lunedì 29 ottobre 2012

"Omomafia" nella Chiesa? (Tosatti)

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Con il Papa contro l'omoeresia. Traduzione dell'articolo di Don Dariusz Oko, dottore di ricerca del Dipartimento di Filosofia

16 commenti:

Anonimo ha detto...

A un sacertote si chiede di essere casto, a prescindere dal suo orientamento sessuale. Chi, di tendenza omo o etero, non si dimostrasse in grado di tener fede ai propri voti dovrebbe orientare la propria vocazione verso altre strade. Logicamente tutto parte dai seminari in cui i maestri dovrebbero essere guidati dal discernimento vocazionale non dall'ideologia.
Alessia

un ins.di Religione ha detto...

l'analisi che don Oko fa della piaga( è davvero il caso di dirlo) dell'omosessualità all'interno della Chiesa stessa è assolutamente condivisibile!..le lobby omosessuali di cui ha parlato spesso da cardinale ma anche dopo l'elezione al Pontificato il nostro grande Benedetto XVI esistono eccome nella Chiesa!..e non è un caso che proprio il cardinale che più di ogni altro si è espresso e ha agito instancabilmente contro "la sporcizia nella Chiesa" sia stato chiamato da Dio nell'ultimo conclave ad essere il Suo Vicario in Terra!..Benedetto XVI sta lottando come un leone contro questo cancro che corrode la società ( e quindi anche la Chiesa) e sta trovando un opposizione fortissima non solo all'esterno ma anche tra coloro che all'interno invece dovrebbero sostenerlo e aiutarlo. ma questa opposizione, che ha il pieno sostegno della quasi totalità della stampa,dei salotti buoni e del mondo intellettuale chich fatto di prezzolati con la puzza sotto il naso, è destinata inesorabilmente a soccombere,secondo la promessa di Nostro Signore ".. et ianua inferi non praevalebunt"..Se ne facciano una ragione tutti coloro che sostengono e foraggiano quella che con mirabile profezia il nostro bravo sacerdote polacco definisce "omomafia"!..il loro strillare e stracciarsi le vesti è solo e semplicemente il CANTO DEL CIGNO!!..rimane da chiedersi il perchè nella Chiesa si sia infiltrata questa "omomafia"..Nell'articolo possiamo leggere,tra gli altri, di un vescovo statunitense particolarmente "liberale e aperto" che negli anni del suo episcopato ( povera quella diocesi!)si è sempre opposto al Papa sulle posizioni da tenere riguardo a questo PECCATO, oppure dei gesuiti che addirittura incoraggiano i seminaristi con tendenze omosessuali( povera compagnia di Gesù ormai allo sbando più totale, se potesse tornare indietro il suo fondatore..) Ecco, secondo me il problema sta proprio qui: in quel mondo cattolico "aperto e liberale", in una parola progressista, che specialmente dopo il Concilio Vat II sembrava aver preso il completo sopravvento nella Chiesa. Dopo aver trovato innumerevoli adesioni tra il clero ma pure in molti episcopati ( ma grazie a Dio non nella gerarchia),interpretando a modo tutto suo i documenti conciliari ha creato una "dottrina parallela" estremamente velenosa che grazie all'appoggio di cui sopra è stata capillarmente diffusa come un veleno nelle parrocchie,nelle scuole,negli oratori e nei seminari. E le spese di tutto ciò le stiamo facendo adesso!..Ma la vera abilità dei progressisti è stata quella di esser riusciti a "girare la frittata" facendo credere cioè all'opinione pubblica( sempre col massiccio ausilio della potente stampa loro amica)che la colpa del problema pedofilia nella Chiesa sia del mondo conservatore ( e quindi ortodosso e fedele al Papa) che con il suo "oscurantismo" e le sue "repressioni" ma soprattutto con la sua difesa del celibato avrebbe sconvolto le tendenze sessuali dei preti portandoli a "sfogarsi" su bambini e adolescenti. Ora però la verità sta venendo a galla e il nostro grande Papa,aiutato da tanti vescovi e preti scelti tra l'altro con maggior cura rispetto al passato,lentamente ma inesorabilmente sta facendo un enorme pulizia!..tra il ringhiare e l'abbaiare di tanti cani!..o meglio: tra il canto di tanti cigni!!

