giovedì 26 aprile 2012

"Pro multis". Benedetto XVI spiega le ragioni per cui si dovrà cambiare la formula dell'Eucarestia nella Messa (Vecchi)

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8 commenti:

Andrea ha detto...

Il tremendo dolore di Cristo fu che il Suo Sangue, versato per tutti (in sovrabbondanza: ne sarebbe bastata una goccia), sarebbe rimasto inutile per molti

Anonimo ha detto...

la formula "per tutti" è molto sviante poiché non ci si salva a prescindere, bisogna volerlo. Il Signore nella sua grande bontà ci vuole tutti salvi, ma ci ha lasciati liberi di rifiutare o accettare il suo dono. La preoccupazione dei vescovi è di stampo buonista e passibie di fare gravi danni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Il bello è che da quando nel 2006 la Congregazione per il culto, con un atto che fu approvato dal Papa, e tuttavia non è reperibile (mi pare... ci ho provato) nel sito della Santa Sede, stabilì che si dovesse sostituire il "per tutti" con "per molti", di fatto non è cambiato nulla. Ricordo che quell'atto assegnava un tempo credo di tre anni e raccomandava che si facessero delle catechesi diffuse nelle parrocchie per spiegare ai fedeli la correzione. Qualcuno ha sentito mezza parola?

La verità è dunque - e questo ennesimo fatto ne consolida la dimostrazione - che la CEI e preti al seguito snobbano bellamente tutto ciò che proviene dalla Santa Sede. La cosa non deve sconvolgerci, ma è bene che lo si abbia chiaro.

Siccome hanno una visione autoritaria dei ministeri gerarchici nella Chiesa, l'unica cosa che capiscono - e, magari mugugnando, recepiscono - sono i provvedimenti "di autorità" perentori e specificamente disciplinati. Così è accaduto, per esempio, per la Messa gregoriana, per la cui efficace ri-legittimazione il Papa ha dovuto avocare a sé l'affare, escludendo esplicitamente, con atto legislativo, la potestà dei vescovi.

E in effetti, visto che nella Messa in latino il "pro multis" non è stato mai sostituito con "pro omnes", forse, se uno da buon cattolico vuole seguire gli orientamenti catechetici e pastorali del Papa, conviene cercarla e frequentarla, a preferenza del Rito che è ancora sotto il "dominio" della CEI.

Anonimo ha detto...

In Italia (non so altrove, ma qui certamente sì) si fa "orecchie da mercante" ai suggerimenti amorevoli, piegandosi, con molta ritrosia, solo alle circolari in carta bollata. Così poi possono cianciare di "democrazia nella Chiesa" ed altre amenità loro care, quando vengono "obbligati" a fare ciò che hanno bellamente ignorato quando "caldamente invitati" con la sola forza del dialogo (sempre tanto caro, ma usato a capocchia), dell'esempio, del ragionamento e pure del magistero ordinario. La "dura cervice" abbisogna anche la tirata d'orecchi e lo scappellotto. Che il Signore dia la forza al Papa di saperne fare uso. con certi discoletti, e pure cocciuti, nonchè "tardi a capire" ci vorrà ciò che il fedele medio aveva già capito da tempo...

rs

Andrea ha detto...

Hanno una visione, caro anonimo, di tipo materialistico: ritagliarsi uno spazio autonomamente gestito nella "torta" della vita ecclesiale.

Come se fosse pensabile un'autonomia (= mi faccio le mie leggi) e come se la vita ecclesiale fosse un "quid" solidificato, e non un Corpo vivente con un unico Capo (e con il Suo Vicario)

Anonimo ha detto...

Purtroppo ciò è dovuto alla mala gestione della nomina dei vescovi nel papato precedente: sono stati scelti vescovi non adatti a questo sacro ministero.

Inoltri molti vescovi fanno finta (spero!) di non capire la vera natura della collegialità del ministero episcopale, che non significa certo: io riconosco il Papa come segno visibile dell`unità della Chiesa (come se fosse solo un simbolo), ma a casa mia ho la sua stessa autorità. I papi in realtà non fanno tanto per contrastare questa visione.

Anonimo ha detto...

il papa sta a Roma,quindi facciamo ciò che più ci aggrada,ignorando volutamente e bellamente le indicazioni del sommo pontefice,vedasi decreto per la riammissione della messa in latino,aborrito da quasi tutti (salvo eccezioni),che se chiedi la messa tradizionale tra l'altro mai abolita dal vat2,come minimo ti irridono,quando non diventano scostanti e arroganti,ma questo è il vizio primevo della chiesa fin dalle origini,Pietro e Paolo dovevano andare da un capo all'altro dell'impero per dirimere le questioni,quindi....dispiace solo che considerino noi fedeli come avessimo l'anello al naso quando facciamo richieste imbarazzanti.....

Anonimo ha detto...

Da leggere sull'argomento:

http://www.lanuovaregaldi.it/evento.cfm?evento=2010