lunedì 15 ottobre 2012

La finestra, la luna e due Papi (Vidal)

Clicca qui per leggere il commento. Qui una traduzione sommaria.
Il discorso di Papa Benedetto non e' pessimista ma profetico e realista. Nulla puo' e deve essere nascosto, nemmeno le difficolta' ed i tradimenti. Un Pontefice che vedesse il mondo e la Chiesa con le lenti rosa sarebbe fuori dalla realta'. Non manca la speranza nelle parole di Papa Benedetto: egli ha fiducia in Dio ma non finge di non vedere i problemi.

4 commenti:

Andrea ha detto...

E siamo arrivati al punto: papa Govanni "si è trasformato in un mito" (bel risultato, se fosse vero!); il giovane teologo Ratzinger di 50 anni fa "apparteneva alla minoranza progressista" (quella mondanizzante e protestantizzante, che premette in Concilio e che esplose con la contestazione alla "Humanae Vitae").

Aggiungo alla nota di Raffaella un richiamo all'omelia del Papa: "il mondo si è desertificato (espellendo Dio)". Il Santo Padre non si è concentrato sugli sbandamenti della Chiesa, ma sul suicidio del cosiddetto "mondo moderno"

Anonimo ha detto...

Beh,da Vidal non ci si poteva aspettare di più,Restan è Restan e Vidal è Vidal,piuttosto,a proposito di colui che all'epoca era definito'der wunderkind des theologie'(il bambino prodigio della teologia)il prof.Ratzinger,experitus del card.Frings,stanno per uscire in Germania ,editore Herder,2 volumi dei'Diari conciliari'scritti dall'allora giovanissimo e già grandissimo teologo;ci terrei a precisare 2 cose,1,siccome a Raffy l'hanno infamata per la storia del bacio,GXXIII mandò una carezza,il bacio l'ha mandato BXVI,tanto per i puntini,e poi se era in piazza all'epoca,il concilio non era ancora iniziato,quindi,niente classificazioni in modernisti,riformisti,rivoluzionari, progressisti o conservatori e poi sarebbe bene ricordare che Ratzinger scriveva tutti i testi in latino degli interventi del card.Frings,ma non aveva alcun potere decisionale,non era padre conciliare,a differenza di Wojtyla.Detto ciò spero che l'edizione italiana dei testi segnalati non tardi 50 anni,perchè allora forse non potrei leggerli se non dall'aldilà,io preferirei nell'aldiqua,ad Andrea dico che ha perfettamente ragione.GR2

Andrea ha detto...

Non sapevo che don Ratzinger fosse il latinista del suo Cardinale, caro GR2.

Questo dice moltissimo; vogliamo ricordare che l'Asse Roma-Berlino non poteva che essere rovinoso, data la storia della Prussia, mentre un asse naturale Roma-Baviera-Vienna (cfr. beato Carlo d'Asburgo) è apportatore di frutti preziosi?
Ci dice qualcosa lo sviscerato amore del Papa per il Tirolo Meridionale, terra di origine della madre? o il fatto che all'Università di Vienna si insegnasse in Latino fino alla catastrofe del 1918?

Come al solito, la ringrazio di cuore

Anonimo ha detto...

Sì,perchè il card.Frings era quasi cieco e quindi Ratzinger ed un altro collaboratore scrivevano i testi in latino secondo le sue istruzioni,s'intende,poi lui li imparava a memoria e li declamava, in un certo senso, quando era il suo turno;da 'vecchio'studente del classico innamorato del latino,posso dire avendo letto la bellissima omelia in latino di BXVI pro eligendo romano pontifice, scritta in una notte di suo pugno ,beh,devo dire che i tedeschi del sud sono ottimi latinisti;a proposito ho letto da qualche parte che nelle università tedesche(non so quali)talune tesi vengono tuttora discusse in latino,credo legge e giurisprudenza se ho ben capito.E' sempre un piacere leggerla.GR2