Anonimo ha detto...

Purtroppo l'omomafia esiste in tutti i campi e a livelli inimmaginabili,lo strapotere delle lobbies supportate dai media, quasi tutti in mano loro,fà sì che passi il messaggio del tutto è permesso,l'amore ha varie espressioni tutte lecite,Dio ama tutti indistintamente,ma soprattutto vige la feroce dittatura del '68,"vietato vietare",tutto è permesso: in tv passano solo messaggi pro,mai contro,nessuno osa alzare un fiato, ai vari 'salotti'tv gli invitati sono sempre loro,le povere vittime discriminate,il papa è l'uomo nero da esorcizzare.C'è da registrare purtroppo che anche nei seminari e nelle università pontificie non brillino i docenti dagli insegnamenti al di sopra di tutto,anzi,lì si annidano i peggiori nemici di questo coraggiosissimo bavarese che lotta con una lucidità ed una fermezza impressionanti contro questo trend,spero che Cristo lo sostenga,perchè la lotta è quasi impari,se non fosse che la chiesa non è una sua creatura,lui rappresenta Cristo,ma è solo 'un umile operaio della vigna',(ad avercene di così'umili').Il celibato non è la causa principale della omopedofilia o efebofilia,anzi,in percentuale sono molti di più coloro che conducono apparentemente un vita'normale'con famiglia tradizionale e si trovano a tutti i livelli,dai più bassi a quelli altissimi.GR2

Anonimo ha detto...

Per favore, vediamo guardare la realtà evitando di indossare gli occhiali dell'ideologia e non tiriamo il nostro Papa per al tonaca. La pedofilia è una perversione e, come tale, non è esclusiva dei tradizionalisti e neppure dei progressisti, dei laici o dei consacrati. Il pedofilo è un malato, il gay no. Quel concentrato di perversioni che fu p. Maciel fruì per decenni di protezione bipartisan dentro e fuori la Chiesa. La motivazione: denaro e potere. Le lobby? sono una triste realtà che non ha risparmiato neppure la Chiesa, ma sarebbe antistorico far risalire la piaga al periodo postconciliare.
Alessia

Anonimo ha detto...

Dopo la pubblicazione del revoluzionario documento del 2005, secondo il Magistero della Chiesa Cattolica non si dovrebbe ammettere agli ordini sacri non solo dei candidati che praticano la propria omosessualita ma anche quelli con la sola tendenza ossia con l'omosessualita passiva. L'Istruzione del 2005 rimane morta e sconosciuta nella maggioranza dei seminari di tutto il mondo. Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Come nei seminari in Italia viene realizzata l"Istruzione del 2005 che proibisce di ammettere al sacerdozio le persone omosessuali?

Anonimo ha detto...

Il punto focale del documento "Criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri" approvato da Papa Benedetto XVI il 31 agosto 2005 è questo:
La Chiesa, «pur rispettando queste persone» e ribadendo la necessità di evitare «ogni discriminazione» nei loro confronti, non può ammettere in seminario, al sacerdozio, alla vita religiosa – e non da adesso, ma da sempre - «chi pratica l’omosessualità, chi presenta tendenze omosessuali profondamente radicate, chi sostiene la “cultura gay”» e ricorda che «sarebbe gravemente disonesto che un candidato occultasse la propria omosessualità per accedere, nonostante tutto, all’ordinazione».

Il documento più avanti prosegue:

«Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l’espressione di un problema transitorio come, ad esempio, quello di un’adolescenza non ancora compiuta, esse devono essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’ordinazione diaconale», che in genere precede di un anno quella sacerdotale. Infatti «il solo desiderio di diventare sacerdote non è sufficiente e non esiste un diritto a ricevere l’ordinazione».

