sabato 3 novembre 2012
Mons. Guido Pozzo nominato Elemosiniere del Papa
Mons. Guido Pozzo nominato Elemosiniere del Papa
Mons. Guido Pozzo è stato nominato nuovo Elemosiniere di Sua Santità: succede a mons. Felix del Blanco Prieto, che lascia per raggiunti limiti di età. Mons. Pozzo, triestino, 61 anni il prossimo 26 dicembre, era finora segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, incarico che ricopriva dal 2009; in precedenza, sin dal 1987, aveva lavorato presso la Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Papa lo ha elevato contemporaneamente alla sede arcivescovile titolare di Bagnoregio. L’Elemosineria Pontificia è l’organismo della Santa Sede che ha il compito di esercitare la carità verso i poveri a nome del Papa. Il servizio di Cecilia Seppia:
Piccoli gesti quotidiani compiuti silenziosamente e con discrezione a nome del Papa verso tutti i bisognosi, i poveri, i sofferenti in ogni angolo della terra. Questo è quello che fa l’Elemosineria Apostolica, istituita per la prima volta nel XIII secolo dal Beato Gregorio X. Fu poi Alessandro V con una bolla del 1409 a regolarne le formalità e le norme, mentre Leone XIII per favorire la raccolta di fondi per le opere di carità ha delegato all’Elemosiniere anche la facoltà di concedere la benedizione apostolica. Questo avviene ancora oggi in modo gratuito per le diverse circostanze, attraverso diplomi in pergamena. Ogni anno tantissime richieste di aiuto arrivano in questo luogo da parte di famiglie, immigrati, studenti, disoccupati che chiedono un piccolo contributo per andare avanti: pagare l’affitto, le bollette, per poter studiare o per ricevere cure mediche. L’importo che generalmente oscilla dai 100 ai 500 euro viene deciso, dopo un primo visto del parroco di riferimento, in base alla situazione e alla gravità – spiega mons. Felix del Blaco Prieto, già Elemosiniere, - in un’intervista all’Osservatore Romano e ogni anno le donazioni effettuate superano il milione di euro. Dunque una carità mirata e feriale che il Papa incoraggia e sostiene personalmente, assicurandosi che non venga mai a mancare e che chi lavora in questo organismo svolge in modo esemplare, con pazienza e dedizione avendo come obiettivo quello di portare gioia e risollevare i cuori e far sentire la vicinanza e l’attenzione della Chiesa alla singola persona.
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