mercoledì 31 ottobre 2012

Processo Sciarpelletti: le regole del pool di giornalisti ammesso alle udienze

Riceviamo e pubblichiamo:


A tutti i colleghi

Per il pool del processo Sciarpelletti, abbiamo pensato di procedere nel modo seguente:

Ogni collega può votare tre nominativi tra gli accreditati permanentemente presso la Sala Stampa vaticana. (Mandate le vostre nominativi a questo indirizzo email entro le 17.00 di 1 novembre.)


I quattro più votati saranno i partecipanti fissi del pool.

Si procederà poi a un’ulteriore estrazione tra gli altri per colmare i restanti quattro posti disponibili; in questo sorteggio si procederà cercando innanzitutto di assicurare la rappresentanza dei principali  gruppi linguistici – italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco (così, se per esempio i quattro più votati fossero tutti italiani, gli altri italiani sarebbero esclusi dall’ulteriore sorteggio).

Ricordiamo che, a seguito di quanto successo durante il processo Gabriele, sono esclusi dai pool per tutta la durata del processo le testate:

Tg1
Tg2
Repubblica
Il Fatto Quotidiano

Per violazioni gravi delle regole del pool e di embargo

Inoltre sono escluse dal pool della prima udienza:

Ansa
Abc TV

Per violazioni minori (ma pur sempre violazioni)

Per quanti non ricordassero le regole in questione, e per evitarle di doverle ripetere ogni cinque minuti, le riepiloghiamo qui di seguito:

1.      Non si può scrivere , annunciare o diffondere in qualsivoglia modo la composizione dei pools, né per nomi dei colleghi né per testate rappresentate;

2.      Le rispettive testate non possono scrivere, annunciare o diffondere in qualsivoglia modo di essere presente nel pool;


3.      I colleghi non possono scrivere, annunciare o diffondere in qualsivoglia modo di aver fatto parte del pool;


4.      Non si può intervistare un collega che ne abbia fatto parte presentandolo come: “Mr. XY, che era nel pool…”


Per quanto riguarda l’embargo, ribadiamo che è totale (compresi tweet, sms e quant’altro vi possa venire in mente) scade 10 minuti dopo la fine del briefing che padre Lombardi farà, anche per questo processo, alla fine del pool-report; questo per non creare discriminazioni ai colleghi delle televisioni.


Tutti i colleghi sono pregati ti tenere bene a mente queste poche e semplici regole – e, tanto per essere sicuri,  di portarle a conoscenza anche dei propri desk – così da evitare il ripetersi di spiacevoli equivoci. Solo en passant, ricordiamo che tali regole non sono state stabilite né dal Vaticano né dall'Aigav, ma sono regole internazionali e ovunque riconosciute. E regole che, sulla base di un accordo tra gentiluomini, prevedono che, ove non sia possibile una presenza della stampa al completo, un pool ristretto di essi li rappresenti tutti.


Grazie e a presto 


Salvatore Mazza, presidente


Cindy Wooden, segretaria


AIGAV

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A chi ha baypassato furbescamente le regole la volta scorsa non è andata giù l'esclusione dal pool.
Fonte: dagonymous per dagospia h. 15.23
Alessia

Anonimo ha detto...

Approfitto ancora una volta dell'ospitalità di Raffaella, che ringrazio, per rispondere brevemente ad Alessia e precisare alcune cose.
Devo in tutta onestà dire che nessuno degli esclusi dai pool ha fatto un piega di fronte all'esclusione stessa, peraltro ampiamente annunciata agli interessati. Né, altrettanto onestamente, credo che nessuno abbia voluto “fare il furbo” di proposito – e mi riferisco anche al collega di “Il Fatto quotidiano”, Tecce, che è quello che alla fine l’ha fatta più grossa di tutti, il quale non essendo permanente accreditato in Vaticano, e forse per la prima volta alle prese con un pool, o forse solo inesperto e molto disattento, twittava allegramente le notizie durante il pool report.
Il problema vero è che certi meccanismi sono semplicemente molto delicati e complessi da gestire, soprattutto quando si ha a che fare con praticamente tutte le maggiori testate del mondo; così anche colpe oggettivamente “veniali” come quelle di Ansa e ABC, non addebitabili ai colleghi accreditati in Sala Stampa ma a disattenzioni dei rispettivi Desk, finiscono inevitabilmente per “dover essere” sanzionate. Allo stesso modo, altrettanto inevitabilmente, colleghi “innocenti” si ritrovano a essere penalizzati per mancanze di loro colleghi di testata, come è il caso per esempio di TG1 e TG2 dove le violazioni dell’embargo di Valli e Romeo (nessuna delle quali, aggiungo a titolo personale, mi sentirei di definire una furbata, quanto piuttosto, conoscendo il meccanismo attraverso il quale sono venute a determinarsi, un incidente) hanno coinvolto l’intera testata e, dunque, i colleghi di cui sopra. La stessa cosa si può dire per l’incolpevole Politi (Il Fatto), penalizzato dal già citato Tecce; ancora diverso infine il caso di Ansaldo (La Repubblica), sul quale non ritorno in quanto sono già intervenuto su questo stesso blog. Con tutto ciò, ribadisco, non si può fare diversamente, se si vuole garantire ai lettori di tutto il mondo la garanzia di un’informazione il più corretta e completa possibile, nel rispetto delle regole.
Concludo con un’ultima annotazione, sempre rivolta ad Alessia, e riguarda Dagospia: ci andrei piuttosto cauto nel considerare quel sito una “fonte”. Il tipo di cose che ci si ritrovano sono definibili in molti modi diversi (satira, gossip, o quant’altro), ma personalmente avrei forti difficoltà a definirle giornalismo. Questo, almeno, per quel che riguarda l’informazione sul Vaticano, visto che per quanto ho potuto vedere ogni volta che hanno messo il naso sulla vicenda dei processi in corso l’hanno fatto con disinvolta superficialità, senza neppure prendersi la briga di verificare quello che andavano scrivendo. E quanto ai giudizi che danno, sono padronissimi, ovvio, di pensare quel che vogliono: ma almeno quando ricevono una lettera di precisazione, come quella da me inviata a loro proprio sul post citato da Alessia, dovrebbero pubblicarla. E invece…
Cordialmente
Salvatore Mazza
Presidente Aigav

Raffaella ha detto...

Grazie a Lei per l'intervento.
Raffaella

Anonimo ha detto...

Anche io la ringrazio per le precisazioni, Mazza. Purtroppo, in questi ultimi anni, ho sviluppato un forte senso critico nei riguardi dell'informazione, forse non tutte le volte giustificato.
Sono contenta della sua risposta di professionista serio e onesto.
Alessia