domenica 26 febbraio 2012

Lupi: “Assurdo considerare attività commerciale i nidi parrocchiali” (Galeazzi)

“Assurdo considerare attività commerciale i nidi parrocchiali”

Lupi: le scuole paritarie fanno risparmiare 6 miliardi allo Stato

GIACOMO GALEAZZI

ROMA

Se il governo tecnico parla il linguaggio dei numeri, come può volere la chiusura delle scuole paritarie che fanno risparmiare allo Stato 6 miliardi di euro all’anno?». Da sempre Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera e storico esponente del movimento ecclesiale Comunione e Liberazione, si occupa principalmente di istruzione e formazione dei giovani, quindi il «day after» dell’Imu sugli immobili della Chiesa è per lui un ininterrotto «filo diretto» con decine di responsabili di istituti a rischio-fallimento.

Chi rischia la chiusura?

«Innanzi tutto gli asili nido parrocchiali dove gli operai mandano i loro figli e che non possono ovviamente aumentare di 200 euro le rette, poi le scuole degli ordini religiosi e delle cooperative di genitori che di Imu su vecchi edifici di vasta metratura dovrebbero pagare cifre insostenibili. E’ assurdo farli rientrare tra le attività commerciali. Non si può tassare perfino la solidarietà e la sussidiarietà. Non c’entrano nulla i privilegi della Chiesa, così si nega la funzione pubblica svolta da privati senza scopo di lucro. Il governo chiarisca. Altrimenti mette in pericolo un servizio pubblico, cioè rivolto a tutti».

Qual è la vostra richiesta?

«Non serve una circolare attuativa. L’esecutivo deve specificare subito l’emendamento per esentare dall’Imu gli istituti che svolgono una funzione pubblica. La loro chiusura graverebbe lo Stato e gli enti locali di costi insostenibili per garantire servizi vitali. E’ una questione di civiltà e di diritti. Lo studente di una scuola paritaria costa 3 mila euro, quello di una statale il doppio. A meno che non si segua una logica punitiva verso la Chiesa, è inammissibile condannare strutture che fanno risparmiare miliardi allo Stato».

Sospetta una volontà punitiva verso la Chiesa?

«I campanelli d’allarme ci sono: dal 5 per mille all’agenzia per il volontariato.

Uno dei tanti asili nido gestito dalle comunità religiose

E’ miope e controproducente tassare le che non rispetta i contenuti di verità» scuole pubbliche non statali. Penalizzare le realtà educative colpisce la comunità «La Chiesa ha dato la propria disponibilie quindi lo Stato. E produce danni anche tà, ma questo intervento sulla tassazione economici in un paese in cui già manca contrasta nettamente con la necessità una reale ed effettiva parità scolastica. da parte delle istituzioni di sostenere e Non facciamo guerre di religione, affron- valorizzare la libertà educativa attravertiamo le questioni nel merito per trovare so il principio di sussidiarietà nella scuouna soluzione. Per questo i capigruppo la. Si preclude ai genitori la possibilità di del Pdl hanno chiesto al governo di far scegliere liberamente il miglior percorso chiarezza. E bisogna dirlo una volta per educativo per i figli. La politica in questi tutte: non si può usare sempre l’Europa ultimi mesi ha fatto dei passi in avanti. Il per risolvere scontri ideologici e politici cambio di governo ha testimoniato l’imche non si riescono a vincere in Italia. So- portanza del bene pubblico che viene priprattutto se è un’Europa di burocrati ma degli interessi individuali. Chiarire sull’Imu è nell’interesse del governo».

Crede che il governo chiarirà?

«Non farlo contraddirebbe il clima positivo che c’è nel Paese. E’ stata superata una troppo accentuata contrapposizione tra schieramenti e oggi l’obiettivo non è più annientare il nemico. Al governo che sosteniamo ricordiamo che per un paese senza materie prime come l’Italia la formazione è il bene più prezioso. E che fu un esecutivo di centrosinistra nel 2000 a riconoscere che il servizio pubblico è svolto da più soggetti e non solo dalla Stato. Non è una questione solo di numeri e costi, è in discussione un principio fondamentale per la comunità nazionale: la libertà di educazione. Non è un’emergenza solo per i cattolici. A pagare saranno i più disagiati».

© Copyright La Stampa, 26 febbraio 2012

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