Qui un articolo chiarissimo sul documento
http://www.liturgiagiovane.it/new_lg/articoli.asp?nf=documenti/ARTICOLI/4058.htm&l0=4&l1=130&l2=0&nr=4058
Alessia

Anonimo ha detto...

Dopo la pubblicazione dei documenti del 2008 non vale piu la regola del 2005 secondo la quale le tendenze omosessuali transitorie dovevano essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’ordinazione diaconale. Adesso devono essere superate PRIMA di entrare in seminario oppure in noviziato. Allora si tratta di un cambiamento notevole. Niente perone gay nei seminari. E niente educatori e formatori gay - cosi stabilisce la lettera del 4 novembre 2005 firmata dal card. Zenon Grocholewski.

Anonimo ha detto...

Letter on “Instruction” From the Vatican's
Congregation on Catholic Education
November 4, 2005

We are happy to present you with the enclosed 'Instruction Concerning the Criteria for the Discernment of Vocations With Regard to Persons With Homosexual Tendencies in View of Their Admission to the Seminary and to Holy Orders.'
The new document is the result of a long process of preparation. Already in 1996, in fact, the Congregation for the Doctrine of the Faith invited this congregation to prepare an instruction concerning the criteria for the discernment of vocations with reference to those with homosexual tendencies.
(...)
The instruction is based on the conciliar and post-conciliar texts concerning the priesthood, as well as on those texts that refer to the problem of homosexuality, such as the Catechism of the Catholic Church and the documents of the Congregation for the Doctrine of the Faith.
The document does not treat all questions in the area of affective maturity and sexuality that require an attentive discernment during the entire period of formation. It only contains norms concerning a specific question, made more urgent by the current situation, and that is: whether to admit to the seminary and to holy orders candidates who 'practice homosexuality, present deep-seated homosexual tendencies or support the so-called 'gay culture.'
The aforementioned document does not call into question the validity of the ordination and the situation of priests who, in fact, have been ordained with homosexual tendencies or of priests in whom such tendencies have manifested themselves after ordination. Like all other priests, they must remember the promise that they made on the day of their ordination to live perfect chastity in celibacy. They are to continue to exercise their ministry, taking care to live with integrity the mission they have received, in faithfulness to the Gospel and to the magisterium. Because of the particular responsibility of those charged with the formation of future priests, they are not to be appointed as rectors or educators in seminaries.
The Congregation for Catholic Education, in publishing this document, wants to offer bishops, major superiors and all superiors whom it may concern, a useful tool for carrying out an attentive and prudent discernment regarding the suitability of candidates for holy orders, from their admission to the seminary until their ordination. The norms of the instruction, therefore, must be taken into consideration in the drafting or updating of the 'Ratio Institutionis Sacerdotalis' of every country. Moreover, it is clear that the aforementioned norms are to be faithfully observed by all superiors to ensure a suitable preparation of future priests in view of the good both of the candidates themselves and of the church.
The text of the document will be published on Nov. 29, 2005, in L'Osservatore Romano. Until that date, it remains strictly confidential.
Hoping that this latest document will contribute to an even greater improvement of the formative path to holy orders, we willingly take the opportunity to express to you our sentiments of highest esteem, remaining
Yours most devotedly in Christ
Cardinal Zenon Grocholewski, prefect
Archbishop J. Michael Miller, CSB, secretary.

Anonimo ha detto...

Mah, resta il fatto che la Chiesa dovrebbe affrontare a viso aperto e risolvere concretamente la realtà, al suo interno, di sacerdoti con campagna e figli, quella di sacerdoti gay e, perché no, anche la problematica dei fedeli omosessuali e quelli divorziati e risposati. La situazione molto dolorosa ma non può essere risolta a colpi di documenti che pochi leggono e molti interpretano in base a lanci d'agenzia o a capocchia, non fosse altro perchè dietro ci sono comunque e sempre casi umani, vasi di creta o de' coccio a seconda dei casi. Lungi da me ogni buonismo :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Gentile Raffaella puoi anche non pubblicare questo post...
Domandiamoci però come si debba interpretare la rimozione di mons. Scicluna...

