Su RaiUno un'intervista del segretario di Stato
Nella linea della professionalità e della trasparenza
La Santa Sede svolge un'azione universale di «promozione della giustizia, della solidarietà e della pace a tutti i livelli e in tutte le latitudini». E lo fa anche attraverso «la raccolta e la gestione» di risorse che vengono amministrate secondo rigorosi criteri di «professionalità, correttezza e trasparenza».
Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, parla del ruolo della Sede apostolica nello scenario internazionale e nella specifica realtà italiana, riaffermando in particolare l'impegno della Chiesa nel campo della lotta agli abusi e nella «corretta amministrazione dei beni». In un'intervista -- rilasciata lo scorso 9 febbraio a Fabio Zavattaro per Tv7, la rubrica settimanale di RaiUno, e andata in onda ieri sera, 24 febbraio -- il porporato sottolinea che «la Santa Sede ha relazioni con ben 179 Paesi, senza contare le organizzazioni internazionali, e quindi svolge questa azione di promozione di pace e di giustizia» in ambito «sociale, assistenziale, educativo, nella promozione e nella formazione dei leader dei vari Paesi».
Con l'Italia, in particolare, essa intrattiene «rapporti che non sono solo formali, ma che sono sostanziali» -- il Papa «è vescovo di Roma e quindi ha una responsabilità anche per la capitale» ricorda il cardinale -- e si basano sull'azione «congiunta» e «molto efficace» tra Santa Sede e conferenza episcopale. Un'azione «propulsiva», che mira soprattutto alla promozione dell'impegno dei cattolici nella vita sociale e politica, alla formazione culturale e alla solidarietà concreta per affrontare nuove e antiche povertà. «Direi che questa simbiosi, questa sinergia tra Santa Sede, conferenza episcopale e Chiese locali conferisce molto alla Nazione italiana e l'aiuta a uscire da situazioni di disagio.
La prepara, la sospinge verso un futuro di maggiore solidarietà, verso un futuro di speranza che tutti auspichiamo migliore del presente» nota il segretario di Stato.
Quanto al tema della gestione dei beni ecclesiastici, il cardinale Bertone ribadisce che «la corretta amministrazione» e «la giustizia distributiva», secondo criteri di «professionalità» e «trasparenza», restano i cardini dell'attività della Chiesa in ambito economico. «Ci siamo messi al passo -- assicura -- aderendo alla convenzione europea, alla convenzione finanziaria, aderendo alle convenzioni contro il riciclaggio. Abbiamo adottato anche all'interno delle singole amministrazioni della Città del Vaticano e della Santa Sede delle regole molto rigide». Insomma, «è stato compiuto, come ha detto anche il comunicato recente del Governatorato, un lavoro lodevole, usiamo la parola, per “fare pulizia” in caso ci fossero tracce di illegalità, e continuiamo in questa linea».
«Quest'anno -- afferma ancora il porporato -- abbiamo fatto un nuovo regolamento per la Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, che è un po' come la nostra Corte dei Conti: esercita un controllo molto rigido e fa anche delle ispezioni quando ci sono segnali di non corretta amministrazione».
«Se andiamo in questa direzione -- si dice convinto il segretario di Stato -- credo ci si possa fidare dell'amministrazione dei beni della Chiesa. E d'altra parte, nella corretta amministrazione dei beni della Chiesa confidano anche tante persone che sono generose verso la Chiesa, vedendo anche il volume di carità e di opere di solidarietà che sviluppa in tutto il mondo».
Ritornando, infine, alla questione degli scandali provocati dai casi di abusi sessuali nei confronti dei minori, il cardinale Bertone rimarca la determinazione della Chiesa nel «denunciare fatti criminosi di questo genere», e ribadisce che da parte di Benedetto XVI c'è «la volontà di andare direttamente contro questo fenomeno, di volerlo dominare e di volere operare non solo a livello canonico ma a livello complessivo, globale». In tal senso -- aggiunge -- «si è fatto molto e bisogna camminare in questa direzione».
(©L'Osservatore Romano 26 febbraio 2012)
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2 commenti:
Molto intelligente e molto interessante l'appunto che l'intervista risale al 9 febbraio... cioè ben prima che...
beh se lo spettacolo a cui da diverse settimane stiamo assistendo ha qualcosa di professionale...
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