sabato 25 febbraio 2012

Il ministro della Giustizia, Severino: "Il Vaticano deve rispondere alle rogatorie sul riciclaggio" (Repubblica). Ovviamente ci riferiamo al "caso" Calvi-Banco Ambrosiano. E' ora di "mollare gli ormeggi della barca di Pietro" (R.)

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Si'...davvero irrituale. La frase del ministro? No! Il fatto che Repubblica "si dimentichi" di scrivere che il ministro Severino e' stata l'avvocato di Ettore Gotti Tedeschi, attuale presidente dello Ior.
Comunque...siamo sempre allo stesso punto. Ancora una volta si cerca di coinvolgere il Vaticano di oggi per fatti accaduti nel Vaticano di ieri.
Non e' ora di smetterla?
E non mi sto riferendo tanto a Repubblica quanto al Vaticano stesso!
Che senso ha permettere che si faccia un collegamento fra lo Ior degli anni Ottanta e l'ingresso nella lista dei Paesi virtuosi?
Dopo tutti gli sforzi fatti da Papa Benedetto in direzione della massima trasparenza non mi pare un gran bel risultato.
E' inutile girarci troppo intorno: come per lo scandalo dei preti pedofili, anche per quello delle finanze non e' giusto, onesto e cristiano permettere che fatti accaduti anni fa condizionino i passi avanti fatti negli anni recentissimi.
La barca di Pietro con Papa Benedetto al timone sta salpando verso lidi sempre piu' alti e ricchi di insegnamenti e riflessioni. Esistono pero' ancora delle funi e delle ancore che tentano in tutti i modi di trattenere la barca al porto.
Vada un mozzo a spezzare quelle funi ed a sollevare le ancore.
In nessun caso tutto il lavoro di Joseph Ratzinger puo' essere vanificato per paura di intaccare il passato.
Un altro 2010 non e' sopportabile ne' dalla curia, ne' dalle diocesi, ne' dai fedeli ne', modestamente, da me personalmente!

R.

4 commenti:

mariateresa ha detto...

questo fatto se, appunto fatto e non soletta come ne leggo da decine di anni su repubblica , pone brutti interrogativi. Come avvocato della Santa Sede ancorchè dimessa la signora può ingiungere degli ultimatum (se di ultimatum si tratta e non di Viagra marca repubblica)? la signora è stata anche di recente criticata sui suoi redditi e sulle mancanze della sua dichiarazione dei redditi. Ora naturalmente diventa una benemerita.

Qui la faccenda è semplice: o le rogatorie sono arrivate o non sono arrivate. Naturalmente anche la forma ha la sua importanza nei rapporti tra stati. Insomma la procura non può pretendere che si tratti di invio corretto se ha affidato il plico a un corriere che l'ha consegnato senza riscontro alla perpetua che puliva le scale. E' una battuta ma penso che il senso lo abbiate capito.
Questo per la questione in sè.
Poi ci sono le considerazioni assai sensate di Raffaella.
Ma ribadisco: prima di prendere per oro colato quello che dice Repubblica faccio un triplo giro di corsa all'indietro e a zoppogalletto intorno al mio condominio. Che è molto grande.

Anonimo ha detto...

non ci sono solo corde ed ancore a tenere la barca di Pietro alla fonda,ci sono anche solerti membri della ciurma,ma dovrei dire curia,che si danno un gran da fare nella stiva per aprire delle falle e mandarla a fondo,ma il Capitano sa cosa fare e si fida del suo timoniere,duc in altum,Benedicte! andiamo al largo lontano da questi miasmi pestilenziali.

raffaele ibba ha detto...

A mio modestissimo avviso, se il Vaticano non fornisce dati è perché sta facendo un favore al governo degli Stati uniti e ad alcuni politici italiani, dei quali forse il solo Andreotti è ancora vivo di "quelli che allora ...".
Il favore agli Usa è comunque molto sostanzioso.
Infatti i traffici di armi e di droga sono legati tra di loro e i soldi a Solidarnos passarono per quelle strade (come una parte reale della guerra fredda e da parte di tutti i contendenti, ovviamente).
Insomma questa richiesta di rogatorie e questa improvvisa "severità" contro il Vaticano è cosa assai "strana".
L'articolo, infine, è un poco confuso.
Nel senso che non si capisce (almeno io non ho capito e posso ammettere la mia stupidità) in relazione a quale indagini sono state chieste le rogatorie.
Calvi è morto nel 1982. Trovo notevole che le indagini sulla sua morte si svolgano, comodamente, vent'anni dopo ... e trent'anni dopo la Procura di Roma si ricordi che non le hanno mai risposto, e se ne ricordi con tanto di interviste e dichiarazioni.
Questa sì che è efficienza nelle indagini: cercare subito, con tutte le tracce fresche ancora lì, pronte per essere individuate e capite.
ciao
r

Raffaella ha detto...

Come minimo comunque siamo di fronte ad un conflitto di interessi.
Ovviamente se quanto scritto nell'articolo e' vero...
Hanno ragione Mariateresa e Raffaele: ci si ricorda ora delle rogatorie spedite anni fa?
Delle due l'una: o le rogatorie (in particolare quella del 2002) sono state consegnate (ci sara' allora una ricevuta di ritorno o una firma alla consegna) oppure non sono state consegnate e allora di che cosa stiamo parlando?
Qui poi c'e' un documento riservato non uscito, per una volta, dal Vaticano ma dai ministeri dell'economia e della giustizia.
Talpe? Corvi?
Tutto il mondo e' paese...
R.