentalmente, infatti, come diceva Guardini tanti anni fa, la fede si gioca anche sulla realtà “Chiesa”. 

D. – Quando lei parla di non accettazione o accettazione parziale del Concilio Vaticano II, cosa intende?

R. – La non accettazione vuol dire che non si accettano i criteri stabiliti per l’interpretazione conciliare. Il Papa ha indirizzato la corretta ermeneutica conciliare, cioè un’ermeneutica della riforma, nella continuità dell’unico soggetto Chiesa, per cui è difficile poter comprendere che ci sia una giusta ricezione, se non c’è stata un’interpretazione corretta del Vaticano II.

D. – I testi del Concilio andrebbero in qualche modo ancora di più metabolizzati e fatti conoscere al popolo di Dio…

R. – Io credo che in questo abbiamo una nota positiva: in vista di quest’Anno della Fede c’è un ritorno ai testi conciliari. In tutti gli incontri cui ho partecipato si rileva certamente il desiderio di tornare ai testi, di conoscerli e di approfondirli. C’è, dunque, la consolazione che stiamo rivenendo ai testi e quindi c’è una prospettiva di una maggior facilità di ricezione del Vaticano II e dei suoi testi. Come dice il Santo Padre: lo Spirito non può essere staccato da questi testi.

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5 commenti:

un ins.di Religione ha detto...

il fatto che ci si debba spendere con così tanta energia riguardo alla "corretta interpretazione" dei documenti conciliari significa che forse il modo e il linguaggio dei testi del Vaticano II,a differenza di tutti i 20 concili ecumenici precedenti, non è poi così chiaro e inequivocabile... nel caso contrario non vi sarebbero tutte queste "dispute" riguardo appunto alla corretta ermeneutica. A tal proposito desidero segnalare l'interessantissimo libro "La bella addormentata" di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, che tratta proprio quest'argomento con grande chiarezza,trasparenza ma soprattutto coraggio. Lungi da me criticare in toto tutto ciò che avvenne in quell'assise,va però dettocon onestà che essa ha avuto pure dei "limiti" e gli autori li enunciano tutti ( coraggiosamente ripeto) con grande competenza.Una curiosità: per trovarlo in una libreria cattolica ho dovuto cercare non poco, poi alla fine son ricorso all'aiuto di un commesso che me lo ha gentilmente trovato. In bella evidenza sugli scaffali c'erano solo i libri del compianto card. Martini e di quel tristemente famoso don Andrea Gallo di Genova..e come chicca finale ce n'era pure uno del "teologo" Hans Kung....

Anonimo ha detto...

Almeno lei l'ha trovato,qui da Feltrinelli(che è l'unico ad avere testi'religiosi'),manco l'ombra si immagimi nelle 2librerie "cattoliche"della mia città....cmq le mancano i libri di mazzi,ciotti e riccardi che qua abbondano in prima linea.Kung è un must,già è preannunciato il suo prossimo lavoro,anche in e.book,scommetto uscirà in concomitanza col libro sull'infanzia di Gesù...GR2

Anonimo ha detto...

Bene mons. Marchetto,ma lo si faccia seriamente.Finora solo i tradizionalisti hanno sostenuto tale ermeneutica .
Il Pontificato di papa Benedetto XVI rivelerà la sua grandezza nel tempo.Solo il Papa ha avuto coraggio di fronte a lupi esterni ed interni di dire la verità .Il Concilio si salva studiandolo e interpretandolo correttamente.
Mentre per quarant'anni si è bevuto e mangiato a volontà scialacquando tutto...

Anonimo ha detto...

Il "mito" del Concilio traballa ed è prossimo a crollare: quel mito per il quale la Chiesa sarebbe cambiata lasciandosi alle spalle e ripudiando tutto il suo patrimonio dottrinale, dogmatico e disciplinare, per darsi in pasto al mondo e lasciarsi orientare dalle sue "conquiste", forte solo di buonismo e misericordia senza esigenza e senza giustizia.

Stretto nella morsa delle contraddizioni scatenate dallo spirito di divisione, da una parte e dall'altra, il Papa Paolo VI fece l'esperienza umanamente sconvolgente dell'odio e del disprezzo tra i suoi; si lasciò indurre persino a "proibire" equivocamente la celebrazione della Santa Messa nel Rito Romano antico che, invece, non era stato abrogato. Ma nell'essenziale non cedette, si affidò allo Spirito del Risorto e confermò i fratelli nella Fede.

Oggi, sotto la guida dell'ultimo Pontefice diretto testimone di quell'evento, che non teme di mostrarne anche i limiti, abbiamo il dono di ammirare l'alba di un giorno nuovo, nel quale appariranno chiari i veri doni che lo Spirito ha fatto alla Chiesa perché rinnovi e conservi l'efficacia della missione di sempre.

Renzo T. ha detto...

Quanta verbosità in queste celebrazioni.
Solo se la Chiesa avrà coraggio di alzare alta e forte la voce contro gli innumerevoli abusi seguiti al famigerato "spirito del Concilio" e ritornare alla "lettera conciliare", rivedendo in senso critico anche i punti dubbi o controversi rispetto al Magistero precedente, solo allora si potrà parlare di una seria revisione o rilettura.
Sono certo che questo "mea culpa" non arriverà mai, pertanto rimangono solo buoni propositi (buoni per pubblicare l'ennesimo libro), tutto il resto sono solo vecchi slogan che si ripetono da cinquant'anni. Speriamo che questo cinquantesimo passi velocemente...