lunedì 5 novembre 2012

Il Papa invita a pregare perché vescovi e sacerdoti siano testimoni fedeli e coraggiosi di Cristo


Il Papa invita a pregare perché vescovi e sacerdoti siano testimoni fedeli e coraggiosi di Cristo 

“Perché i vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo diano coraggiosa testimonianza di fedeltà al Signore Crocifisso e Risorto”. Recita così l’intenzione generale di preghiera del Papa per il mese di novembre. In molte occasioni, Benedetto XVI ha dato risalto alla fedeltà e al coraggio come a qualità cardine per un ministro del Vangelo. Alessandro De Carolis ricorda alcune affermazioni in questo servizio:

Fedeltà: per tanti, oggi, una moneta fuori corso. Un tempo, una promessa – a una persona, a un’ideale – portava normalmente con sé in dote il pegno del rimanervi fedeli, con ciò mettendo in conto la fatica della coerenza. Poi, questo tessuto – tenuto insieme da una trama e un ordito fatto di valori forti, a cominciare dalla fede – è andato generalmente sfilacciandosi. E la nuova fragilità ha condizionato anche chi, in linea di principio, ha nella fedeltà l’ossigeno della propria vocazione: il sacerdote. Una situazione che non molto tempo fa fece esclamare al Papa:

“Oggi più che mai c’è bisogno di fedeltà! Viviamo in una società che ha smarrito questo valore. Si esalta molto l’attitudine al cambiamento, la 'mobilità', la 'flessibilità', per motivi economici e organizzativi anche legittimi. Ma la qualità di una relazione umana si vede dalla fedeltà!”. (Discorso all’Associazione Santi Pietro e Paolo, 25 giugno 2011)

Se una vera relazione umana si misura dalla fedeltà, quanto più la relazione con il divino. Quella di un cristiano, specie di un sacerdote. A Fatima, nel 2010, Benedetto XVI affermò: “La fedeltà nel tempo è il nome dell’amore. Di un amore coerente, vero e profondo a Cristo sacerdote”. E qui, la fedeltà ha bisogno dell’innesto del coraggio:

“Il sacerdozio - ricordiamolo sempre - si fonda sul coraggio di dire sì a un’altra volontà, nella consapevolezza, da far crescere ogni giorno, che proprio conformandoci alla volontà di Dio, ‘immersi’ in questa volontà, non solo non sarà cancellata la nostra originalità, ma, al contrario, entreremo sempre di più nella verità del nostro essere e del nostro ministero”. (Messa ordinazioni sacerdotali, 20 giugno 2010)

Dunque, ha osservato in un’altra circostanza Benedetto XVI, “nel modo di pensare, di parlare, di giudicare i fatti del mondo”, il sacerdote deve trarre forza “dalla sua appartenenza sacramentale”, e quindi “porre ogni cura nel sottrarsi alla mentalità dominante, che tende ad associare il valore del ministro non al suo essere, ma alla sua funzione”:

“La fedeltà del servo di Gesù Cristo consiste proprio anche nel fatto che egli non cerca di adeguare la fede alle mode del tempo. Solo Cristo ha parole di vita eterna, e queste parole dobbiamo portare alla gente. Esse sono il bene più prezioso che ci è stato affidato. Una tale fedeltà non ha niente di sterile e di statico; è creativa”. (Messa ordinazione vescovi, 12 settembre 2009)

Fedeltà, perché il Vangelo arrivi integro, e coraggio, perché arrivi ovunque. Anche dove si rischia a dirsi di Cristo. Una tempra che al neoletto Benedetto XVI ispirò parole di fuoco:

"Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà! Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con ciò la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!". (Messa 40.mo Concilio, 8 dicembre 2005)

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

OT, stanno attaccando in modo vergognoso il nostro arcivescovo!
Alessia

Raffaella ha detto...

Operazione ingiuriosa, cara Alessia!
Mi chiedo chi sia o chi siano i burattinai.
Non escluderei che, gira e rigira, siano gli stessi che manovrano i corvi in Vaticano.
R.

Anonimo ha detto...

E, come se non bastasse, tirano in ballo anche in compianto Mons. Giussani quale mandante degli "insegnanti". Che schifo! Che ignobile gioco al massacro che mira a coinvolgere persone di fede e onestà specchiate. Neppure io me la sento di escludere siano sempre gli stessi, corifei compresi.
Alessia

gemma ha detto...

Non è' che io mi fidi incondizionatamente di certi giustizieri della tv. La sensazione e' che spesso le indagini vadano a tema, si sceglie su chi indagare e qualche proprieta' o qualche scambio interpersonale diventato nel frattempo imbarazzante lo si trova. Ci sono invece santuari intoccabili su cui non emergerà mai nulla perché li' nessuno andrà mai a frugare, o se lo si fa, ci pensa la stampa a minimizzare o a relegare in ultima. Se non sbaglio, il mondo e' pieno di illustri professori e padri spirituali che hanno tirato su generazioni di allievi, se uno deve rispondere per ciò' che diventeranno o come metteranno in pratica ciò che gli si è' tentato di inculcare, stiamo freschi, per non parlare dei maestri o ispiratori illustri di terroristi.....Quando poi c'è da mettere alla berlina la Chiesa, il Papa e i vescovi c'è un sito che non si risparmia mai, con esilaranti titoli e fotomontaggi. Mai che però' gli sia venuto in mente di scherzare su altri disegni o vignette, in quel caso gli scattano il senso di rispetto e la cautela