Anonimo ha detto...

Ti rispondo io, Raffy mi perdonerà e, semmai, correggerà.
Semplice avvicendamento. 17 lunghi anni, penso angosciosi,
trascorsi in CdF agli ordini del card. Razinger a occuparsi di mostri ti paiono pochi? Essì perché non dobbiamo dimenticare che in tutti questi anni è stato un fedele esecutore e prezioso collaboratore nelle indagini. Ti pare così strano che abbia voluto tornare a Malta dalla sua famiglia per diventare pastore di anime, perché fare dietrologia parlando nientemeno di rimozione? La patata bollente adesso è ritornata nelle mani delle varie conferenze episcopali dopo l'uragano del 2010 placato dal nostro straordinario Papa. La CdF ha tracciato le linee guida a loro seguirle.
Alessia

Raffaella ha detto...

Concordo con Alessia!
R.

un ins.di Religione ha detto...

casi di pedofilia nella Chiesa ce ne furono anche prima del Vaticano II, su questo concordo con Lei Alessia. ma è comunque un dato di fatto che l'esplosione di questo cancro che Benedetto XVI ha combattuto e combatte con forza,determinazione e coraggio enormi caricandosi sulle spalle anche errori compiuti da altri, sia esploso soprattutto negli ultimi anni a causa di fatti accaduti proprio nel post Concilio e soprattutto da parte di sacerdoti e vescovi "liberal"..anche se,ripeto,si è voluto far credere che i principali colpevoli fossero i cosidetti "conservatori". Tutto ciò non lo dico io,ma è documentato e dimostrato.! così come è dimostrato eccome,checchè se ne dica,che pedofilia e omosessualità siano strettamente collegate e che spessissimo vadano di pari passo,anche se pure in questo caso qualcuno ha tutti gli interessi a sostenere il contrario!.. la pedofilia è certamente una malattia che come tale va curata,ma lo è pure l'omosessualità, che tutto è fuorchè normale!!!..dire che il pedofilo è malato ma l'omosessuale no significa affermare più o meno implicitamente che essere omosessuale sia assolutamente normale, esattamente come è normale essere etero. Significa sostenere che le pretese di riconoscimento giuridico di queste "unioni" se non addirittura del "matrimonio" siano rivendicazioni assolutamente normali e condivisibili. Significa sostenere che non esiste una legge naturale voluta da Dio x cui o si è uomini o si è donne. Significa ignorare o peggio ancora respingere ciò che la Bibbia, il Catechismo della Chiesa cattolica e gli innumerevoli insegnamenti del Magistero ( che su di essa si basano) dicono in proposito...Qui nessuno vuol tirare x la tonaca il Papa, ma anzi lo si vuol sostenere incondizionatamente in questa lotta contro quella che giustamente ( e finalmente!) si comincia a chiamare col giusto nome : omomafia!!..senza se e senza ma!!!

Anonimo ha detto...

L'Istruzione "Religiosorum institutio" - to the Superiors of Religious Communities, Societies without vows, and Secular Institutes on the careful selection and training of candidates for the states of perfection and Sacred Orders - viene pubblicata dalla rivista americana „Canon Law Digest”, V (Bruce Publishing Co, 1963), p. 452-486. E la versione italiana?

Anonimo ha detto...

Il 23 gennaio 1961 Giovanni XXIII fa firmato l'Istruzione "Religiosorum institutio”. Questo documento vietava il sacerdozio alle persone omosessuali. Il frammento cruciale dice: "Advancement to religious vows and ordination should be barred to those who are afflicted with evil tendencies to homosexuality or pederasty, since for them the common life and the priestly ministry would constitute serious dangers". Esiste la traduzione italiana di questo importantissimo documento?