CATTOLICI-BUDDISTI: IMPEGNO COMUNE PER EDUCARE GIOVANI ALLA PACE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 apr.
"Un modo concreto con il quale la religione contribuisce a educare le giovani generazioni" ad una cultura della pace e' quello che insegna la tradizione buddista, secondo la quale occorre "trasmettere ai giovani la necessaria saggezza di astenersi dal danneggiare gli altri e di vivere una vita di generosita' e compassione, una pratica che deve essere apprezzata e riconosciuta come un dono prezioso per la societa'".
Lo scrive il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, cardinale Jean Louis Tauran, nel suo annuale messaggio per la festa del "Vesakh" 2012 ,che nei vari paesi di cultura buddista, e' celebrata in date diverse: l'8 aprile in Giappone; il 5 maggio in Sri Lanka, Singapore, Malesia, Birmania, Cambogia, Laos; il 6 maggio in India, Nepal, Pakistan, Indonesia; il 28 maggio in Corea del Sud, Taiwan, Vietnam, Tibet, Cina, Hong Kong e Macao e il 4 giugno in Thailandia.
"Cristiani e Buddisti - afferma il porporato - debbono condividere la responsabilita' di educare le giovani generazioni alla giustizia e alla pace attraverso il dialogo interreligioso". "Oggi - infatti - sempre piu', nelle aule di tutto il mondo, studenti appartenenti a varie religioni e credenze siedono fianco a fianco, imparando gli uni con gli altri e gli uni dagli altri".
Da qui "la necessità di educare i giovani al rispetto ed alla comprensione delle credenze e pratiche religiose altrui, ad accrescere la conoscenza della propria, ad avanzare insieme come esseri umani responsabili ed essere pronti ad unirsi a coloro che appartengono ad altre religioni per risolvere i conflitti e promuovere amicizia, giustizia, pace ed un autentico sviluppo umano".
Su questa "sfida" il messaggio cita Papa Benedetto XVI, per il quale "la vera educazione puo' favorire un'apertura al trascendente ed a coloro che ci circondano".
"Laddove l'educazione e' una realta', c'e' - scrive il cardinale Tauran - un'opportunita' di dialogo, di interrelazione e di ascolto ricettivo degli altri.
In tale clima, i giovani si sentono apprezzati per quello che sono e per quel che puo' essere il loro contributo; imparano a crescere nella stima per i loro fratelli e sorelle le cui credenze e pratiche differiscono dalla propria".
"Quando cio' accade - continua il messaggio vaticano - ne deriva la gioia di essere persone solidali e compassionevoli, chiamate a costruire una societa' giusta e fraterna dando cosi' speranza al futuro".
Nella sua lettera il cardinale sottolinea che "e' un dato di fatto che i giovani sono una risorsa per ogni societa'". "Con la loro autenticita' - infatti - ci incoraggiano a trovare una risposta alle domande fondamentali sulla vita e la morte, la giustizia e la pace, il senso della sofferenza e le ragioni della speranza" e "cosi' ci aiutano a progredire nel nostro pellegrinaggio verso la Verita'.
Con il loro dinamismo, in quanto artefici del futuro, essi ci spingono a distruggere tutti i muri che purtroppo ancora ci separano. Con le loro domande essi alimentano il dialogo fra religioni e culture".
"Cari amici - conclude dunque Tauran rivolto ai buddisti - uniamo i nostri cuori ai vostri e preghiamo perche' insieme possiamo guidare i giovani, con il nostro esempio ed insegnamento, a divenire strumenti di giustizia e pace. E condividiamo la comune responsabilita' che abbiamo verso le generazioni presenti e future, educandole a crescere come esseri pacifici ed operatori di pace".
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4 commenti:
Che bella questa foto del Papa a corredo dell'articolo :-)
Alessia
Me l'ha mandata Suor Benedetta :-))
R.
Un nome una garanzia :-))
A proposito di Benedette ... la piccolina domenica sarà in San Pietro con mamma e papà per farsi benedire dal "suo" Papa.
Alessia
Ma che bello :-)))))
Siamo vicinissimi al compleanno e quindi tanti auguri!!!
R.
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