domenica 8 aprile 2012

Urbi et Orbi, la folla dei fedeli riempie anche Via della Conciliazione. Il Papa: ogni cristiano riviva l'esperienza di Maria Maddalena. La speranza cristiana deve fare i conti con le punte acuminate del male (Izzo)

PAPA: FOLLA DEI FEDELI RIEMPIE ANCHE VIA CONCILIAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 apr.

Ai centomila fedeli presenti all'inizio della messa di Pasqua in piazza San Pietro, si e' aggiunta ora una grande folla di romani che sono giunti nel corso del rito durato circa un'ora e mezza. Ed hanno riempito oltre a piazza Pio XII anche buona parte di via della Conciliazione.

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PAPA: OGNI CRISTIANO RIVIVE L'ESPERIENZA DI MARIA MADDALENA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 apr.

"Ogni cristiano rivive l’esperienza di Maria di Magdala.
E’ un incontro che cambia la vita: l’incontro con un Uomo unico, che ci fa sperimentare tutta la bontà e la verità di Dio, che ci libera dal male non in modo superficiale, momentaneo, ma ce ne libera radicalmente, ci guarisce del tutto e ci restituisce la nostra dignità".
Lo ha detto il Papa nel messaggio dio Pasqua.
"Ecco perché - ha spiegato - la Maddalena chiama Gesù 'mia speranza': perché è stato Lui a farla rinascere, a donarle un futuro nuovo, un’esistenza buona, libera dal male".
Per il Pontefice dire “Cristo mia speranza” significa affermare che o"gni mio desiderio di bene trova in Lui una possibilità reale: con Lui posso sperare che la mia vita sia buona e sia piena, eterna, perché è Dio stesso che si è fatto vicino fino ad entrare nella nostra umanità".

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PAPA: SPERANZA CRISTIANA DEVE FARE I CONTI CON LE PUNTE ACCUMINATE DEL MALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 apr.

"La speranza, in questo mondo, non può non fare i conti con la durezza del male.
Non è soltanto il muro della morte a ostacolarla, ma più ancora sono le punte acuminate dell’invidia e dell’orgoglio, della menzogna e della violenza".
Lo ha affermato Benedetto XVI nel messaggio di Pasqua letto dalla Loggia della Basilica di San Pietro, prima di impartire la bendizione Urbi et Orbi.
Gesù Cristo, ha ricordato, fu "rifiutato dai capi del popolo, catturato, flagellato, condannato a morte e crocifisso" sotto gli occhi dei suoi discepoli e di Maria Maddalena, alla quale aveva rimesso i peccati..
"Dev’essere stato insopportabile - ha osservato l'ormai quasi 85enne Joseph Ratzinger - vedere la Bontà in persona sottoposta alla cattiveria umana, la Verità derisa dalla menzogna, la Misericordia ingiuriata dalla vendetta". "Gesù - dunque - è passato attraverso questo intreccio mortale, per aprirci il passaggio verso il Regno della vita".
C’è stato un momento in cui Gesù appariva sconfitto: le tenebre avevano invaso la terra, il silenzio di Dio era totale, la speranza una parola che sembrava ormai vana". Ma, ha aggiunto Joseph Ratzinger, se "con la morte di Gesù sembrava fallire la speranza di quanti confidavano in Lui", nella comunita' dei suoi discepoli "quella fede non venne mai meno del tutto: soprattutto nel cuore della Vergine Maria, la madre di Gesù, la fiammella è rimasta accesa in modo vivo anche nel buio della notte".
"All’alba del giorno dopo il sabato, il sepolcro - ha scandito il Papa teologo - viene trovato vuoto. Poi Gesù si mostra alla Maddalena, alle altre donne, ai discepoli. La fede rinasce più viva e più forte che mai, ormai invincibile, perché fondata su un’esperienza decisiva". "Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa", ha ripetuto con le parole della tradizionale sequenza che era stata cantata nella messa di Pasqua prima del Vangelo. "I segni della risurrezione - ha continuato - attestano la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della misericordia sulla vendetta".
"Cari fratelli e sorelle - si e' quindi rivolto ai fedeli che affollavano piazza San Pietro e nel corso della messa hanno contunuato ad affluire, riempendo infine anche buona parte di via della Conciliazione - se Gesù è risorto, allora, e solo allora, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uomo e del mondo.
Allora Lui, Gesù, è qualcuno di cui ci possiamo fidare in modo assoluto, e non soltanto confidare nel suo messaggio, ma proprio in Lui, perché il Risorto non appartiene al passato, ma è presente oggi, vivo".

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