Al servizio del Papa
Una «pietra miliare del cammino nella fede» di tutti i soci del Circolo San Pietro «e nella crescita delle opere di carità nella diocesi del Papa» da essi realizzate. Così il presidente generale Leopoldo Torlonia ha definito la tradizionale udienza concessa dal Pontefice all'antico sodalizio romano, in occasione della festa della cattedra di San Pietro.
Salutando Benedetto XVI a nome dei presenti all'incontro, il presidente Torlonia ha ricordato che nel 2009 si è rinnovato lo Statuto, ottenendo l'anno successivo la personalità giuridica nell'ordinamento statuale italiano e divenendo così ente ecclesiastico civilmente riconosciuto. «Abbiamo acquistato i locali di una delle cucine, la più antica, in via Mistrorigo -- ha detto, illustrando l'attività di quest'anno -- e inizieremo a breve ingenti lavori di ristrutturazione e adeguamento della cucina di Via Adige».
Poi ha sottolineato come i bisognosi assistiti dal Circolo trovino «più che dignitosa accoglienza nelle strutture» del sodalizio e siano sempre grati al Pontefice per quest'ospitalità «perché sono a conoscenza che il Papa si preoccupa di loro». Ciò è stato constatato in particolare durante il pranzo offerto dal collegio cardinalizio a cento poveri nel cortile della basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione del sessantesimo di sacerdozio di Benedetto XVI.
Quindi il presidente ha sottolineato che «il Circolo cerca di rispondere al meglio con l'impegno di tutti i soci. Le cucine, l'asilo notturno, le case famiglia, l'accoglienza diurna nel centro polifunzionale dove s'insegna l'italiano e le basi per l'uso del computer, visite mediche, distribuzione di vestiario, di generi alimentari: così cerchiamo di provvedere a tante necessità».
Per questo dal 1869 il Circolo San Pietro «si è sviluppato, moltiplicando gli interventi secondo le primarie necessità della diocesi di Roma, sempre al passo con i tempi, sempre attento alle necessità dei poveri». Anzi, «da anni, con discrezione, siamo usciti fuori dei confini dell'Urbe e abbiamo condiviso l'evangelizzazione in Laos, dove abbiamo costruito un asilo per l'infanzia». Inoltre «siamo impegnati nell'adozione a distanza».
Quindi ha messo in luce come i volontari si dedichino con impegno nell'assistenza ai malati terminali con un servizio quotidiano nell'Hospice Fondazione Roma che Benedetto XVI ha visitato portando conforto a ciascun paziente.
Infine ha fatto riferimento al momento difficile di crisi economica che vede i soci del sodalizio «ancora più prossimi alle necessità dei poveri della città di Roma».
(©L'Osservatore Romano 25 febbraio 2012)
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