lunedì 5 novembre 2012

Un libro sul ruolo della famiglia per la nuova evangelizzazione


Un libro sul ruolo della famiglia per la nuova evangelizzazione 

“Figli di chi? Quale futuro ci aspetta”: E’ il titolo del libro, edito da Ancora, sul ruolo della famiglia per una nuova evangelizzazione nel contesto dell’Anno della Fede appena iniziato. Ne è autore don Stefano Tardani, fondatore dell’Associazione Famiglia Piccola Chiesa e assistente ecclesiastico del Movimento dell’Amore Familiare. Lucia Fiore ha chiesto a don Stefano qual è il messaggio più forte di questo volume: 

R. – Integrando scienza e fede, valori umani e amore per Dio, il libro propone con un linguaggio ed un metodo nuovo la forza dell’evangelizzazione, senza paure e con una nuova consapevolezza, mostrando il ruolo insostituibile dei valori della fede, della presenza dei cristiani nella società e dell’opera e della luce che la Chiesa porta nel mondo.

D. – Che ruolo assume la famiglia nell’Anno della Fede?

R. – Bisogna dire che, per l’Anno della Fede, il libro getta una nuova luce nei tre ambiti interconnessi e molto discussi della vita di oggi, quali l’identità di ciascuno, cosa ci costituisce nell’essere umani; e l’altro proprio sulla famiglia: quali mezzi ha la famiglia per costruirsi nella verità e nell’amore, superando sia al suo interno, sia al di fuori, nella società, gli attacchi del male. L’altro elemento è su come sviluppare la società, il progresso e lo sviluppo economico insieme al Regno di Dio, alla santità e alla salvezza del mondo. Ora, proprio nella dimensione della Chiesa, oggi la realtà della famiglia è molto contrastata, vive in questo dibattito tra la ricerca dell’identità della persona e la situazione confusa e anche frastornata della realtà sociale, ambientale e culturale. Il ruolo della fede, della preghiera e del progetto che Dio ha con l’amore umano sano, bello e buono dà il senso della forza nella coppia e alimenta la speranza e l’equilibrio per costruire bene le nuove generazioni. Il libro getta una luce nuova sulle relazioni uomo-donna per costruire famiglie interiormente sane secondo il progetto di Dio che oggi la maggior parte delle persone non conosce ancora o non conosce più.

D. – Secondo lei, qual è la via da seguire?

R. – La realtà dell’uomo, che è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Se si perde questa visione, si perde anche la visione della realtà profonda del dono e dell’amore all’interno dell’uomo e della donna e della famiglia. E si perde anche il senso del servizio vero nella costruzione della città degli uomini, e così si cade nell’egoismo personale, nella chiusura, in una sorta di idolatria di se stessi e la stessa famiglia viene concepita come una soddisfazione personale, così si arriva alla distruzione dell’amore e anche della vita umana. E questo comporta anche, in queste tre dimensioni di cui parlavo prima che sono anche interconnesse, la distruzione di una società a misura d’uomo, perché prende il sopravvento l’interesse personale e privato o delle lobby e non si costruisce più una realtà sociale per uno sviluppo integrale degli esseri umani e di tutti, cioè si cerca un benessere ma non si realizza più quel concerto di energie e di forze capaci, nella solidarietà e nella giustizia, di essere veramente il progresso dell’umanità. Il dono, dunque, della fede e della preghiera e della nuova evangelizzazione diventa essenziale per la costruzione di un mondo migliore.

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