venerdì 2 novembre 2012

Paolucci: presto un nuovo impianto di climatizzazione per la Cappella Sistina (Radio Vaticana)


Paolucci: presto un nuovo impianto di climatizzazione per la Cappella Sistina 

La Cappella Sistina, dopo 5 secoli , continua ad essere luogo di un'esperienza indimenticabile per oltre 5 milioni di persone che lo visitano ogni anno. Un flusso di persone che crea anche rischi per la conservazione degli affreschi di Michelangelo. Roberta Gisotti ne ha parlato con il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, che anticipa ai nostri microfoni la notizia di un nuovo impianto di climatizzazione per la Cappella Sistina: 

R. – Bisogna pensare alla Cappella Sistina non soltanto come al luogo eminente dell’arte universale, è infatti uno dei luoghi museali più celebri del mondo. Bisogna pensare anche a ciò che la Cappella Sistina significa nell’immaginario universale. E’ il luogo dove si celebrano le grandi liturgie papali, dove i cardinali eleggono il nuovo Pontefice, e tutto questo ha una suggestione straordinaria sui credenti e sulle donne e sugli uomini di tutto il mondo, di ogni credo o di nessuna religione. Poi, naturalmente, c’è il fatto che Michelangelo è di per sé un’attrazione straordinaria. Credo che fra tutti gli artisti del tempo presente, nella sensibilità dei nostri contemporanei, Michelangelo stia al primo posto insieme a Leonardo Da Vinci. Poi resta importante per il miliardo e passa di cattolici che abitano il mondo, che la Cappella Sistina sia il luogo identitario della Chiesa cattolica. Le sue pitture e i suoi affreschi rappresentano il catechismo basico della nostra fede. La teologia, la dottrina cattolica, sono rappresentate negli affreschi non solo di Michelangelo, ma anche di Botticelli, di Perugino, del Ghirlandaio e di Rosselli: dalla consegna delle chiavi alle storie di Mosé, a quelle di Cristo, l’inizio del mondo e la sua fine, l’Alfa e l’Omega, l’Apocalisse, l’Inferno e il Paradiso... Tutto il catechismo sta, potremmo dire, nelle figure della Cappella Sistina.

D. – Lei ha lanciato un allarme circa le condizioni di conservazione della cappella Sistina e alcuni mass media hanno parlato anche della possibilità di dover adottare un numero chiuso di visitatori…

R. – La mia preoccupazione adesso è quella di controllare e quindi di eliminare le variabili di rischio che una pressione antropica così forte, un numero così grande di visitatori, può portare. Non che ci siano pericoli nel breve periodo per gli affreschi di Michelangelo e degli altri. Ma tutta questa gente, cinque milioni di persone all’anno, in certi giorni anche oltre ventimila persone, portano con la loro stessa presenza rischi: le polveri che ognuno di noi porta con sé venendo da fuori, per esempio l’umidità, la temperatura, l’anidride carbonica, effetto della nostra respirazione. Se si tiene conto che poi l’umidità interna alla Cappella Sistina e la temperatura, non sono a oggi controllate nel modo rigoroso che sarebbe giusto avere, tutti questi elementi inquinanti esterni, sposandosi con una situazione climatica non omogenea, alla lunga possono innescare processi di degrado. Allora, piuttosto che mettere il numero chiuso, io sto esplorando - e lo sto facendo con l’azienda più importante al mondo in questo settore - un nuovo sistema di climatizzazione di ultima generazione dell’ambiente, che permetta di abbattere gli inquinanti, le polveri, che porti a livelli assolutamente controllati l’umidità e la temperatura, quindi a garantire buona salute alla Cappella Sistina e ai suoi affreschi per i prossimi cinque secoli. Siamo vicini a presentare il progetto. E’ questione di qualche settimana e poi potremo presentarlo al pubblico. Poi dopo, siccome i finanziamenti ci sono, entro l’anno prossimo, questo nuovo sistema dovrebbe essere messo in opera.

D. - Quindi c’è già accordo sulla possibilità di portare avanti questo progetto...

R. – Sì, certo, c’è accordo con le autorità vaticane, nessuno poteva dubitare che ci sarebbe stato. La Cappella Sistina sta a cuore a tutti.

D. - Le notizie dunque sono buone, ci sono pericoli ma si provvederà...

R. – Ci sono pericoli che sono sotto controllo e stiamo approntando le necessarie provvidenze per scongiurare effetti possibili nei tempi lunghi su questi fenomeni di ‘cattivo’ clima che ho indicato.

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