sabato 4 febbraio 2012

Comunicato del Governatorato sul caso Viganò: il commento di La Rocca

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5 commenti:

mariateresa ha detto...

queste parole nel finale mi fanno sorridere

Ma monsignor Viganò non è detto che dalla nunziatura di Washington faccia finta di niente. A meno che Oltretevere non si decida di metterlo definitivamente a tacere con un preventivo altolà.


Dunque qui si detta la linea: da una parte si apettano alacremente reazioni da Viganò, magari una bella pernacchia transoceanica, ma se la medesima non arriva il motivo sarà che in Vaticano gliel'hanno proibito.
Un'analisi veramente astuta.
Questi giornalisti, novelli Fox la volpe, ne sanno una più del diavolo.
Che poi Viganò si faccia prendere dalla fifa se Bertone lo sgrida è carina.
Io spero che questa vicenda tristanzuola vada in soffitta anche se i professionisti di sventura ce la ricorderanno continuamente.
Lo avete notato? Le cose negative, anche ormai lontane nel tempo, ogni tanto ci sono i solerti rimembratori che le ricapitolano perchè hanno il sacro timore che i misfatti vengano dimenticati.
Non sia mai, dopo tutto il lavoro fatto per diffamare, disinformare , suggestionare.

mariateresa ha detto...

ma, ad ogni modo e a dirla tutta , non credo che sia finita qui.
Il filone è succolento e a costo di evocare la faccenda con il tavolino a tre gambe, si farà l'impossibile per evocarla.Così va il mondo.

Anonimo ha detto...

Siamo al cortocircuito mediatico pieno.
Se il Vigano' fosse stato mandato nella nunziatura del Paraguay potrei ache capire, ma come si fa' a dare un incarico cosi' delicato come la nunziatura USA a una persona che *adesso* - sia ben chiaro, *adesso* - viene bollata come inaffidabile?

La prima lettera di Vigano' era di Maggio 2011 - sono 8 mesi fa.
Nel frattempo c'e' stata anche un'altra lettera di Vigano', vai a sapere quante lettere pro e contro da parte di varie Eminenze, poi in autunno lo spedimento del Vigano' in USA. Se la persona fosse stata veramente inaffidabile, come viene dipinta ora, non sarebbe stata mandata li, e questo inizio di accanimento verso il Vigano' comincia a puzzare forte.

Toglierlo ora dalla nunziatura USA sarebbe ancora peggio, perche':
a) o dimostrerebbe l'idiozia di chi l'ha nominato qualche mese fa, visto che le lettere erano gia' conosciute internamente, e c'era stata l'indagine;
b) o dimostrerebbe che Vigano' aveva ragione e chi gli ha fatto scarpe e calzini mesi prima sta' cercando ancora di eliminare chi dava molto fastidio.

Sarebbe meglio se causa neve e blocchi di microfoni, stampanti e quant'altro, chiudessero la Sala Stampa per un paio di mesi. Vediamo quanto ci mettono i vari Nuzzi e compagnia a far evidenziare le contraddizioni *interne* alle dichiarazioni della Sala Stampa.

mariateresa ha detto...

a me non sembra che che si sia detto che Viganò è una schiappa.
Si è fatto capire che il suo discernimento su varie questioni ha delle pecche. E delle pecche che hanno ricadute sul funzionamento di un'organizzazione.
Uno può anche ottenere degli ottimi risultati nel suo mestiere, ma se ha problemi di relazione con l'universo mondo e si mette contro un esercito di persone allora i suoi meriti professionali diventano relativi.
L'errore è stato credere che l'invio alla nunziatura americana l'avrebbe calmato perchè è un incarico prestigioso dove poteva mettere a frutto le sue qualità. Invece, partendo, una manina non identificata ha deciso di fare scoppiare il bubbone o per rendergli giustizia o per vendetta o perchè ispirato.
A me la risposta della Santa Sede non è sembrata affatto repellente. Naturalmente è stata tempestiva come mia nonna.
Bisogna capire però di chi è la manina. Perchè sennò questo nunzio rischia di portarsi dietro la reputazione di persona non riservata che per un mestiere come quello non è il massimo.

Anonimo ha detto...

Mariateresa,
premettendo che non sono ne pagato o simpatizzante di una parte o di un'altra, noto che tu stessa evidenzi il problema che emerge dall'ultimo comunicato:

"Si è fatto capire che il suo discernimento su varie questioni ha delle pecche. E delle pecche che hanno ricadute sul funzionamento di un'organizzazione."

Ammettiamo sia vero.
Metteresti una persona cosi' nell'ambasciata USA o quella di Papua-Nuova Guinea?
E' qui che la logica delle cose fallisce.
Non c'e' partigianeria, c'e' solo un ragionarci su.