mercoledì 11 luglio 2012

Vaticano-Cina: se Pechino vuole il dialogo stop ai vescovi illeciti. Per questi ultimi scomunica latae sententiae (Izzo)


VATICANO-CINA:SE PECHINO VUOLE DIALOGO STOP A VESCOVI ILLECITI 

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 lug. 

"Confidando nell'effettivo desiderio delle Autorita' governative cinesi di dialogare con la Santa Sede", la Santa Sede auspica che le stesse Autorita' "non favoriscano gesti contrari a tale dialogo". 
Lo afferma una nota vaticana diffusa oggi per ribadire l'illiceita' della consacrazione avvenuta venerdi' scorso senza il permesso di Benedetto XVI. 
"Anche i cattolici cinesi - sottolinea la Santa Sede nel testo - attendono passi concreti nello stesso senso, primo fra tutti quello di evitare le celebrazioni illegittime e le ordinazioni episcopali senza mandato pontificio, che creano divisione e recano sofferenza alle comunita' cattoliche in Cina e alla Chiesa universale".
"Tutti i cattolici in Cina, pastori, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, sono chiamati - ricorda la nota - a difendere e a salvaguardare cio' che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa". 
Ed "anche nelle presenti difficolta' essi guardano con fiducia al futuro, confortati dalla certezza che la Chiesa e' fondata sulla roccia di Pietro e dei suoi Successori". Per la Santa Sede, in questo contesto "e' motivo di apprezzamento e di incoraggiamento l'ordinazione del reverendo Taddeo Ma Daqin a vescovo ausiliare della diocesi di Shanghai, avvenuta sabato scorso". "La presenza di un vescovo non in comunione con il Santo Padre - conclude la nota - era inopportuna e mostra mancanza di sensibilita' verso un'ordinazione episcopale legittima". In merito, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha tenuto a distinguere bene le due ordinazioni dei giorni scorsi: quella illecita di Harbin (con scomunica latae sententiae per il neo vescovo Giuseppe YueFusheng e gli ordinanti che non giustificheranno la loro presenza) e quella di sabato a Shanghai. "E' un momento di dialogo non sempre facile e costruttivo", ha commentato padre Lombardi. 

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VATICANO-CINA: SCOMUNICA LATAE SENTENTIAE PER VESCOVI ILLECITI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 lug.

La Santa Sede ha ribadito in una nota che le ordinazioni episcopali prive di mandato pontificio comportano la scomunica latae sententiae per il consacrato e per gli ordinanti, tranne che possano dimostrare di essere stati costretti a partecipare al rito.
"Il reverendo Giuseppe Yue Fusheng - si legge nel testo - e' incorso automaticamente nelle sanzioni previste dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico". E "di conseguenza, la Santa Sede non lo riconosce come vescovo dell'amministrazione apostolica di Harbin, ed egli e' privo dell'autorita' di governare i sacerdoti e la comunita' cattolica nella provincia di Heilongjian".
"Il reverendo Yue Fusheng - afferma la nota diffusa oggi - era stato informato da tempo che non poteva essere approvato dalla Santa Sede come candidato episcopale, e piu' volte gli era stato richiesto di non accettare l'ordinazione episcopale senza il mandato pontificio".
La Santa Sede ricorda nel suo comunicato anche che "i vescovi, che hanno preso parte all'ordinazione episcopale illegittima e si sono esposti alle sanzioni, previste dalla legge della Chiesa, devono riferire alla Santa Sede circa la loro partecipazione alla cerimonia religiosa". Anche in precedenti analoghe occasioni, infatti, la scomunica latae sententiae dei vescovi ordinanti fu revocata a motivo del fatto che la loro presenza non era libera ma erano stati costretti in vario modo dalla autorita' a partecipare alle celebrazioni.


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