Citta' del Vaticano, 5 nov. (Adnkronos)
In merito al processo in corso in Vaticano contro Claudio Sciarpelletti - procedimento stralciato da quello di Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo del Papa condannato per furto aggravato - il motivo che ha spinto il tribunale a insistere nell'accusa di favoreggiamento nei confronti del tecnico informatico, e' scaturito dalle diverse versioni fornite dallo stesso Sciarpelletti sulla provenienza del materiale compromettente di cui e' stato trovato in possesso.
Si tratta di una busta con alcuni documenti, delle mail e un capitolo del libro di Gianluigi Nuzzi, quello dal titolo "Napoleone in Vaticano" che tocca problemi riguardanti la Gendarmeria vaticana. Non e' emerso fino ad ora se nella busta vi fosse altro materiale significativo.
Sciarpelletti in un primo tempo aveva affermato che tale busta gli era stata consegnata dallo stesso Gabriele, quindi ha cambiato versione affermando che gli era stata data da un monsignore, infine c'e' una terza versione secondo la quale una terza persona gli avrebbe affidato una seconda busta con altro materiale. Le differenti versioni sono state giustificate dall'avvocato come frutto "dello stato emozionale" del suo cliente.
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