PAPA: RISPONDERE A ATTESE FEDELI LEGATI A LITURGIA PRECEDENTE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 4 nov.
Ai pellegrini tradizionalisti (oltre un migliaio) che ieri si sono recati in processione a San Pietro, il Pontefice ha fatto pervenire "di cuore" la sua benedizione apostolica con un messaggio inviato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. In esso, Papa Ratzinger ha inviato il "suo cordiale saluto a tutti i partecipanti, assicurandoli della sua fervente preghiera".
Con il Motu proprio "Summorum Pontificum", ricorda il messaggio, Benedetto XVI "ha desiderato rispondere all'attesa dei fedeli legati alle forme liturgiche precedenti". Nel dare notizia del testo - non ancora pubblicato dalla Sala Stampa ne' dal sito della Santa Sede - il quotidiano della Cei, Avvenire, cita la Lettera ai vescovi di tutto il mondo scritta dal Papa nel 2007 per presentare il Motu proprio Summorum Pontificum", riportando il pensiero del Pontefice sul fatto che "e' bene conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa e di donare loro il giusto posto", riconoscendo sempre "pienamente il valore e la santita' della forma ordinaria del rito romano", frutto della riforma liturgica postconciliare.
Da parte sua, Avvenire sottolinea che il pellegrinaggio "ha avuto come motto l'affettuosa espressione 'Una cum Papa nostro', ('Insieme al nostro Papa'), segno della grande devozione verso Benedetto XVI dei fedeli legati all'antica liturgia".
Alla cerimonia in San Pietro hanno assistito alcune migliaia di fedeli, con molti i giovani, segno che la liturgia tradizionale non è solo un retaggio delle generazioni passate. Al rito di ieri ha partecipato anche l'arcivescovo Augustine Di Noia, vicepresidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", con monsignor Guido Pozzo, il segretario della Commmissione che ieri il Papa ha promosso arcivescovo Elemosiniere. Presenti anche monsignor Marco Agostini, cerimoniere pontificio, monsignor Camille Perl, già vicepresidente di "Ecclesia Dei" e monsignor Juan Miguel Ferrer Grenesche, sottosegretario della Congregazione per il culto divino. Cerimoniere del rito e' stato padre Almir de Andrade, officiale di "Ecclesia Dei", che e' l'organismo vaticano deputato a seguire i gruppi ecclesiali legati alla forma straordinaria del rito romano.
Il messaggio del Papa e' stato letto ieri in San Pietro dall'abbe' Claude Barthe, che su "Le forum Catholique", stamattina riporta uno scambio di battute con il cardinale Antonio Canizares, prefetto della Congregazione del Culto, cui era stato affidato il compito di celebrare il Pontificale dal quale - a detta dell'autorevole ecclesiastico francese - l'ex primate di Spagna "e' uscito 'el mar del contento' cioe' contentissimo, specialmente a causa dell'atmosfera di preghiera e in ragione della devozione degli assistenti (e di numerosi chieirchetti). Il porporato spagnolo avrebbe chiesto infatti all'abbe' Barthe: "C'erano membri della Fraternita' San Pio X?". "Ho risposto - ha raccontato l'abbe' - che avevo riconosciuto numerosi fedeli della Fraternita', cosa che gli ha fatto molto piacere.
Non ho individuato sacerdoti lefebvriani, ma i chierici erano troppo numerosi perche' io li conoscessi tutti. Abbiamo concluso che la prossima volta sara' sicuramente presente monsignor Fellay", che e' il superiore generale della Fraternita'. "Claro!", avrebbe concluso in privato Canizares che, ricorda Barthe, "conosce personalmente monsignor Fellay".
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